Chi era Adele Borsellino? Il cacciatore di vampiri Van Helsing, nella sua fantasmagorica battuta di inseguimenti contro Dracula, dice: “Ci sono luci che illuminano il mondo. Bisogna proteggerle”. E ce ne sono di diversa qualità, fattura e peso. Paolo Borsellino era un chiarore pubblico. Un uomo che accendeva il suo angolo di pianeta con la sua coscienza integra di giudice. In privato, Paolo era soprattutto un lumino affettuoso e perpetuo per la sua famiglia. Uno che non dimenticava mai, sotto la toga, il suo vero abito da uomo.
Adele Borsellino, morta a settantadue anni, era una fiaccola ombreggiata da una caverna. Ci vogliono viaggi sterminati per arrivare a scoprire persone e tesori così. Oppure, se hai la fortuna di nascerci accanto, te li ritrovi in dono. Adele era una mamma e una nonna. Sposa giovanissima, vedova a quarantadue anni. Trent’anni trascorsi nella cura di figli e nipoti. La sua famiglia le è stata accanto fino all’ultimo. Ha scambiato amore con amore. Ha accettato la sofferenza di una donna vecchia e bella, in carrozzina. E’ stato un modo per dire grazie.
Rita Borsellino, in questa ora di lutto, ha trovato la generosità per raccontarci qualcosa. “Paolo e Adele avevano un bellissimo rapporto. Quando lei perse suo marito, Giuseppe, lui diventò il padre della sua famiglia. Se ne fece carico, come solo Paolo sapeva fare. Io ero più piccola di sette anni. Quando sono diventata mamma anche io, ho capito fino in fondo la vera e grande natura di mia sorella”.
Le persone che non si scordano finiscono, secondo la natura che le ha portate a splendere. Adele si è spenta in un soffio gentile. Noi non conosciamo il suo volto, ma abbiamo messo Paolo Borsellino in foto, sperando di rintracciarla. Le luci che ardono secondo registri differenti nascono dalla stessa alba.