Centrosinistra, tregua armata | Ma i nodi non si sciolgono - Live Sicilia

Centrosinistra, tregua armata | Ma i nodi non si sciolgono

Palermo 2012
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Un incontro interlocutorio tra i segretari provinciali del centrosinistra che però non ha portato alcun risultato. E, d’altronde, era difficile che potesse farlo vista la divergenza delle posizioni. All’indomani della decisione dei garanti, che hanno annullato solo il seggio dello Zen e convalidato la vittoria di Ferrandelli alle primarie di Palermo, il centrosinistra prova a trovare una sintesi dopo una giornata fatta di dichiarazioni e comunicati al vetriolo.

Il vertice, durato poco più di un’ora, ha certificato l’esistenza di due correnti di pensiero: da un lato Idv, Sel, Verdi e Federazione della sinistra che, sostanzialmente, pur con qualche differenza, chiedono di annullare le consultazioni, visto quanto successo allo Zen, e ripropongono il nome di Rita Borsellino; dall’altro il Pd che oggi, per bocca della segreteria nazionale, ha chiarito di considerare valide sia le primarie che la vittoria di Ferrandelli.

Insomma, un guazzabuglio dal quale non sarà facile uscire. L’incontro, descritto come sereno e cordiale, è stata l’occasione per dirsi di persona quanto i segretari avevano già comunicato a mezzo stampa. L’unico punto su cui tutti sembrano concordare è la necessità di restare uniti e di non arrivare all’appuntamento del 6 e 7 maggio con due candidati, il che condannerebbe il centrosinistra alla sconfitta. Ma in mezzo ci sono problemi non da poco. “Ci sono state delle ombre – dice il segretario di Sel, Sergio Lima (nella foto) – contenute nei ricorsi presentati che mettono a rischio l’unità della coalizione e l’esigua vittoria numerica ci dice che le primarie non sono riuscite nel loro intento fondamentale: unire il centrosinistra”.

La pratica è quindi rimandata a domani. I democratici stanno provando, fra mille difficoltà, a organizzare per domani un incontro anche con i candidati per arrivare a una soluzione condivisa, mentre Sel riunirà la direzione provinciale per prendere una decisione “definitiva”. Sta di fatto che, al momento, il centrosinistra si trova più diviso che mai, come dimostrato dal mancato comunicato congiunto a fine vertice. Una circostanza che dà l’idea, se ancora ce ne fosse bisogno, che sulle primarie non è stata ancora detta la parola “fine”.


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