Costa: "Rischio ondata anche in Sicilia, necessarie le terze dosi"

Costa: “Rischio ondata anche in Sicilia, necessarie le terze dosi”

Parla il commissario per l'emergenza: cosa ci aspetta

“Non ho buone sensazioni, sono un po’ preoccupato”. Il commissario per l’emergenza Covid a Palermo, il dottore Renato Costa, scruta i numeri, soprattutto quelli degli altri, e ne ricava auspici non del tutto rasserenanti. Poi dice: “Dobbiamo stare attenti, il Covid non è finito”.

Dove dobbiamo guardare, commissario?
“In tutta Italia, in Lombardia o in Veneto. In Gran Bretagna, con una catastrofe di contagi. In Russia, dove muoiono tantissime persone. I numeri della Sicilia, in senso assoluto e raffrontati, sono buonissimi. Ma il Covid non è l’influenza della porta accanto. O lo sconfiggiamo davvero o non ce ne libereremo mai”.

Cosa la preoccupa?
“Il fatto che abbiamo allentato tutto e le sacche persistenti di non vaccinati, nonostante gli immensi sforzi e le innumerevoli occasioni. Noi siamo stati bravissimi con l’accortezza. Infatti, manteniamo un trend positivo”.

Questo ci mette al riparo?
“Assolutamente no, anche la Sicilia è a rischio di una ondata consistente. Proprio perché, come dicevo, il Covid non è una influenzina. E’ una tragedia di portata mondiale e fino a quando circolerà sarà pericoloso”.

Come possiamo proteggerci?
“Con le terze dosi che, progressivamente, andranno estese a tutti, non soltanto alle categorie prioritarie. E con un’opera di persuasione, casa per casa, come stiamo già facendo. Chi non si è vaccinato deve vaccinarsi. E dobbiamo mantenere comportamenti prudenti con distanziamento e mascherine. Non mi convince la riapertura degli eventi al chiuso, lì il contagio sarà più facile”.

I numeri di Palermo come sono?
“Ottimi, direi, con l’ottantotto per cento di prime dose e l’ottantaquattro per cento di immunizzati. Con le terze dosi stiamo ingranando e speriamo, presto, di poterle aprire davvero a chiunque”.

La gente è stanca.
“Lo capisco benissimo, ma non è finito tutto, purtroppo. Il Covid non è ancora la nostra storia, è il nostro presente”.


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