Chiara, il vicino, la lite e il colpo: cosa è successo?

Chiara, il vicino, la lite e il colpo: cosa è successo?

La morte della giovane donna e il coinvolgimento del vicino catanese.
IL FEMMINICIDIO
di
2 min di lettura

CATANIA- Chiara Ugolini è stata uccisa nella casa dove aveva costruito il suo sogno d’amore con Daniel. Un appartamento al terzo piano di via Verona a Calmasino di Bardolino, sulle colline del suggestivo lago di Garda. 

Le accuse: la lite e il colpo

Ad ucciderla sarebbe stato il vicino di casa Emanuele Impellizzeri, 38enne originario di Catania, che viveva con la moglie portoghese e la figlia di 7 anni al piano terra della stessa palazzina. Domenica pomeriggio, arrampicandosi avrebbe raggiunto un terrazzino e da lì sarebbe riuscito a introdursi nella dimora della 27enne, che era andata a riposarsi dopo il turno di lavoro nel negozio di abbigliamento del suocero. È scoppiata una lite: Chiara si è difesa, ha graffiato il suo assassino in faccia, ma poi è arrivato il colpo in testa. Fatale. 

L’ansia del fidanzato

Il suo fidanzato, preoccupato per le mancate risposte al telefono, l’ha trovata cadavere sul pavimento. Un lago di sangue attorno al capo. Sarà l’autopsia, disposta dalla pm di Verona Eugenia Bertini, a chiarire se il violento trauma cranico sia stato causato da un corpo contundente o sia compatibile con la caduta dovuta ad una spinta. 

Il tentativo di fuga

Emanuele ha tentato la fuga. Ha avuto la lucidità di prelevare 200 euro dal bancomat e mettersi in sella alla sua moto. Ma la sua corsa è durata poco. La polizia stradale di Firenze Nord lo ha fermato lungo la A1 vicino lo svincolo autostradale di Impruneta. Agli investigatori prima di trincerarsi nel silenzio ed essere trasferito in carcere ha raccontato di averla “spinta” e nient’altro. Una parziale ammissione che però non chiarisce il movente. Non si esclude un’aggressione a sfondo sessuale. Alcuni articoli di stampa locale però parlano di un’intromissione di Chiara durante un litigio tra Emanuele e la moglie. Il catanese, che lavorava in una carrozzeria del paese e stava scontando con l’affidamento in prova ai servizi sociali una condanna per due rapine risalenti al 2006, avrebbe minacciato la 27enne per quella “intrusione” nella sua vita familiare. La moglie di Impellizzeri, dopo la notizia del suo fermo per omicidio volontario, ha sussurrato ai giornalisti: “Non è più mio marito”. 

Il sorriso di Chiara

Un altro femminicidio che per una strana maledizione riporta alla Sicilia, all’Etna, a Catania. Qui ancora si piange la morte innocente di Vanessa. Un’altra vittima come Chiara, che amava la vita e lo sport. La sua passione era la pallavolo. I suoi piccoli allievi di volley non dimenticheranno la loro dolce e solare allenatrice. 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI