Ennesimo interrogatorio in Procura a Palermo per Massimo Ciancimino che viene ascoltato dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia e dai sostituti Nino Di Matteo e Paolo Guido. Ciancimino è arrivato in Procura assieme alla madre, Epifania Silvia Scardino. Anche lei sarà sentita dai pm per avere maggiori indicazioni sull’identità del “signor Franco”, il personaggio vicino ai servizi segreti che avrebbe avuto un ruolo chiave nella trattativa tra pezzi dello Stato e la mafia nel periodo delle stragi, tenendo i contatti con l’ex sindaco mafioso di Palermo, Vito Ciancimino. Nei giorni scorsi Massimo Ciancimino ha consegnato ai magistrati materiale fotografico e una lista di nomi di personaggi vicini a servizi segreti stilata da suo padre. Tra quei dodici nomi ci sarebbe anche quello del “signor Franco” il cui vero cognome sarebbe Gross.
Tra le diverse foto che gli sono state mostrate dai magistrati di Palermo, che lo hanno interrogato per quasi due ore, Massimo Ciancimino non è riuscito a identificare con certezza il “signor Franco”, il personaggio vicino ai servizi segreti che avrebbe avuto un ruolo chiave nella trattativa tra pezzi dello Stato e la mafia nel periodo delle stragi, tenendo i contatti con l’ex sindaco mafioso di Palermo, Vito Ciancimino. Nelle immagini però Ciancimino jr sarebbe riuscito a riconoscere alcuni personaggi vicini al signor Franco, che lo accompagnavano negli appuntamenti con il padre e con lui. Un altro piccolo passo in avanti verso l’individuazione del “signor Franco” il cui cognome, secondo alcuni documenti portati da Massimo Ciancimino ai pm di Palermo, sarebbe Gross. Nonostante le incessanti ricerche, la Procura non è ancora arrivata a identificare il personaggio che custodirebbe molti dei segreti della trattativa. Dopo Ciancimino, i pm Nino Di Matteo e Paolo Guido hanno interrogato anche la madre Epifania Silvia Scardino su alcuni documenti trovati a casa della donna e sequestrati dalla Dda di Caltanissetta nelle scorse settimane. La Procura nissena aveva infatti disposto la perquisizione delle abitazioni a Palermo, Bologna, Cortina e Roma di proprietà di Massimo Ciancimino e dei suoi familiari come la moglie, la madre, la sorella e il fratello. A Epifania Silvia Scardino, condannata assieme al figlio per intestazione fittizia di beni, i pm hanno fatto alcune domande su alcuni personaggi politici che frequentavano Vito Ciancimino.