Ciclone sul porto di Augusta |Il commissario Cozzo si difende - Live Sicilia

Ciclone sul porto di Augusta |Il commissario Cozzo si difende

L'inchiesta sul petrolio: il legale Pastore chiarisce la posizione dell'avvocato catanese.

 

le intercettazioni con gemelli
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CATANIA – La scia dell’inchiesta di Potenza sulla lobby del petrolio sfiora (anche se indirettamente) anche Catania. Nelle carte della magistratura della Basilicata si legge il nome di Alberto Cozzo, professionista e noto avvocato catanese, che sarebbe stato intercettato durante alcune conversazioni con l’imprenditore Gianluca Gemelli. L’avvocato catanese è il commissario dell’autorità portuale di Augusta. Mentre l’ex compagno del ministro Federica Guidi è iscritto nel registro degli indagati, l’avvocato catanese “non risulta allo stato indagato” – precisa il suo legale Dario Pastore. Ma non è l’unico punto su cui il legale di fiducia del commissario vuole fare chiarezza. La nomina di Cozzo all’autorità portuale di Augusta risale a novembre 2014 e poi, alla fine dello scorso anno, viene confermata. Nella ricostruzione della magistratura la sua nomina sarebbe caldeggiata da più figure chiave del sistema imprenditoriale siracusano. Il porto di Augusta è un piatto appetitoso e avere un commissario “amico” poteva – secondo quanto emerge dagli atti – avere dei benefici. Un quadro totalmente smentito da Dario Pastore, che assiste il commissario.

Cozzo nel maggio del 2015 è intercettato mentre commenta con Gemelli l’interrogazione di Claudio Fava in merito a un appalto per la segnaletica al porto di Augusta. “Fava chiedeva lumi su una gara appaltata precedentemente all’insediamento dell’avvocato Cozzo” – spiega il legale Dario Pastore. Il Commissario avrebbe manifestato il suo disappunto per essere coinvolto in una vicenda che non riguardava la sua gestione commissariale.

Il rapporto tra Gemelli e Cozzo avrebbe avuto come fine (secondo le ricostruzioni fornite dagli investigatori) la riconferma dell’avvocato catanese alla guida dell’autorità portuale di Augusta. Pastore smentisce questo tipo di conclusione dei fatti. “L’avvocato Cozzo aveva ovviamente rapporti con Gemelli, così come con tante altre persone, in quanto autorevole referente della Camera di Commercio. L’avvocato Cozzo che è stato nominato Commissario straordinario era all’epoca in lizza per diventare Presidente. Il Presidente dell’Autorità Portuale, così come il Commissario, viene nominato dal Ministro su terne che sono sottoposte dai comuni di Augusta, Melilli e Priolo, una terna dalla Camera di Commercio e una terna dalla Provincia Regionale. Quindi chiaramente l’avvocato Cozzo aveva rapporti con le figure istituzionali che poi sottoponevano le terne al Ministro”.

Pastore inoltre tiene a precisare che: “Sotto la gestione del Commissario Cozzo non è mai stata aggiudicata gara e mai è stata rilasciata alcuna autorizzazione, alcuna autorizzazione, alcun appalto al Gemelli o a società a lui riconducibili.  E inoltre sotto la gestione di Cozzo si è avuto un’inversione di tendenza. Perchè il 90% delle gare è stato fatto ad evidenza pubblica, soltanto il rimanente 10% per gli importi minori e per somma urgenza ad evidenza privata”. “Che l’avvocato Cozzo abbia interloquito – aggiunge Pastore – con vari soggetti istituzionali caldeggiando la propria riconferma è chiaro, evidente e non è assolutamente nè illecito nè illegale. Io sfido veramente chiunque a trovare un solo atto che dimostra un do ut des, cioè che in qualche modo l’avvocato Cozzo abbia ricompenzato tizio, caio e sempronio. Tutto è stato fatto a norma di legge”.

Il legale dell’avvocato catanese commenta anche le dichiarazioni rilasciate ieri dal Ministro Delrio a Repubblica. “Secondo il ministro il commissario Cozzo non sarebbe un fulmine di guerra e l’avrebbe dovuto stimolare per impegnare i fondi. Lo stesso ministro Delrio in un’intervista rilasciata in data 21 giugno 2015 loda pubblicamente l’operato dell’avvocato Cozzo dicendo che sta facendo molto bene”. Sui fondi comunitari Pastore snocciola dati. “Prima della gestione Cozzo i fondi comunitari impegnati erano pari a 6 milioni e 600 mila euro, con la gestione del commissario Cozzo risultano impegnati fondi comunitari per somme per circa 21 milioni di euro”. Sulla sollecitazione, il “ministro dimentica di dire – afferma Pastore – che si parla di una lettera non inviata solo all’autorità portuale di Augusta ma a tutte le autorità portuali d’Italia con la quale sollecita i presidenti e i commissari a impegnare pienamente i fondi comunitari entro dicembre 2015. E quindi non è un richiamo ad personam ma a tutti”. L’avvocato inoltre tende a precisare che è stato “l’avvocato Cozzo a chiedere l’intervento dell’Autorità Anticorruzione di Cantone”.

Il nodo più inquietante di tutta questa vicenda giudiziaria è l’intercettazione di una conversazione tra Gemelli e Cozzo in cui si farebbero affermazioni “disgustose” sull’ex assessore Lucia Borsellino. “L’avvocato Cozzo – dichiara l’avvocato Pastore – da me personalmente interpellato non ha assolutamente alcun ricordo di tali affermazioni e tiene a precisare che nulla è più lontano dai propri sentimenti e dalle proprie opinioni dalle frasi attribuite a Gemelli. E io personalmente da avvocato – afferma il legale – mi permetto di ricordare quanto è successo in riferimento alle intercettazioni Tutino-Crocetta. Dove si è buttato sulla graticola una persona per una intercettazione che poi parrebbero non risultare esistenti secondo quanto dichiarato dalla Procura di Palermo”.

 


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