Consiglio, attacco frontale alla giunta: "Gli assessori dove sono?" - Live Sicilia

Consiglio, attacco frontale alla giunta: “Gli assessori dove sono?”

Durante la seduta, estratti i nomi dei componenti del nuovo collegio dei revisori dei conti.

CATANIA – La concordia per l’approvazione del nuovo regolamento del Consiglio comunale è durata poco. Appena una seduta consiliare dopo, quando si devono sorteggiare i componenti del nuovo collegio dei revisori dei conti, l’aria di collaborazione si è già esaurita e lascia il posto agli attacchi frontali dell’opposizione: Giuseppe Gelsomino (ex Catania 2.0, oggi gruppo Misto), Graziano Bonaccorsi (Movimento 5 stelle), Salvo Di Salvo (Grande Catania). Un fuoco di fila contro l’amministrazione colpevole di non avere ancora nominato i nuovi assessori. E di avere un’idea confusa su chi debba indossare la fascia tricolore in pubblico.

Le poltrone libere

Di posti liberi a fianco del sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi ne sono rimasti, ormai, parecchi: le Attività produttive, i Servizi sociali, la Cultura, per citare le ultime tre poltrone lasciate vuote in ordine di tempo. Se Ludovico Balsamo ha mollato in polemica, senza ancora sapere se si candiderà alle prossime elezioni regionali 2022, lo stesso non può dirsi di Giuseppe Lombardo e Barbara Mirabella che si sono dimessi col dichiarato obiettivo palermitano.

“Siamo a un capolinea per la nostra città: il Consiglio comunale le cose le fa, l’amministrazione no”, comincia Giuseppe Gelsomino. “Il vicesindaco Bonaccorsi, che ha la mia stima, non è mai andato all’assessorato alle Attività produttive”, dice il consigliere di fede leghista sammartiniana. L’appello è al presidente del Consiglio Giuseppe Castiglione: “Chieda anche al sindaco sospeso Pogliese, c’è bisogno di chiarezza – si accalora – Dobbiamo fare capire alla città che intenzioni ha il sindaco Pogliese”.

Il tema posto da Gelsomino, come raccontato da LiveSicilia nei giorni scorsi, è piuttosto semplice: se non si sa se il primo cittadino si dimetterà, come spesso ventilato, prima dell’inizio del processo di Appello in cui è imputato per le presunte spese pazze all’Ars, quale forza politica deciderà di impegnarsi in questa maggioranza con assessori che, eventualmente, rischerebbero di saltare nel giro di nemmeno un mese?

Santi Bosco, dato per vicino a un assessorato, tenta la difesa dell’amministrazione e del suo sindaco. “Questa non è l’occasione per fare politica becera“, sottolinea. Bosco tenta di riportare tutti al tema del giorno: la nomina dei revisori dei conti, tramite sorteggio. Ma non c’è niente da fare: dietro al ventaglio dell’argomento contabile, le accuse continuano.

“Non è un fatto becero: si fa opposizione e si fa politica, in quest’aula – accusa Graziano Bonaccorsi – Le interlocuzioni sugli assessori si fanno settimane o mesi prima delle dimissioni”. Bosco si innervosice, lo interrompe, Bonaccorsi lo invita: “Collega, se ha bisogno di sfogarsi lì c’è la stanzetta“. L’unità multi-partisan di inizio settimana è definitivamente abbandonata. La pentastellata Lidia Adorno lo sottolinea: “Siamo stati tutti d’accordo, ma sono ancora davvero tante le risposte che la città aspetta”.

Il caso della fascia tricolore

L’autonomista Salvo Di Salvo si discosta dagli altri: sempre di assessori parla, ma dal punto di vista della fascia tricolore. Ieri mattina, alla partenza del Giro d’Italia da piazza Università, il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi reggeva in mano lo stendardo rosa della gara. Al suo fianco, l’assessore allo Sport Sergio Parisi indossava la fascia tricolore. “È un fatto gravissimo – sottolinea Di Salvo – In quel momento si rappresenta in mondo visione la città: in presenza del vicesindaco, la fascia la deve indossare il sindaco facente funzioni. È uno sgarbo istituzionale e non c’è stata nessuna delega da parte del vicesindaco Bonaccorsi”.

L’estrazione dei revisori

Dopo la discussione, si arriva al momento dell’estrazione dei nuovi revisori dei conti. Su 267 istanze, cinque sono rimaste escluse per mancanza dei requisiti. I nomi tra i quali scegliere sono, quindi, 262. I tre estratti sono il numero 109, Giuseppina Giunta; il numero 179, Salvatore Palilla; il numero 111, Salvatore Granatelli. Se entro tre giorni non dovessero rispondere, interverrebbero i sostituti, nell’ordine in cui sono stati estratti: numero 246, Salvatore Toscano; numero 190, Giuseppe Pennavaria; numero 103, Angelo Giallongo.

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