Palermo ‘profondo rosso‘ in Sicilia, una sintesi che, purtroppo, fotografa la situazione del contagio ed è certificata sia dai numeri che dalle voci sul campo, almeno nella tendenza. Vediamo perché.
I numeri della zona rossa
L’ultimo bollettino lo dice con chiarezza, la pandemia rilevata morde soprattutto a Palermo e provincia, un dato che appare lampante, perfino a prescindere dalle variabili e dalle possibili imprevedibilità del calcolo. Palermo, dunque, registra 500 nuovi casi, quasi la metà del totale, Catania 191, Messina 121, Siracusa 162, Trapani 15, Ragusa 34, Caltanissetta: 53, Agrigento 19, Enna 15. Lo stesso commissario per l’emergenza, il dottore Renato Costa, ha spiegato a LiveSicilia.it: “I numeri a Palermo e provincia sono stabili. In Fiera registriamo un calo dei tamponi positivi, passati dal sette al cinque per cento. Speriamo che sia l’inizio di una inversione di tendenza”. Un timido spiraglio, ma non ci sono diminuzioni al momento, anzi.
Il grido d’allarme dagli ospedali
Infatti, sono le corsie dei reparti ospedalieri a fornire l’immediatezza della situazione, prima che si cristallizzino i numeri. Dice la dottoressa Tiziana Maniscalchi, che coordina il pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’: “Una settimana fa avevamo trenta accessi al giorno, ora sono cinquantacinque. Stanno aumentando e tutto il sistema soffre in termini di ricoveri. Registriamo una impennata”. Qui, il dettaglio della nostra intervista. E’ verosimile che le feste abbiano provocato la crescita dei casi positivi.
Il nuovo vaccino in arrivo
Una vicenda drammatica. Una zona rossa che, come abbiamo scritto, avrebbe bisogno di controlli più serrati, mentre la crisi economica fa da contrappunto alla tragedia della sofferenza e delle vittime per Covid. Oggi in tanti piangono la scomparsa del professore Angelo Ferrante, medico ucciso dal virus a cinquantadue anni. E si guarda con speranza ai vaccini. In settimana sarà disponibile Johnson e Johson.
La felicità di ‘Nonna Enza’
Servono lucidità e solidarietà per superare il momento. Le stesse doti di ‘Nonna Enza’, vaccinata a cento anni, di cui oggi abbiamo raccontato la storia: “Sono contenta di essermi vaccinata, questo Covid è come la guerra”. Parole sagge. Parole sante.