ROMA – “Serve competenza ed è giusto richiamare dalla pensione al più presto. Serve personale specialista (…) la cosa che mi fa incazz… che lo avevo detto a Ruocco (all’epoca segretario generale del Ministero della Salute, ndr) settimane fa”.
Così scriveva in chat, dialogando il 29 febbraio 2020 con l’allora ministro Roberto Speranza, il viceministro Pierpaolo Sileri. Messaggi, nel periodo più complesso della prima ondata Covid, contenuti in un’informativa agli atti dell’inchiesta di Bergamo. “Cerchiamo di cambiare questa Italia”, diceva Sileri a Speranza. Sileri che, come già emerso, si lamentava dell’impreparazione alla pandemia.
Nell’informativa del 30 aprile 2021 la Gdf di Bergamo riassume passaggi dei tre verbali resi da Sileri, tra dicembre 2020 e marzo 2021, i cui contenuti sono già emersi nei giorni scorsi e nei quali l’ex viceministro ha lamentato la “mancata attuazione del piano pandemico” e la “disorganizzazione” degli “uffici del Ministero” e ha riferito della sua “insistenza, già nei mesi di gennaio e febbraio, all’acquisto di dpi e respiratori” che “avrebbero certamente contribuito a contenere” il contagio. Oltre che stigmatizzare l’assenza di informazioni ricevute e “il comportamento minaccioso del capo di Gabinetto Zaccardi nei miei confronti”.
Nell’informativa ci sono anche, tra molte altre cose, gli screenshot, consegnati ai magistrati dallo stesso Sileri, di una chat tra lui e Speranza. Il 23 febbraio 2020, tre giorni dopo il primo caso a Codogno, l’allora viceministro scriveva: “Se fanno zona gialla tutta Lombardia devono farlo anche le regioni confinanti”. E il giorno dopo sempre a Speranza: “Borrelli (allora capo della Protezione civile, ndr) si è lamentato che qui non c’è nessuno del ministero (dei funzionari). Serve qualcuno per dati e organizzazione”. E il 27 febbraio: “Cerchiamo di cambiare questa Italia”.
Poi, il 28 febbraio gli inoltrava un messaggio di un “primario di malattie infettive” di Milano che scriveva: “la situazione si sta aggravando”. E Sileri suggeriva: “oltre ai device dobbiamo provvedere (…) alla formazione del personale infermieristico”. E ancora quel giorno: “Senza contare quanti medici ed infermieri si ammaleranno o stanchi dovranno trovare sostituti”. Speranza rispondeva: “Sono ancora in Cdm”. Poi, il 29 febbraio Sileri spiegava la necessità di richiamare personale dalla pensione, anche “specialista”. E Speranza: “Giustissimo. Credo che servirà tutto”.
E a quel punto Sileri lamentava di averlo già detto “settimane fa”. Il 9 marzo gli scriveva: “Urge incontro tra noi Roberto”. E gli inoltrava un messaggio in cui qualcuno aveva scritto: “Scusa se ti rompo mi confermi che si va verso il supercommissario? Bertolaso?”. Speranza: “Non ne so nulla. Conte non me ne ha parlato”. Gli investigatori annotano: “la nomina ufficiale del commissario Arcuri è del 18 marzo 2020, anche se il presidente Conte ne annuncia la nomina nel corso di una conferenza stampa del 12 marzo e parrebbe che il dott. Arcuri abbia iniziato informalmente la sua attività proprio il 9 marzo”.
Intanto il ministro della Salute, Orazio schillaci, a margine della presentazione della Settimana nazionale per la prevenzione oncologica promossa dalla Lilt., ha fatto riferimento al nuovo piano pandemico. “Domani ricordiamo tutte le vittime della pandemia, quasi 200mila morti in questi tre anni terribili, penso in particolare a tutti gli operatori sanitari che hanno dato la propria vita per superare la pandemia. In questi giorni stiamo riprendendo il piano pandemico che era stato fatto in occasione del Covid e credo che la cosa più importante sia trarre insegnamento, capire quello che non ha funzionato allora e evitare di ripetere errori se ce ne sono stati, in futuro. L’ultima pandemia era stata cento anni fa con la Spagnola, speriamo che per altri cento anni possiamo occuparci dei malati oncologici, della prevenzione, delle liste d’attesa, di tutti i problemi che affliggono la sanità italiana e ai quali Ora – ha concluso,- vogliamo dare risposte, siamo fiduciosi “.