"Coinvolgere Palazzo Chigi" |Ma il 7 aprile scattano i tagli - Live Sicilia

“Coinvolgere Palazzo Chigi” |Ma il 7 aprile scattano i tagli

Il sindaco di Catania ha annunciato la richiesta di un intervento ai massimi livelli del Governo, per andare oltre gli incontri con i dirigenti del Ministero per l'Industria e lo Sviluppo Economico.

vertenza micron
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CATANIA – La vertenza Micron sarà portata ad un livello politico più alto, coinvolgendo le massime istituzioni, a partire da Palazzo Chigi. Lo ha annunciato, nel corso del tavolo tecnico permanente sulla vertenza, alla presenza dell’assessore regionale Linda Vancheri, e dei sindacati, il sindaco di Catania Enzo Bianco, che ha anche ricordato come il Presidente della Repubblica abbia dimostrato grande interesse per la vicenda durante la recente visita a Catania. Al tavolo hanno anche partecipato il vicesindaco Marco Consoli, il capo di Gabinetto Massimo Rosso e il consulente del sindaco per i rapporti istituzionali, Francesco Marano.

Il sindaco di Catania ha annunciato la richiesta di un intervento ai massimi livelli del Governo, per andare oltre gli incontri con i dirigenti del Ministero per l’Industria e lo Sviluppo Economico, che hanno sortito alcuni effetti importanti ma non ancora decisivi. “Al tavolo di trattativa nazionale – chiede il Sindaco – sieda anche la St, assieme alla Micron, oltre che la Regione, e in quella sede si valuteranno anche le manifestazioni di interesse giunte da altre Aziende”. La medesima richiesta di allargare il tavolo alla St è venuta in particolare dai sindacati che chiedono che le trattative si avviino entro il 7 del mese prossimo.

La trattativa ad oggi ha portato, lo ricordiamo, la Micron a rivedere al ribasso il piano di esuberi e l’azienda si è impegnata ad assicurare la copertura finanziaria per altri 18 mesi. Anche l’Assessore Vancheri ha assicurato l’impegno della Regione al fianco dei lavoratori. “Stiamo lavorando – ha detto – a una strategia che, in vista dei fondi europei, rilalnci la microelettronica com’è nelle esplicite intenzioni dell’Unione Europea, favorendo anche la nascita di nuove realtà”.

La posizione della Cgil. “Chiediamo al presidente Crocetta e all’assessore regionale Vancheri, di farsi portavoce presso Palazzo Chigi, insieme al sindaco Bianco, per la risoluzione della vertenza Micron. La convocazione  dovrà avvenire in tempi brevi. Il 7 aprile, infatti, scadranno le procedure di mobilità e dall’8 aprile, secondo la modalità dei 120 giorni previsti dalla procedura, l’azienda potrebbe recapitare le lettere di licenziamento”. Il segretario generale della Camera del lavoro Giacomo Rota e il segretario della FIOM Cgil, Stefano Materia, intervengono a seguito dell’incontro tenutosi oggi a Palazzo degli Elefanti con l’assessore Vancheri e il sindaco Bianco.
“I lavoratori della Micron dovranno rientrare in St Microelectronics, cioè nella casa madre da dove sono stati costretti a fuoriuscire- continuano Rota e Materia- Il governo nazionale italiano, che possiede la quota del 13,50%esattamente alla pari del governo francese, dovrà convincere la casa madre al riassorbimento, ma anche a creare tutte le condizioni affinché si investa  sul settore a fronte dei fondi europei disponibili, a favore del territorio, del lavoro  e di un reale sviluppo che fa seguito alla vera vocazione di Catania: la microelettronica. La Regione si faccia parte attiva in questa direzione”.

La posizione della Cisl. Incontro positivo: si è realizzato un fronte comune tra istituzioni e sindacato da noi sempre richiesto». È in sintesi il commento di Piero Nicastro, segretario generale Fim-Cisl Catania, e di Saro Pappalardo, segretario territoriale Cisl Catania all’incontro di oggi al Comune di Catania col sindaco Enzo Bianco e l’assessore Regionale alle Attività Produttive Linda Vancheri. “Sin dall’inizio della vertenza relativa a Micron e, in generale, sulle prospettive della microelettronica nel territorio etneo – spiegano Nicastro e Pappalardo – abbiamo invocato un fronte comune con unità d’intenti tra istituzioni e organizzazioni sindacali. Anche se la procedura di mobilità avviata unilateralmente dalla Micron, che inspiegabilmente va avanti nel proprio percorso di delocalizzazione e di abbandono del nostro Paese, ci ha impegnati in un confronto presso il ministero dello Sviluppo Economico che finora non ha prodotto i risultati sperati”. “Il prossimo 7 aprile – affermano i due dirigenti sindacali della Cisl – sulla base di quanto previsto dalla Legge 223/91 sulla mobilità, scadranno i 45 giorni dedicati agli incontri in sede aziendale e la vertenza approderà al ministero del Lavoro dove entro i successivi 30 giorni andrà trovata una soluzione, in mancanza della quale l’azienda potrà procedere unilateralmente al licenziamento dei lavoratori interessati. Tutto ciò è da evitare perché rappresenterebbe oltre all’annunciato dramma di natura sociale, anche la sconfitta complessiva dell’intero Paese rispetto a un settore strategico come quello della microelettronica oltre che alla conseguente mancanza di tutela dei lavoratori coinvolti”.”Pertanto è necessario, come ribadito oggi al tavolo, che sindacato e istituzioni locali e regionali ottengano mettendo in campo tutti gli strumenti di pressione a disposizione, un incontro urgente col Presidente del Consiglio per coinvolgere la STMicroelectronics in questa battaglia per far si da poter realizzare un programma di investimenti mirati ad accogliere e ricollocare gli eventuali esuberi finali, che rischiano di tramutarsi in licenziamenti, di Micron”. “Se non si dovesse riuscire a scongiurare la politica di disinvestimento dall’Italia da parte di Micron, miriamo a ricercare un percorso di ricollocamento dei lavoratori presso la STM, ma a fronte di un piano di investimenti della stessa STM nelle regioni interessate, mediante anche l’utilizzo dei fondi europei la cui programmazione è tutt’ora in via di definizione. “Per riuscire in tale intento – concludono Nicastro e Pappalardo – serve l’impegno costante da parte di tutti gli attori compreso il Presidente della Repubblica che abbiamo incontrato durante la sua visita a Catania. Potrebbe essere determinante la pressione esercitata dal Capo dello Stato nei confronti del governo nazionale, oltre che dalle istituzioni locali, per ottenere prima del prossimo 7 aprile un incontro alla Presidenza del Consiglio dove determinare il futuro dei lavoratori della Micron, ma più complessivamente il futuro dei lavoratori e delle prospettive dell’intero settore della microelettronica”.


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