Continua il muro contro muro |Ed è scontro sul Durc - Live Sicilia

Continua il muro contro muro |Ed è scontro sul Durc

Un problema cui  l'avvocatura comunale starebbe ovviando ma che, per Salvo Giuffrida della Fidal, sarebbe facile da risolvere. " Se è vero che il Durc è necessario per il pagamento delle fatture - spiega - è altrettanto vero che ci sono delle leggi che superano l'intoppo". IL VIDEO DELLA PROTESTA

CATANIA – Si fa sempre più netto il muro contro muro tra l’amministrazione comunale e i lavoratori degli asili nido di Catania. La protesta andata in scena stamattina in piazza Duomo, con una piccola rappresentanza di operatori – “gli altri, spiegano gli stessi manifestanti, sono al lavoro per garantire il servizio” – che ha chiesto la testa dell’assessore all’Armonia sociale Fiorentino Trojano, e il delegato del sindaco Bianco che ha replicato a distanza ai microfoni dei giornalisti, non ha fatto altro se non palesare uno scontro netto, nel quale non sembrano esserci molti spiragli di dialogo. Da una parte, infatti, i manifestanti hanno ribadito quanto più volte espresso, soprattutto per bocca del movimento Catania bene Comune, ovvero la “fuga” delle famiglie con basso reddito a causa delle rette troppo elevate (su 740 posti disponibili solo 269 sarebbero effettivamente coperti) e il ritardo nel pagamento degli stipendi e, dall’altro, l’assessore al Welfare che ha accusato i manifestanti di strumentalizzare una situazione non dovuta all’attuale amministrazione, anzi da questa migliorata rispetto a quella ricevuta in eredità dal passato governo targato Raffaele Stancanelli.

Trojano, che ha ribadito la bontà di quanto messo in campo – “dove erano questi manifestanti – ha spiegato – quando la passata Giunta ha chiuso le strutture?” – ha parlato di strumentalizzazioni da parte dei manifestanti, e assicurato azioni volte non solo ad allargare l’offerta, ma ad includere le famiglie a basso reddito, predisponendo le cose in modo da “liberare” posti le cui rette ammontano a circa la metà di quelle attuali. Sugli stipendi lo scontro appare altrettanto netto. Alla base, infatti, vi sarebbe un intoppo burocratico oggettivo – la mancanza del Durc che impedirebbe il pagamento delle spettanza ai lavoratiori. “Il problema – ha spiegato l’assessore Trojano – è che l’Ati – l’associazione temporanea di imprese formata dalle cooperative “Spazio bambini/ Città Nuova/ Progetto Vita”, che gestisce 14 asili – ritiene sufficiente per il pagamento delle spettanze un Durc (Documento unico di regolarità contributiva) rilasciato dall’Inps alla Direzione Patrimonio del Comune per partecipare alle gare. In realtà per il pagamento serve un altro tipo di Durc che, richiesto dai nostri Uffici all’Inps, è risultato irregolare”.

Un problema cui starebbe ovviando l’avvocatura comunale e che dovrebbe essere risolto a breve, secondo l’amministrazione, ma che ha provocato parecchi mormorii da parte dei sindacalisti presenti stamattina che hanno parlato di un pretesto. “Oggi siamo a fianco di Catania bene Comune e delle lavoratrici degli asili nido – spiega Salvo Giuffrida della Fidal etnea – perchè c’è qualcosa che non va. Se è vero, infatti, che il Durc è necessario per il pagamento delle fatture, è altrettanto vero che ci sono delle leggi che superano il Durc. Il codice civile prevede infatti la possibilità che, di fronte a situazioni come quella che si è verificata, il Comune possa effettuare i pagamenti direttamente ai lavoratori, per poi rivalersi sull’Inps”.

Sull’assenza delle altre organizzazioni sindacali, le uniche interlocutrici dell’assessore Trojano, come lui stesso ha affermato, però, Giuffrida non risponde. “Io posso dire che noi siamo qui e siamo a disposizione delle lavoratrici e anche dell’assessore Trojano. Se si volesse costituire un tavolo tecnino per affrontare la questione – conclude – noi ci siamo”.

“Si è verificato quanto avevamo preannunciato – afferma Manlio Messina, capogruppo di Area Centrodestra – ovvero che, a queste condizioni, il sistema non avrebbe retto. Ed è quanto è successo. Siamo felici che anche alcuni esponenti della maggioranza se ne siano accorti – aggiunge – anche se ormai è tardi. Allora – conclude – chiediamo, e senza alcuna intenzione polemica, un tavolo attorno al quale sedersi per trovare una soluzione”.


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