La Sicilia giallo-scuro rischia, adesso cosa può accadere?

La Sicilia giallo-scuro rischia, adesso cosa può accadere?

La zona gialla può essere soltanto l'inizio. Ecco perché.

Assorbita l’inevitabile zona gialla (in scuro, perché i numeri sono pesanti), con regole che si inaspriscono lievemente ma che, comunque, daranno una botta a quanti hanno attività commerciali che pagheranno per l’irresponsabilità di tanti, a cominciare dai no vax, la domanda successiva si impone: cosa accadrà? Superato l’oggi, bisogna pensare al domani. La zona gialla è un primo gradino che, se non si sta attenti, può portare all’arancione e poi al rosso. Sarebbe una catastrofe, ma non del tutto imprevedibile. Ecco perché.

Il rischio di una escalation

C’è una parola che inquieta per il futuro, più che per il presente: ‘escalation’. Significa che siamo lanciati su un binario Covid e che stiamo aumentando in velocità e in intensità. E’ una parola significativa, contenuta in un lancio d’agenzia, che nasce a Roma, al Ministero, dalla Cabina di regia: “Un’alta progressione di escalation nei prossimi 30 giorni”. Ecco la previsione. Sarebbe uno scenario tragico, considerando che già, adesso è drammatico. I numeri sono tutti in crescita. Gli ospedali si riempiono. Vuol dire meno possibilità di cura per tutti. Il primario del pronto soccorso del ‘Policlinico di Palermo’, il dottore Vittorio Giuliano, è netto:Offro gratuitamente una settimana in pronto soccorso a tutti coloro che hanno dubbi, senza se e senza ma. A tutti i no vax, a tutti quelli che pensano che il vaccino non serve. Venite a vedere quello che c’è negli ospedali. Vi offriamo pure il caffè”. 

La ‘propaganda no vax’

Perché siamo a questo punto lo sappiamo. Troppi siciliani non si sono vaccinati. Alcuni per dubbi e timori, altri perché fanno parte di quell’arcipelago no vax che rappresenta una assoluta minoranza, ancorché rumorosa. C’è una parte delle dichiarazioni del presidente Musumeci, riportate ieri, che fa pensare: “La “zona gialla” in Sicilia, decisa dal ministro per la Salute non coglie di sorpresa nessuno. È, purtroppo, il risultato del fatto che nell’Isola, negli ultimi mesi, da un lato si è verificata un’intensa propaganda contro il vaccino, dall’altro è arrivato un ingente flusso di turisti, per la fortuna dei nostri operatori, direi. Non cambia molto col “giallo”, ma il passaggio di colore deve suonare come un campanello d’allarme”. Una propaganda non è un fatto occasionale. Presuppone a monte organizzazione, ricerca del consenso e attività coordinate. Il governatore, dunque, ha aperto uno spiraglio sul mondo no vax ed è verosimile che non sia un riferimento casuale, ma ponderato.

Ma ci sono anche gli irresponsabili

E ci sono anche gli irresponsabili, magari vaccinati, che stanno vivendo un’estate assembrata, senza cautele e senza mascherina, scambiando, malamente, il Green Pass per un lasciapassare assoluto. Ecco perché il ‘rischio escalation’ sembra concreto. La Sicilia che corre a tutta velocità contro il muro della zona arancione o rossa vive la sua estate come se niente fosse. Ma se c’è una cosa che il Covid ci ha insegnato è questa: la leggerezza si paga sempre.


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