Comune, risorse insufficienti |Servizio sospeso nei centri diurni - Live Sicilia

Comune, risorse insufficienti |Servizio sospeso nei centri diurni

Lo comunica l'amministrazione comunale con una lettera della Direzione politiche sociali indirizzata alle tre strutture cittadine - Vita nuova, Villa Angela e Monsignor Ventimiglia. La replica dell'assessore al Welfare

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CATANIA – Centri diurni sospesi a partire da giovedì prossimo. E anziani a casa. Lo comunica l’amministrazione comunale con una lettera della Direzione politiche sociali indirizzata alle tre strutture cittadine – Vita nuova, Villa Angela e Monsignor Ventimiglia – che dunque, dal prossimo 16 ottobre, non potranno più fornire un servizio fondamentale. Causa della drastica decisione, la situazione finanziaria del Comune che, come scrive il direttore Corrado Persico, “a causa delle risorse finanziarie ridotte, si vede costretta a sospendere il servizio”. Dopo i minori, con la necessità di rimodulare gli asili nido, a causa delle prescrizioni del piano di riequilibrio finanziario, le condizioni delle casse di Palazzo degli Elefanti si ripercuotono su un’altra categoria disagiata, forse quella disagiata per eccellenza, gli anziani, per i quali il poter passare metà della giornata nei centri convenzionati rappresenta una, se non la, attività più importante della giornata.

Come spiega Gianpiero Panvini, commissario straordinario del Centro diurmo Monsignor Ventimiglia che ospita 400 anziani, 150 ogni giorno. “Per loro non poter venire qui sarà un trauma – spiega Panvini. Le persone che frequentano il centro, spesso, non sanno dove altro andare e l’alternativa, per loro, sarebbe la solitudine”. Non solo. Panvini evidenzia l’importanza della socializzazione anche per un’aspettativa di vita più alta, oltre a sottolineare le difficoltà di molti degli aziani ospiti, addirittura di racimolare qualcosa da mangiare.

“Questo posto non è solo un centro diurno – prosegue – ma una casa vera e propria dove passare tempo e vivere una terza età in compagnia. Quanto stabilito dall’amministrazione non può vederci favorevoli – continua – anche se so che l’assessore Trojano sta cercando di studiare una soluzione”.

Nel frattempo, però, i rubinetti comunali si chiuderanno e, con questi, la possibilità dei centri diurni di proseguire l’attività. Anche se c’è chi, come Panvini, ha deciso di trovare un’altra strada. “Gli anziani sono spesso soli, indifesi e deboli – incalza – ed è un dovere aiutarli. Io, per quanto mi riguarda – conclude – cercherò di sollecitare istituzioni, associazioni e cittadinanza per fare in modo di poter continuare a fornire un servizio fondamentale”.

Un allarme che il consigliere comunale di Grande Catania, Sebastiano Anastasi, vice presidente della Commissione Servizi sociali, aveva lanciato da tempo. Sin dall’insediamento della nuova amministrazione. “Io non sono un mago – afferma – ma lo avevo previsto. Questa notizia, quest’ennesima brutta notizia – prosegue – si poteva prevedere così come si piò prevedere che, a seguire, toccherà a pioggia agli altri servizi sociali. E la città esploderà”. Anastasi chiede, già da tempo, all’assessore Trojano un programma di governance del piano di riequilibrio. “Se no – conclude – non ci saranno più Servizi Sociali e questa città morirà. Serve un confronto e serve subito”.

 

 


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