Così Castelli criticava Di Maio | "Dall'onestà all'omertà" - Live Sicilia

Così Castelli criticava Di Maio | “Dall’onestà all’omertà”

Pubblicato il contenuto di alcune vecchie mail. A rischio il suo posto di ministro.

La rivelazione su 'Repubblica'
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3 min di lettura

PALERMO – “Dall’onestà all’omertà”. Una bomba mediatica potrebbe stoppare la corsa verso il Consiglio dei ministri di Laura Castelli, deputata del Movimento 5 stelle ed oggi vicinissima a Luigi Di Maio. E’ finito infatti oggi sulle pagine di Repubblica il contenuto di alcune mail risalenti a tre anni fa, in cui la pasionaria grillina aveva mostrato un atteggiamento tutt’altro che positivo nei confronti delle scelte dettate dai vertici del M5s. A rivelare le mail sono stati due ex fedelissimi di Gianroberto Casaleggio, Nicola Biondo e Marco Canestrari, autori del libro ‘Super nova’.

I due avevano deciso di denunciare tutti i retroscena relativi alle vicende grilline e si sarebbero serviti della Castelli come “fonte interna”. La deputata – un tempo vicina ai dissidenti guidati da Roberto Fico, oggi presidente della Camera – aveva attaccato Di Maio, Di Battista e la Casaleggio&associati in toto. Proprio per dare trasparenza al suo operato politico, riporta Repubblica, i due autori del libro avrebbero deciso di rendere note le posizioni dell’aspirante ministro in queste ore.

La grillina ne aveva avute – infatti – per tutti: dalla critica alle scelte dettate dall’alto, definite poco colleggiali (“L’arma vincente è stata quella di escludere dall’assemblea la discussione”) ai colleghi parlamentari pentastellati, apostrofati come “Lobotomizzati, che non sanno e non vogliono capire bene le dinamiche”. Tre anni fa, la deputata non sembrava mostrare entusiasmo per l’ascesa politica di Luigi Di Maio: “E’ il ricettore di tutti i gossip e i malumori: se gli racconti una storia interna al Movimento, entri nelle sue grazie e sfiorerai il paradiso. E’ una star e gli attivisti grillini in tutta Italia hanno bisogno di una star”.

Alessandro Di Battista veniva invece disegnato come “colui che entra a gamba tesa in ogni scelta per condizionarla”, cosa che avrebbe fatto pure nei confronti di Roberto Fico. Ma le accuse più gravi sono state mosse nei confronti della Casaleggio&associati: “Gianroberto prende a comunicare solo con Di Maio, qualunque informazione viene filtrata da lui: non parla più con i deputati, una cosa molto grave. Tutto resta negli spifferi delle finestre di Montecitorio, in questo brutto alone di omertà che poco a che fare con l’onestà”.

Quello delle mail intercettate sarebbe il più grande imbarazzo per Laura Castelli, ma non il primo di questi anni. Già qualche mese fa – a dicembre – la pasionaria era finita nell’occhio del ciclone mediatico per aver risposto con disagio alle domande di Lilli Gruber, nella trasmissione “Otto e mezzo”. La conduttrice aveva chiesto alla deputata la sua posizione in merito ad una possibile uscita dell’Italia dell’Euro e la Castelli aveva replicato con un imbarazzato “Non lo so!”, finendo oggetto di ironia sul web.

In piena campagna elettorale, il 14 febbraio scorso, era stata la volta dei fischi a Roma, durante gli “Stati Generali della Professione”. Intervenuta da relatore in un convegno di commercialisti, la deputata aveva esordito dicendo di non essere un’esperta del campo, non avendo mai lavorato nel settore. Dal pubblico partirono una serie di brusii, accompagnati da fischi che spinsero la grillina ad interrompere la relazione. Una serie di passi falsi, dunque, che – sommati -potrebbero bloccare Laura Castelli sulla soglia di Palazzo Chigi.


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