Concessioni demaniali, Savarino: "Decisioni irragionevoli a Roma" - Live Sicilia

Concessioni demaniali, Savarino: “Decisioni irragionevoli a Roma”

Ecco che cosa sta accadendo.

PALERMO – “Questa mattina in IV Commissione Ambiente e Territorio si è svolta un’audizione dei rappresentanti delle associazioni di categoria in merito alla possibile applicazione della direttiva Bolkestein e alle concessioni demaniali marittime”, lo dice Giusi Savarino, portavoce di Db. “A margine della seduta giungono le dichiarazioni della Presidente della Commissione IV, on. Giusi Savarino: “sentite le associazioni e le sigle con le quali abbiamo finora condiviso un percorso che – all’interno di una cornice giuridica – tutelasse le imprese balneari, abbiamo convenuto fosse necessario incidere maggiormente sulle scelte del governo nazionale. Scelte che hanno serie ricadute sul comparto in questione e per questo abbiamo già presentato un atto di indirizzo politico”, aggiunge.

“Il Governo Musumeci – prosegue la Presidente – in sede di conferenza Stato-Regioni ha contestato l’applicazione indiscriminata della direttiva Bolkestein a tutela dei balneari siciliani, ora vogliamo che sia anche la Commissione e l’Ars a rafforzare questa richiesta. Non a caso la Sicilia è l’unica regione ad avere esteso al 2033 con legge regionale le concessioni demaniali marittime e siamo disposti a legiferare nuovamente se il quadro normativo nazionale ce lo consentirà”, dice. “Oggi, all’indomani delle irragionevoli decisioni prese a Roma dal Governo Draghi, la cui azione mette a rischio migliaia di posti di lavoro, vogliamo rafforzare l’impegno del governo regionale a interloquire nella conferenza Stato-Regioni per promuovere un’applicazione più elastica della Direttiva europea, che tuteli gli attuali concessionari, come accaduto in altri paesi UE”, dice. “Bisogna spiegare a Roma che non possono essere le imprese balneari siciliane a pagare lo scotto dell’assenza di una seria, coraggiosa e valida disciplina normativa di settore a livello nazionale e peraltro è assurdo solo immaginare che l’attuale macchina burocratica possa portare avanti oltre 3000 gare per rilasciare le concessioni entro il 2023”, aggiunge.

“Pur riconoscendo la legittimità del principio di evidenza pubblica per il rilascio del titolo concessorio si deve tenere conto anche del legittimo affidamento, degli investimenti effettuati, del diritto di prelazione. A maggior ragione se si pensa che gli operatori del settore balneare siciliano sono per lo più piccole e medie imprese a conduzione familiare la cui attività ha ricadute occupazionali e di crescita economica significative per tutta la regione”, continua. L’onorevole conclude: “Un settore quello balneare che va tutelato con forza dalle incursioni dei grandi gruppi internazionali. Le decisioni tiepide e contraddittorie del governo Draghi non aiutano, serve maggiore chiarezza e coraggio.”


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