Chiusure in via Amari e Politeama| Le novità in vista delle feste - Live Sicilia

Chiusure in via Amari e Politeama| Le novità in vista delle feste

Nonostante le vicende giudiziarie, i cantieri non si bloccano. Via Amari chiuderà per un intero tratto fino al 2016, piazza Castelnuovo fino al 2017.

palermo, anello ferroviario
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Viabilità via Amari

PALERMO – Continuano a ritmo serrato i lavori dell’anello ferroviario, nonostante i guai giudiziari dei vertici della Tecnis. “Siamo vigili ma certamente non bloccheremo i lavori – dice l’assessore Giusto Catania – è una vicenda che stanno seguendo direttamente il sindaco e il vice sindaco. Garantiremo il crono programma dei lavori con la massima vigilanza e abbiamo elaborato percorsi alternativi. L’intervento sul Politeama si attiverà solo dopo aver liberato i marciapiedi. La chiusura totale avverrà dopo le festività natalizie”.

Da martedì 3 novembre, e per i successivi dieci mesi (fino al 30 settembre 2016), chiuderà l’intero tratto che va dall’incrocio con via Crispi a quello con via Principe di Scordia, con il transito consentito solo ai pedoni. Insomma, per la prima volta la via Amari viene chiusa per intero e non per singola corsia. Chiusa anche via La Masa, tra via Principe di Belmonte e via Amari. Provvedimenti necessari per lo scavo della galleria da cui passeranno i binari.

L’ordinanza comunale prevede anche la viabilità alternativa: lato monte via Principe di Scordia, via Principe di Belmonte, Miraglia e Crispi; lato mare via Benedetto Gravina, Sturzo, Stabile, Amari, Gravina e via Roma. Le vie Ammiraglio Gravina, La Masa e Bonomo saranno senza uscita a monte o a valle dell’ area di cantiere.

La via Gravina, riaperta da qualche mese, diverrà il collegamento fondamentale tra il porto e il Politeama; tra Politeama e porto si userà invece la parte bassa di via Principe di Belmonte, la cui pedonalizzazione slitta per i cantieri. “Sono due scelte lungimiranti, programmate per tempo, non facciamo pedonalizzazione scriteriate”, precisa l’assessore Catania. Scartata l’ipotesi di uno stop per le feste.

Viabilità piazza Castelnuovo

Dal 9 dicembre 2015 al 31 marzo 2017, invece, toccherà a piazza Castelnuovo che sarà chiusa in direzione mare, nel tratto compreso fra via Villareale e via Ruggero Settimo, allargando i lavori solo dopo aver liberato i marciapiedi. In via Villareale ci sarà obbligo di svolta a sinistra, all’incrocio con piazza Sant’Oliva, e in via Garzilli, all’altezza di piazza Sant’Oliva, si potrà procedere dritto o svoltare a destra.

“La chiusura di un intero tratto di via Emerico Amari per 11 mesi, dovuta ai lavori dell’anello ferroviario, rischia di mettere in ginocchio le attività produttive del territorio, già provate dalla crisi e dai cantieri. Una situazione insostenibile su cui esigiamo un immediato intervento da parte dell’amministrazione comunale, specie in vista delle festività natalizie. Chiediamo a gran voce l’istituzione di parcheggi e di collegamenti tra il porto e il centro, utilizzando anche navette ecologiche, ma soprattutto l’adozione di misure per non far pagare tasse ai commercianti per l’intera durata dei lavori. L’opera dell’anello ferroviario è indispensabile per Palermo, lo sappiamo bene, ma chiediamo che non siano i commercianti a pagarne il prezzo, a scapito delle aziende e dei dipendenti: l’esenzione fiscale sarebbe una compensazione minima ma di grande valore simbolico. Chiediamo al sindaco Orlando di convocare un tavolo di confronto per affrontare la questione senza indugi”. A dichiararlo è il presidente di Confesercenti Palermo Mario Attinasi.

