Covid: Palermo diventa tutta nera, aspettando il Festino - Live Sicilia

Covid: Palermo diventa tutta nera, aspettando il Festino

La mappa dei contagi. L'incidenza è altissima. E sottostimata.

“Il colore nero rappresenta il dato dell’incidenza e significa che, in tutta Palermo, ormai, siamo a più di mille contagiati ogni centomila abitanti. Si tratta di un dato estremamente preoccupante, anche perché sottostimato, visto l’alto numero di persone che, dopo il tampone a casa, non comunicano di essere positive. Come lo sappiamo? Vengono da noi quando hanno i primi sintomi e si riesce a ricostruire la storia. Sul Festino mi sono già espresso, siamo, appunto, molto preoccupati dall’impatto pandemico che potrebbe essere il prodotto di tanti palermitani tutti insieme”.

La mappa che mostriamo, aggiornata allo scorso undici luglio, viene spiegata dal commissario all’emergenza Covid dell’area metropolitana, il dottore Renato Costa: il virgolettato è suo. L’avevamo già incontrata qualche settimana fa, con una porzione nera e il resto viola. Cioè, con un andamento dei contagi che, già allora, poteva essere considerato impetuoso. Adesso che siamo tutti neri e solo neri, quel segnale d’allarme viene scavalcato.

Come sappiamo, mancano poche ore al Festino di Palermo e alla processione dietro il Carro della Santuzza, un rito che amiamo tutti moltissimo e che ritorna, dopo due anni di restrizioni. E’ vero, però, che il contesto pandemico non sembra favorevole agli inevitabili assembramenti, sperando che si usi il buonsenso della mascherina, peraltro fortemente raccomandata dal sindaco Lagalla. Tuttavia, nel caso migliore di una copertura ottimale dei dispositivi di sicurezza, ci sarebbero egualmente tante persone ammassate per diverso tempo.

E’ anche vero che gli ospedali reggono, sia pure con diverse sofferenze. Ma l’immediato futuro resta appeso a troppe variabili. Se i positivi aumentassero ancora, con una crescita parallela di ricoveri, cosa succederebbe? Un aiuto è arrivato dall’estensione delle quarte dosi di vaccino agli over sessanta senza distinzione e ai fragili di ogni età. Intanto, come si legge nell’ultimo bollettino, di Covid si continua a morire. (Roberto Puglisi)


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