PALERMO – Si apre uno spiraglio per il centinaio di esercizi commerciali che a Palermo attendono con ansia la chiusura dei cinque giorni. Un giudice di pace ha infatti deciso per la sospensione del provvedimento, accogliendo le richieste di un piccolo negozio di frutta e verdura di via Franz Liszt, assistito dell’avvocato Demetrio Basso.
Si tratta di una pena accessoria prevista per legge e in vigore in città in seguito a una direttiva dell’allora commissario Luisa Latella, che è stata congelata per un anno (come Livesicilia ha raccontato in anteprima) e poi è scattata a inizio febbraio con l’avvento del nuovo dirigente Paolo Basile. I primi provvedimenti erano circa 60 (clicca qui per l’elenco dei negozi interessati), divenuti nel corso delle settimane un centinaio. E da lunedì scatteranno le prime chiusure, anche se stavolta il Suap non ha indicato date: così è toccato alla Polizia municipale organizzare un calendario per le notifiche. Saranno dieci a settimana, ordinate secondo il numero di protocollo degli uffici, e in caso di parità varrà il principio della prossimità.
Ma, come detto, ieri è intervenuto il giudice di pace accogliendo il ricorso di un negoziante che avrebbe dovuto chiudere i battenti già lunedì. A stabilirlo il giudice Di Benedetto della seconda sezione ufficio del giudice di pace di Palermo, che ha accordato la sospensiva in attesa di decidere nel merito a maggio. La tesi difensiva verte sia sul fatto che la notifica avviene dopo un anno dalla multa, quando già i luoghi sono stati ripristinati, sia sulla temporaneità dell’occupazione. Un ricorso non fatto al Tar, che avrebbe richiesto più tempo, ma al giudice di pace visto che la notifica è avvenuta solo mercoledì scorso. “Sono contento – dice l’avvocato Bono – è un atto di giustizia che risponde alle esigenze del cittadino”.
Una situazione incandescente che ha spinto il sindaco a correre ai ripari, convocando gli uffici nel fine settimana per tentare una via d’uscita: la soluzione potrebbe essere rappresentata dalla non applicazione della pena accessoria o, come proposto in consiglio comunale da Giulio Tantillo (Forza Italia), l’applicazione solo in caso di seconda multa.