Comuni, Bianco al Governo: |"Altri tagli? Meglio dimettersi" - Live Sicilia

Comuni, Bianco al Governo: |”Altri tagli? Meglio dimettersi”

La situazione economica dei Comuni e la prossima istituzione delle aree metropolitane sono stati i temi centrali dell'incontro catanese del coordinamento dei sindaci delle città metropolitane, capitanato dal presidente dell'Anci, Piero Fassino.

La riunione dell'Anci
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CATANIA – Evitare ulteriori riduzioni dei fondi a disposizione degli Enti locali, allentare i vincoli del patto di stabilità e, infine, agire sulla fiscalità locale. La situazione economica dei Comuni e la prossima istituzione delle aree metropolitane sono stati al centro dell’incontro catanese del coordinamento dei sindaci delle città metropolitane, capitanato dal presidente dell’Anci, Piero Fassino, convocato per fare il punto su due aspetti fondamentali per affrontare la crisi e creare sviluppo, alla luce della prossima approvazione della Legge di stabilità e dell’avvio dell’iter parlamentare del Decreto che istituisce le città metropolitane, che l’8 novembre dovrebbe approdare alla Camera.

Un incontro durato un paio di ore, e che ha visto partecipare i sindaci e i vice sindaci delle città metropolitane siciliane e di alcune di quelle italiane, tra cui Cagliari, Roma e Palermo, durante il quale è stata analizzata, da un lato, la reale situazione degli Enti locali, costreti a fare i conti con i tagli governativi e, dall’altro, i vantaggi che le aree metropolitane avranno sull’intero sistema Italia. “Oggi – spiega Fassino – siamo arrivati al punto in cui diventa impensabile un’ulteriore riduzione dei fondi destinati ai Comuni, a meno di compromettere seriamente i servizi erogati ai cittadini. Relativamente al patto di stabilità – aggiunge – bisogna allentarne i vincoli che impediscono ai Comuni di concorrere alla ripresa economica del Paese”.

Parte da Catania, dunque, l’appello dei sindaci al Governo centrale affinchè non siano previsti ulteriori tagli per il 2014, cosa che porterebbe al collasso molte città, a cominciare da quella etnea. “Faremo un’azione molto forte per chiedere che i tagli non colpiscano ulteriormente le città – assicura Bianco – ma siano messe in condizione di erogare i servizi essenziali, senza i quali le città muoiono. Se si continua così – prosegue – saremo costretti a chiudere gli asili nido, a dismettere gli autobus, insomma a fare qualcosa che nessun sindaco vorrebbe mai fare. Io personalmente – afferma ancora provocatoriamente il primo cittadino – di fronte a condizioni di questo tipo, preferirei dimettermi piuttosto che governare una città che non può erogare i servizi essenziali”.

Dai Comuni alle città metropolitane il passo è stato breve: le nuove istituzioni, secondo il coordinamento, sarebbero le chavi non solo per modernizzare il Paese, ma per dare nuovi impulsi economici, semplicemente ratificando l’esistente. “Oltre il 40 per cento del Pil nazionale è prodotto nelle città metropolitane – sottolinea ancora Bianco; vi risiedono 23 milioni di abuitanti e l’80% dell’innovazione è concentrato in queste aree ed è qui che si gioca il futuro della competitività del sistema Italia”.

Per questo, i sindaci rivolgono un appello al Parlamento chiamato a discutere il decreto legislativo per l’istituzione di queste nuove realtà, affinchè non solo questo venga approvato entro l’anno, in modo da partire in via sperimentale da Gennaio 2014, ma di coinvolgere realmente gli Enti Locali, i Comuni in testa, nelle politiche di allocazione delle risorse relative alla finanza pubblica, in modo da dotare le nuove realtà di strumenti adeguati, e di fare in modo che i Fondi strutturali europei 2014-2020 siano utilizzati per investimenti di carattere metropolitano e di istituire un fitto dialogo tra città e Regioni per rendere omogenei gli indirizzi e le competenze.

Il vantaggio sarebbe immediato per le città metropolitane istituite, ma anche per quelle, all’interno delle Regioni a Statuto speciale, per le quali è la Regione a dover avviare l’iter legislativo e per le quali, l’approvazione del Decreto potrebbe costituire una spinta fondamentale. “Noi non siamo nell’elenco delle prossime città metropolitane – conclude il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – ma tifiamo perchè si approvi lo strumento a livello nazionale. Appena verranno istituite – aggiunge – non dovremo perdere tempo e farle partire anche nelle Regioni a statuto speciale”.

Presto i sindaci di Catania, Messina e Palermo, si riuniranno con il presidente Crocetta per avviare il dibattito.


 

 

 


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