Controlli Nas a bar e chioschi |Sanzioni per diecimila euro - Live Sicilia

Controlli Nas a bar e chioschi |Sanzioni per diecimila euro

Nel corso di un’attività di controllo coordinata dai carabinieri di Giarre con i Nas di Catania, la polizia municipale e l’Asp, è stato chiuso il chiosco di Piazza Carmine. La precisazione del titolare del bar.

GIARRE – Ammonta a quasi 10mila euro la somma delle due sanzioni comminate ieri dai carabinieri del Nucleo antisofisticazioni di Catania al bar St. Moritz e al chiosco San Francesco in Piazza Carmine a Giarre. L’attività coordinata dai militari della stazione di Giarre ha visto la partecipazione anche degli agenti della locale polizia municipale e del personale dell’Asp. Nel bar i carabinieri del Nas hanno riscontrato al presenza di cornetti non freschi e privi dell’ indicazione d’origine. Inoltre il personale impiegato era sprovvisto della necessaria formazione Haccp, obbligatoria per chiunque manipola o somministra alimenti.

Le irregolarità riscontrate sono costate al titolare un verbale di 4000 euro. A pochi metri dal bar, il chiosco di Piazza San Francesco è stato raggiunto da un’ordinanza di chiusura e da una sanzione di circa 5000 euro. La chiusura temporanea è stata disposta dal comandante della polizia municipale di Giarre Maurizio Cannavò, perché è stato riscontrato che il titolare dell’attività non corrispondeva alla persona a cui era stata rilasciata l’autorizzazione. I Nas, inoltre, hanno contestato l’assenza di licenza per la somministrazione di bevande alcoliche. Restano da approfondire altre questioni. Il chiosco, infatti, sarebbe provvisto di una licenza da bar, differente da quella necessaria per l’attività in corso.

Il titolare del bar St. Moritz di Piazza San Francesco a Giarre, Tony Musumeci, in merito ai controlli compiuti dai carabinieri di Giarre e dai Nas di Catania venerdì scorso, interviene e specifica: “Nessuna irregolarità è emersa in merito alla freschezza dei cornetti esposti né degli altri prodotti esposti nella vetrina del locale. Mancava il documento di trasporto degli alimenti di cui – conclude il titolare – era sprovvisto il laboratorio di pasticceria dal quale ci rifornivamo”

 

 


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