Il sindacato Cobas Codir ha citato per diffamazione il presidente della Regione Raffaele Lombardo. Si tratta solo della più recente “puntata” di una querelle che ha coinvolto la sigla sindacale più rapresentativa tra i dirigenti regionali, e il governatore. Motivo della querela, la presunta tentata “delegittimazione”, da parte di Lombardo, di uno dei dirigenti dei Cobas, Marcello Minio, in occasione della polemica sulla chiamata alla sede di Bruxelles della Regione siciliana di Giordana Campo, figlia del dirigente generale dei Beni Culturali Gesualdo Campo.
“Il Presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, – si legge in un comunicato dei Cobas Codir – è stato convocato il 25 ottobre 2011 alle ore 16.30, dall’Organismo di conciliazione e mediazione, previsto nell’ambito delle procedure obbligatorie disposte dal Dlgs 28/2010 per i contenziosi in materia di diffamazione tramite mass-media
Ad attivare la procedura Giudiziaria è stato il Cobas/Codir, sindacato maggiormente rappresentativo dei lavoratori regionali, a seguito di alcune dichiarazioni diffamatorie rilasciate dallo stesso presidente Lombardo a margine della conferenza stampa del 31 agosto scorso e ritenute lesive della reputazione e dell’identità della sigla sindacale ricorrente”.
Ed ecco appunto il riferimento a Minio: “Il presidente della Regione, in quell’occasione, – prosegue la nota – ha chiaramente affermato il falso con la ben nota tecnica di tentare di delegittimare moralmente uno dei segretari generali del Cobas/Codir (Marcello Minio) per colpire, in realtà, il sindacato “reo” di avere denunciato pubblicamente gli sprechi del governo. Aggravante di tale inqualificabile azione, la consapevolezza del comportamento condotto, come sarà dimostrato in giudizio attraverso una serie di prove inconfutabili fornite, paradossalmente, anche dallo stesso Lombardo. La reazione lesiva del Presidente Lombardo scaturisce da un comunicato del Cobas/Codir “Insolazioni di fine agosto” del 30 agosto scorso, con il quale, nel contestare la grave diffusione di luoghi comuni riguardanti i lavoratori regionali da parte del Presidente Lombardo, si denunciavano all’opinione pubblica gli altissimi costi dell’ufficio di Bruxelles, l’assunzione senza alcuna selezione pubblica della figlia del dirigente generale Gesualdo Campo e l’invio, da oltre un anno, presso la capitale belga di un giornalista con stipendio da Dirigente del Corpo diplomatico per inviare soltanto una news letter.
Con questa iniziativa il Cobas/Codir, che pure parteciperà attivamente al tentativo di mediazione previsto dalla legge, intende denunciare la gravità del comportamento tenuto da Raffaele Lombardo, volto alla delegittimazione sul piano personale dei rappresentanti sindacali. Tale comportamento risulta ancor più grave in quanto posto in essere dalla massima carica istituzionale in Sicilia, cui spetta dare esempio di equilibrio e rispetto della parti sociali. Le frasi proferite dal presidente della Regione siciliana rappresentano un attentato ai diritti costituzionalmente garantiti di critica e libertà sindacale. Il sindacato è rappresentato e difeso dagli avvocati Salvatore Ferrara, noto esperto in materia di rapporti tra diritto di critica e di cronaca e tutela della reputazione, e Giuseppe Ugo Abbate del foro di Palermo”.
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo