PALERMO- “Sì, abbiamo pensato ieri di ridurre le somministrazioni. L’ho pensato perché ho visto i miei ragazzi distrutti e stanchi. Sono qui a lavorare sette giorni su sette e qualcuno mi ha detto: Renato, tagliamo le prenotazioni così mettiamo i tavolini di Burraco… Era appunto una cosa dettata dalla pesantezza delle situazioni che si vivono. Ma stamattina abbiamo avuto conferme importanti, di fiducia. E andremo avanti come al solito. Non cambia niente”. Così, Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid a Palermo e provincia.
Ieri era trapelata la notizia dei tagli, anticipata da LiveSicilia.it. Il dottore Costa aveva detto: “Noi stiamo facendo i salti mortali per proteggere tutti, ma, vista la grande folla di persone che si presenta ogni giorno, saremo costretti a ridurre le somministrazioni”.
Oggi, lo stesso Costa torna sul punto: “Continueremo con il ritmo di tremila dosi al giorno, se avremo la disponibilità. Ho parlato con l’assessore Razza, ho ricevuto il suo incoraggiamento e tanti messaggi di solidarietà che ci sono arrivati ci hanno rincuorato. Alla città chiediamo un patto sociale e un aiuto: che cosa vogliamo fare? Per me dobbiamo vaccinare più persone possibili nel più breve tempo possibile. Cercando, ovviamente, di tutelare i più fragili. Ma serve la collaborazione di tutti. Stiamo affrontando una pandemia ed è impensabile combatterla senza unità di intenti. Chiedo pazienza, calma e cooperazione. I ragazzi qui si impegnano allo stremo, sette giorni su sette. Stamattina noto che c’è un clima diverso e migliore. Spero che diventi la regola”. Il problema, casomai, è rappresentato dalle dosi: “Siamo agli sgoccioli con AstraZeneca, aspettiamo rifornimenti in serata. Per ora non possiamo vaccinare i caregiver“.
Stati d’animo cangianti in un frangente difficile. Nessuno nega che ci siano disagi e problemi. Li abbiamo raccontati punto per punto e continueremo a farlo. Ma ci sono stati anche comportamenti sbagliati, oltre le legittime proteste, come l’aggressione a Chicco Alfano, funzionario della Protezione Civile. Ognuno può, giustamente, pretendere che l’organizzazione migliori, con un coinvolgimento di altre figure che non siano i vaccinatori degli hub: i medici di base e i farmacisti, per esempio. Come chiunque può dare una valutazione libera su tutta la baracca e su chi la coordina. Ma quel sentimento solidale richiamato dal commissario Costa è un punto di partenza. Il Covid è il nemico da battere.