“La devastante notizia della chiusura di via Emerico Amari giusto a ridosso delle festività natalizie, insieme con la programmata chiusura di piazza Castelnuovo, non può passare in secondo piano – dice Patrizia Di Dio, Presidente di Confcommercio Palermo -. Siamo consapevoli del fatto che si tratti di cantieri per la realizzazione di opere di pubblica utilità. Cantieri, senz’altro necessari e di certo , quando sarà!, portatori di innovazione e modernità, ma che hanno però, inibito l’accesso agli esercizi commerciali e artigianali ricadenti nelle aree interessate, contribuendo così a determinare nuove isole di povertà”. “Già dal momento dell’insediamento lo scorso luglio, io e la mia Giunta ci siamo posti il problema – aggiunge la Di Dio -, tant’è che abbiamo chiesto al Sindaco e alla Giunta comunale di Palermo, fin dal nostro primo incontro in luglio, di intervenire con una fiscalità di “vantaggio” in queste aree. Del resto – precisa la Di Dio – la normativa vigente dà la possibilità agli Enti Locali di deliberare speciali agevolazioni. Cosa che abbiamo richiesto, quindi, per le imprese che ricadono nelle zone interessate ai lavori pubblici . Direi che è indispensabile una fiscalità di “sopravvivenza” più che di “vantaggio”, da applicare a queste zone della città, con il fine di evitarne la desertificazione commerciale e artigianale e la creazione di nuova disoccupazione e povertà”. L’art.1 comma 86 della Legge 549/1995, infatti, consente alle amministrazioni comunali di deliberare in favore di esercizi commerciali ed artigianali situati in zone precluse anche parzialmente al traffico per la realizzazione di opere pubbliche, la riduzione di tariffe di tributi comunali e “in virtù di ciò – aggiunge la Di Dio – abbiamo chiesto una riduzione delle tariffe IMU,TARI, TASI in misura crescente in base alla durata dei lavori e quindi dei disagi e del crollo di fatturato. Abbiamo anche comunicato agli esercizi commerciali e artigianali che rilasceremo, su richiesta degli interessati, un’ attestazione sottoscritta da Confcommercio dalla quale risulti che l’azienda ha operato, in un determinato periodo, in zona preclusa al traffico per lavori pubblici, in modo da tutelarsi rispetto all’eventuale non congruità dei dati di bilancio della propria impresa”. “Siamo accanto agli imprenditori colpiti inevitabilmente da questi lavori – aggiunge la Di Dio -, ci rendiamo conto che i commercianti e gli artigiani che operano in queste aree in cui insistono i cantieri, in molti casi hanno già gettato la spugna chiudendo i battenti e chi ha deciso di resistere è stremato da una situazione oggettivamente penalizzante sotto il profilo economico. E le previsioni non sono certo rosee” . “Ci aspettiamo che il Comune venga incontro alle legittime esigenze del commercio e salvaguardi il diritto di impresa – sostiene la Di Dio – perché non è comprensibile l’accettazione silente di una tempistica di esecuzione lavori così come imposta dalla società che li esegue. Riteniamo ormai indispensabile diffondere un puntuale calendario di lavori, prevedere un numero di varchi più ampio ed una tempistica di esecuzione dei lavori molto più stringente ma che lasci fuori il periodo delle festività natalizie “. “Non si può essere accondiscendenti con un calendario dei lavori che, lungi dal venire incontro alle legittime esigenze di impresa, sembra un accanimento contro quelle attività che hanno grandi aspettative per il mese di dicembre che è, commercialmente, come tutti sanno, il mese più importante dell’anno. A questo punto – conclude la Di Dio – siamo noi che chiediamo al Comune di “liberare “ le imprese e i cittadini da questi lavori, chiedendo all’impresa esecutrice dei lavori, l’istituzione di cantieri aperti H24 , 7 giorni su 7. Abbiamo visto con EXPO a Milano quanto è stato fatto gli ultimi mesi prima dell’apertura. L’emergenza a volte fa fare miracoli. E questa è certamente una situazione di emergenza”.


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