PALERMO – Alle 16 a Cinisi (Palermo) partirà il corteo per ricordare l’anniversario dell’omicidio di Peppino Impastato, assassinato dalla mafia il 9 maggio del 1978. Sindacati, cittadini, esponenti politici, militanti partiranno da radio Aut a Terrasini in corso Vittorio Emanuele III, 108, e raggiungeranno Casa Memoria in corso Umberto I 220 a Cinisi. Le manifestazioni sono iniziate lo scorso 6 maggio. Questa mattina alle 9.30 c’è stato il presidio al casolare dove è stato ucciso l’esponente di democrazia proletaria che per anni attraverso l’emittente radio Aut ha denunciato il potere mafioso nel territorio. In mattinata diverse scolaresche si sono recate in Casa Felicia. Alle 19 è prevista una esibizione dell’associazione Asd Arte Benessere e Cultura con le Ladies show di Claudia Sortino e alle 19.15 il concerto sul corso Umberto I a Cinisi organizzato dalla pro loco Cinisi 2.Zero.
“Oggi costruiremo un grande corteo di pace, – affermano gli organizzatori – memoria, lotta e impegno. Scenderemo in strada al fianco del popolo palestinese e di tutti i popoli in lotta per l’autodeterminazione per ribadire il nostro impegno per la pace, la solidarietà e la giustizia sociale”.
Meloni: “Impastato e Moro simboli”
“Oggi ricordiamo Aldo Moro e Peppino Impastato, due figure diverse, che hanno segnato la storia recente d’Italia, accumunate da un tragico destino: il 9 maggio 1978, persero la vita per mano di due delle forze oscure – le Brigate Rosse e Cosa Nostra – che hanno insanguinato la nostra Nazione negli anni bui del terrorismo e della mafia”. Così su X il premier Giorgia Meloni.
“Aldo Moro, uomo delle Istituzioni, rapito e ucciso da chi voleva piegare lo Stato con la violenza e l’intolleranza ideologica. Peppino Impastato, assassinato per aver denunciato e sfidato a viso aperto e senza paura il potere mafioso. Due simboli, caduti per altro nel pieno di quegli ‘anni di piombo’ che hanno segnato l’Italia con il sangue di troppi innocenti: servitori dello Stato, rappresentanti delle Istituzioni, cittadini, giovani di diverse idee politiche”, prosegue il presidente del Consiglio.
“Nel Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo, rinnoviamo il nostro impegno a difendere la libertà, la giustizia e la legalità. La loro eredità ci ricorda che l’Italia non si piega davanti a chi semina morte e paura. Onoriamo il loro sacrificio, costruendo ogni giorno una Nazione più forte, unita e libera. No alla violenza politica, di qualsiasi colore, e all’oppressione mafiosa”.
Lagalla: “Esempio moderno di ribellione e lotta”
“A 47 anni dall’uccisione per mano mafiosa, la figura del giornalista e attivista Peppino Impastato resta un esempio moderno di ribellione e lotta al condizionamento di cosa nostra. Con coraggio e spirito di ribellione, Peppino Impastato ha generato e portato avanti una vera e propria rivoluzione culturale, sfidando apertamente i boss, proseguita negli anni dopo la sua morte dai familiari che non si sono mai stancati di cercare la verità su quel vigliacco agguato”, ha dichiarato il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.
“La memoria di Peppino Impastato non deve essere dispersa e Palermo vuole continuare a ricordarlo. Per questa ragione, ho firmato una determina sindacale, con la condivisione del vicesindaco e assessore alla Toponomastica Cannella, per richiedere alla Prefettura l’installazione di una targa a Villa Sperlinga che celebra Peppino Impastato e la madre Felicia, quali testimoni della battaglia antimafia e dell’impegno sociale, in modo da realizzare il progetto voluto e sostenuto dal Comune di Palermo e proposto dagli studenti del Liceo Artistico Almeyda-Crispi”.
Giambona (Pd): “Impastato simbolo di impegno civile”
“Oggi ricordiamo Peppino Impastato, assassinato barbaramente dalla mafia il 9 maggio 1978. Un siciliano coraggioso che scelse di rompere il muro dell’omertà con la sola forza della parola, della cultura e dell’ironia. Peppino Impastato rappresenta un esempio limpido di impegno civile e politico”, dichiara il vicepresidente del gruppo PD all’Assemblea Regionale Siciliana, Mario Giambona, in occasione del 47esimo anniversario della morte di Peppino Impastato.
“La sua lotta contro la mafia non si è mai limitata alla denuncia, ma è stata un’autentica rivoluzione culturale. Attraverso Radio Aut, ha dato voce a una generazione che rifiutava il compromesso e che si ribellava al potere criminale donando la sua vita in nome della verità, della legalità e della giustizia sociale. Oggi è nostro dovere raccogliere la sua eredità e trasformarla in azione concreta, nelle istituzioni e nella società attraverso l’impegno quotidiano”.
Russo (FdI): “Impastato simbolo contro le mafie”
“Il 9 maggio di quarantasette anni fa veniva ucciso Peppino Impastato, il suo ricordo deve essere vivido nella memoria di tutti, in particolare in quella dei giovani”, a dichiararlo è Raoul Russo, senatore di Fratelli d’Italia e componente dalla commissione antimafia.
“Peppino è per tanti simbolo di un impegno contro le mafie, la corruzione, le ingiustizie. La voce di Impastato era una voce libera che non si è piegata alle minacce e al ricatto mafioso e ha lottato per una Sicilia migliore e libera dalle ingiustizie. Dobbiamo prendere, tutti, esempio da lui e non chinare mai la testa davanti alle ingiustizie”, conclude Russo.
Cracolici (Pd): “La violenza non deve più tornare”
“Quello che è successo a Monreale è frutto della cultura di sopraffazione mafiosa, di una violenza cieca che non deve tornare più. Per questo oggi sono a Cinisi per ricordare quel 9 maggio 1978, quando Peppino Impastato è stato massacrato da cosa nostra per aver provato, dai microfoni di Radio Aut, a rompere il silenzio degli indifferenti e il muro dell’omertà”, ha detto il presidente della commissione Antimafia all’Ars, Antonello Cracolici, che a Cinisi partecipa al corteo in memoria di Impastato.
“Un omicidio seguito da un vergognoso depistaggio per screditarlo e disonorarlo agli occhi dell’opinione pubblica. In quel 9 maggio è stato anche ritrovato il corpo di Aldo Moro: due persone molto diverse, unite però da ideali di giustizia e libertà e che è doveroso ricordare oggi, nella giornata della memoria per le vittime delle stragi del terrorismo e della mafia”.
Intravaia (FI): “Ha avuto il coraggio di ribellarsi”
“Sono trascorsi 47 anni dal barbaro assassinio di Peppino Impastato, per mano della mafia. Peppino aveva avuto il coraggio di ribellarsi all’ambiente in cui era nato, impegnandosi nella legalità e in attività di denuncia della violenza mafiosa. Il suo corpo fu dilaniato dal tritolo e in un primo momento la criminalità organizzata provò anche a depistare le sue responsabilità. Oggi è giustamente considerato uno degli eroi dell’antimafia e un esempio di libertà per tutti, soprattutto per i giovani cui ogni giorno vengono proposti troppi modelli negativi”. Con queste parole il deputato regionale Marco Intravaia, componente della Commissione Regionale Antimafia, ha ricordato Peppino Impastato nel giorno dell’anniversario della sua morte.