Sicilia, dramma nei reparti Covid: 'I No Vax rifiutano le cure'

Sicilia, dramma nei reparti Covid: ‘I No Vax rifiutano le cure’

Parla la dottoressa Tiziana Maniscalchi, dalla trincea dell'ospedale 'Cervello'.

PALERMO- “Sì, ho ricevuto questa telefonata. Una voce strana che mi diceva che noi sbagliamo quando intubiamo, che non sappiamo come si fa, che loro studiano di notte. Ma loro chi…”. La dottoressa Tiziana Maniscalchi, direttore facente funzione del pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’, è francamente allibita. I no vax rifiutano le cure. I no vax (diversi dai non vaccinati) sono aggressivi, spesso, pure quando arrivano in pronto soccorso. Vogliono sapere tutto, perché loro ‘studiano di notte’. E telefonano.

Non deve essere facile, dottoressa.
“Non lo è, ma siamo qui per aiutare tutti. Certo, è complicato aiutare un no vax che non vuole essere curato, che non vuole essere intubato che perde tempo in polemiche assurde, quando proprio non c’è da perdere tempo. Purtroppo, capita”.

E voi come reagite?
“Abbiamo imparato a convivere con questa situazione che, appunto, non è semplice. I non vaccinati arrivano continuamente, in condizioni molto gravi”.

E i vaccinati?
“Pochissimi, appena qualcuno. La vaccinazione di massa serve a tutti, perché blocca il virus e gli impedisce di mutare e di essere potenzialmente pericoloso anche per i vaccinati”.

Come vanno i ricoveri?
“Assistiamo a un lieve decremento”.

Perché?
“Ci sono diverse ipotesi. Forse ha avuto inizio la discesa dopo il picco, forse le persone si stanno vaccinando di più, forse è perché i turisti stanno andando via. In ogni caso è una buona notizia, a patto che ci sia responsabilità”.

Lei è favorevole alla terza dose?
“Certamente”.

A chi dovrebbe essere somministrata?
“Soprattutto ai soggetti più fragili. Ai dializzati, ai trapiantati, ai pazienti oncologici. Non a caso sono considerati prioritari, perché hanno una immunità meno forte che sta scendendo”.

E i no vax rifiutano le cure
“Anche l’intubazione. E il tempo che si perde, come dicevo, può risultare fatale”.

Timori per il rientro a scuola?
“Un po’ sì, ma le scuole si sono comportate benissimo”.

La sento un po’ in pensiero, come mai?
“Sto pensando alla prossima telefonata che riceverò”.

La dottoressa Tiziana Maniscalchi

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