La Sicilia è a rischio moderato Covid. Cosa significa? Che ci vuole prudenza. Che bisogna vivere l’estate con attenzione. La pandemia non è finita, il virus circola, i vaccini ci sono, ma siamo abbastanza lontani dalla protezione per tutti e le varianti pongono inquietudini che non devono scatenare il panico, ma indurre a comportamenti di cautela.
La Sicilia a rischio moderato
Secondo la bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute, sono sei le regioni e due le province autonome classificate a rischio ‘moderato’, mentre tredici sono rischio basso. Ecco quelle a rischio moderato: Abruzzo, Campania, Marche, Veneto, Sardegna e Sicilia con le due province di Trento e Bolzano. Nessuna supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Insomma, si è accesa una spia, in un contesto relativamente tranquillo, che deve portarci ad acquisire ancora di più comportamenti saggi.
La variante Delta
In quella bozza non può mancare un passaggio sulla variante Delta. Secondo le previsioni ormai unanimi, in Italia è in aumento e oltre al tracciamento dei casi e al completamento dei cicli vaccinali – secondo l’Istituto Superiore di Sanità – è appunto necessario rispettare le misure per evitare un aumento della circolazione virale.
L’allarme di Gimbe
Proprio sul rapporto contagi-vaccini in Sicilia, la Fondazione Gimbe ha lanciato il suo allarme, evidenziando la ripresa dei casi e la poca quantità di popolazione al sicuro con la doppia dose. Secondo l’ultimo bollettino (giovedì 8 luglio), siamo nuovamente in testa nella classifica delle regioni italiane per nuovi contagi Covid. L’unica strada per uscirne è una biforcazione da percorrere contemporaneamente. I vaccini da un lato, la prudenza dall’altro.