Covid, i contagi in Sicilia: dal mondo la 'minaccia' Centaurus - Live Sicilia

Covid, i contagi in Sicilia: dal mondo la ‘minaccia’ Centaurus

Gli ultimi dati regionali e uno sguardo a quello che succede nel mondo,

I contagi, in Sicilia, aumentano, come i ricoveri. Questa è la radiografia pandemica del Dasoe, il dipartimento dell’assessorato alla Salute che monitora l’andamento del Covid. “Nella settimana dal 4 al 10 luglio – riporta la nota di accompagnamento al bollettino – si registra un incremento delle nuove infezioni, in linea con la tendenza nel territorio nazionale. L’incidenza di nuovi positivi è pari a 62842 (+32.03%), con un valore cumulativo di 1309/100.000 abitanti. Il tasso di nuovi positivi più elevato rispetto alla media regionale si è registrato nelle province di Siracusa (1546/100.000 abitanti), Messina (1515/100.000), Agrigento (1451/100.000) e Ragusa (1360/100.000). Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano quelle tra i 60 ed i 69 anni (1543/100.000), tra i 70 ed i 79 anni (1482/100.000) e tra i 45 e i 59 anni (1437/100.000). Le nuove ospedalizzazioni hanno seguito la curva epidemica dei contagi, raggiungendo, nelle ultime settimane, i valori più alti degli ultimi tre mesi”.

Palermo ‘nera’, aspettando il Festino

Anche a Palermo la mappa dei contagi non è confortante. Abbiamo mostrato un grafico con tutta la città segnata di nero. “Il colore nero rappresenta il dato dell’incidenza e significa che, in tutta Palermo, ormai, siamo a più di mille contagiati ogni centomila abitanti – dice Renato Costa, commissario per l’emergenza -. Si tratta di un dato estremamente preoccupante, anche perché sottostimato, visto l’alto numero di persone che, dopo il tampone a casa, non comunicano di essere positive. Come lo sappiamo? Vengono da noi quando hanno i primi sintomi e si riesce a ricostruire la storia. Sul Festino mi sono già espresso, siamo, appunto, molto preoccupati dall’impatto pandemico che potrebbe essere il prodotto di tanti palermitani tutti insieme”.

La ‘minaccia’ Centaurus

Nemmeno le notizie che arrivano dal mondo sono confortanti. La sottovariante Omicron Ba.2.75, ribattezzata ‘Centaurus’, preoccupa i virologi. L’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) l’ha definita il 7 luglio come “variante da monitorare”. L’allarme è scattato in Gran Bretagna. “Non sono tanto le singole mutazioni, ma il numero di combinazioni di mutazioni che ci preoccupano – ha detto Tom Peacock, virologo dell’Imperial College London – È difficile prevedere l’effetto di così tante mutazioni insieme, un quadro che conferisce al virus una sorta di proprietà ‘jolly’ in cui la somma delle parti potrebbe essere peggiore di ciascuna di esse”.


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