Colletti bianchi e politici dai giudici |Tutti i processi eccellenti del 2016 - Live Sicilia

Colletti bianchi e politici dai giudici |Tutti i processi eccellenti del 2016

Nei prossimi mesi si deciderà il destino giudiziario di molti esponenti della politica, del mondo accademico e del tessuto economico catanese. Per la mafia militare sono due i protagonisti di questo anno processuale: il capomafia Nuccio Mazzei e il boss latitante dei Santapaola, Andrea Nizza.

CATANIA – La notizia che ha tenuto banco negli ultimi giorni del 2015 al Palazzo di Giustizia di piazza Verga è stata la decisione del Gup Gaetana Barnabò Distefano di prosciogliere dalle accuse di concorso esterno all’associazione mafiosa l’editore Mario Ciancio Sanfilippo. “Il fatto non è previsto dalla legge come reato” – è stata la formula con cui il Gup ha deciso di rigettare la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura di Catania. Intanto il 27 gennaio si terrà l’udienza davanti al Tribunale sezione Misure di Prevenzione per il procedimento relativo al sequestro patrimoniale dell’editore e direttore de La Sicilia: lo scorso ottobre l’iter processuale aveva subito un rinvio a causa di un difetto di notifica.

I riflettori dei media in questi mesi del 2016 saranno concentrati sui due processi che hanno per protagonisti i fratelli Raffaele e Angelo Lombardo. Il primo sta affrontando le udienze del procedimento d’appello dopo la sentenza di condanna che ha concluso il primo grado di giudizio del rito abbreviato. Nel processo sono stati acquisiti i verbali di Rosario Di Dio: il boss di Palagonia ha rilasciato dichiarazioni nella veste di imputato in procedimento connesso. Nel processo ordinario a carico di Angelo Lombardo è iniziata la sfilata dei collaboratori di giustizia chiamati a deporre come testi dai pm.

I due procedimenti sono costole della maxi inchiesta Iblis dei Ros che aveva svelato i presunti accordi e collegamenti tra imprenditoria, mafia e politica alle falde dell’Etna fino alle campagne calatine. Il cuore dell’indagine a livello processuale si è divisa in due tronconi: abbreviato e ordinario. Nel secondo stralcio è imputato Fausto Fagone, politico calatino, che in primo grado è stato condannato a 12 anni. La battaglia giudiziaria del 2016 dell’ex deputato regionale centrista sarà in Corte d’Appello. Potrebbe arrivare la decisione definitiva dalla Cassazione dopo i ricorsi presentati dagli imputati del processo abbreviato terminato in secondo grado con diverse condanne. Coinvolti in questo filone alcuni esponenti del mondo politico catanese: Giovanni Cristaudo è uno di questi. L’ex deputato in appello ha visto ribaltare la sua assoluzione di primo grado. Nel terromoto processuale sono stati investiti anche alcuni nomi dell’imprenditoria.

E sulle dimaniche “grigie” della connivenza tra mafia, impreditoria si è mossa anche l’inchiesta Caronte culminata in un processo con nomi eccellenti del settore della logistica, della grande distribuzione e della criminalità organizzata. Insomma la “cupola” degli Ercolano dovrà affrontare il giudizio del Tribunale catanese: anche questo processo è diviso nei due tronconi abbreviato e ordinario.

Riflettori puntati anche sul processo Town Hall, o conosciuto come Mascali Gate. Tra gli imputati l’ex presidente del consiglio comunale e l’ex sindaco di Mascali, Biagio Susinni e Filippo Monforte: avrebbero creato un sistema di appalti e tangenti con l’obiettivo di favorire il clan dei Laudani.

Non si è ancora concluso il processo sul Pta di Giarre: si attende solo la sentenza. Imputato eccellente è Melchiorre Fidelbo. Al termine dell’articolata requisitoria, il pm Alessandro La Rosa ha chiesto la condanna solo per abuso d’ufficio per il marito di Anna Finocchiaro, Antonio Scavone, Giuseppe Calaciura e Giovanni Puglisi.

Chiudiamo il cerchio dei politici con il consigliere Manlio Messina, da poco traghettato in Fratelli D’Italia, che dovrà affrontare a marzo la prima udienza del processo scaturito dallo scandalo rimborsi al Palazzo degli Elefanti. L’indagine della Finanza si è svolta sulla falsa riga di quella che coinvolge gli ex consiglieri provinciali Antonio Danubio, Giuanluca Cannavò e Sebastiano Cutuli. Un processo che si muove a suon di rinvii e che non è mai in realtà entrato nel vivo.

E parlando di colletti bianchi non si può tralasciare il processo a carico del notaio Ciancico accusato di falso, truffa e peculato. Tra due mesi è prevista la requisitoria dell’accusa.

Occuperà diversi spazi delle pagine di cronaca giudiziara anche il processo battezzato dai media “Mailgate” che vede tra gli imputati l’ex rettore dell’Ateneo Antonino Recca e i due dipendenti Antonio Di Maria ed Enrico Commis. Lo scandalo scoppiò nel 2012 all’Università di Catania: dalla posta elettronica dell’ateneo furono inviate email a sostegno della candidatura di Maria Elena Grassi dell’Udc, che poi si ritirò. Occhi puntati dei giornalisti anche sul processo Pandora relativo alle truffe dei fondi destinati alla Formazione professionale e che ha coinvolto Giuseppe Saffo e company. Dopo il colpo di scena dell’esclusione dei lavoratori come parte civile il procedimento è entrato nel vivo del dibattimento. Un’inchiesta condotta tra gli altri da Giuseppe Gennaro, l’ex presidente dell’Anm è scomparso da pochi giorni.

L’ex presidente del Catania Nino Pulvirenti dovrà affrontare alla fine di gennaio l’udienza preliminare scaturita dall’inchiesta i Treni del Gol, che ha portato un vero e proprio terremoto nella serie B. La Procura accusa i vertici della società di aver architettato diverse combine per “salvare” la squadra dalla retrocessione.

Passiamo alla mafia militare: sono decine e decine i processi che vedono alla sbarra trafficanti di droga, estortori e killer spietati della criminalità organizzata. Nessuno manca all’appello: Santapaola, Ercolano, Mazzei, Laudani, Cursoti Milanesi, Pillera e anche le famiglie referenti nei vari comuni dell’hinterland e della provincia di Catania.

Sono due i protagonisti indiscussi di questo anno giudiziario sul fronte della lotta al crimine organizzato: il capomafia Sebastiano Nuccio Mazzei e il giovane boss Andrea Nizza. Il “padrino” dei Carcagnusi – relegato al 41 bis – sta affrontando tre processi imponenti scaturiti da altrettante inchieste svolte dai magistrati che lavorano alla Dda di Catania. Ippocampo, Scarface e Enigma sono i nomi delle indagini che hanno disvelato i loschi affari gestiti dal clan, con ramificazioni nei settori tradizionali della mafia come le estorsioni fino alle intestazioni fittizie e alle infiltrazioni nel commercio e nell’economia legale. La nuova leva dei Santapaola, Andrea Nizza, fratello di Fabrizio, Daniele e Giovanni, sta affrontando i processi da “latitante”. Sfuggito alla cattura dopo l’ordine di carcerazione spiccato a seguito della condanna in primo grado nel processo abbreviato Fiori Bianchi, che è in corso in Corte d’Appello, è accusato di traffico di droga, estorsione e anche di omicidio.

Le rivelazioni dei collaboratori di giustizia hanno aperti squarci investigativi su alcuni delitti di mafia rimasti irrisolti. Tra questi l’omicidio di Luigi Ilardo, ammazzato nel 1996: la Procura ha portato alla sbarra presunti mandanti e killer. Il gotha dei Santapaola e della cupola del mandamento di Caltanissetta. Un processo che si annuncia lungo e articolato quello che si svolge davanti alla Corte d’Assise presieduta da Rosario Cuteri, che sarà impegnata anche per i procedimenti sull’immigrazione clandestina. A gennaio si aprirà – a questo proposito – il processo sulla strage nel canale di Sicilia dove morirono affogati centinaia di migranti.

E potrebbe essere l’anno della sentenza di primo grado del processo sul giallo di Mariella Cimò. Salvatore Di Grazia è accusato dell’omicidio della moglie scomparsa da diversi anni ormai. Il dibattimento è arrivato alle fasi conclusive: i testi di accusa e difesa sono stati ascoltati. Si aprirà in questi mesi il processo a carico di Zakaria Ismaini accusato dell’efferato delitto di Letizia Consoli, uccisa e poi gettata in mare.

Restando in tema di gialli potrebbero arrivare novità, ma sul fronte investigativo, per l’omicidio di Valentina Salamone: la 19enne trovata impiccata in una villetta di Adrano. I Ris hanno consegnato le conclusioni delle nuove analisi svolte su diversi reperti sequestrati sulla scena del crimine. L’unico sospettato al momento è Nicola Mancuso, in carcere per l’accusa di droga. A tal proposito potrebbe essere emessa entro poche settimane la sentenza di secondo grado del processo Binario morto su un proficuo traffico di cocaina ed eroina alla stazione Fce di Adrano.

E chiudiamo con il caso della piccola Nicole, la neonata morta dopo il parto alla clinica Gibiino di Catania. La Procura ha già avanzato la richiesta di rinvio a giudizio: nei prossimi mesi si conoscerà la decisione del Gup nei confronti dei medici e sanitari coinvolti nella drammatica storia che ha commosso l’intera nazione.

 

 


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