Sicilia: la rivolta dei sindaci 'Vogliamo i nomi dei positivi' - Live Sicilia

Sicilia: la rivolta dei sindaci ‘Vogliamo i nomi dei positivi’

Sono 52 i sindaci del Palermitano che chiedono aiuto per controllare la diffusione del virus

COLLESANO (PALERMO) – “Il nostro è un grido di allarme che non viene preso in considerazione dalle massime istituzioni”. A dichiararlo è Giovanni Battista Meli, sindaco di Collesano, che insieme ad altri 51 sindaci della Provincia di Palermo ha inviato un lettera al prefetto di Palermo chiedendo di conoscere chi sono i positivi e le persone in isolamento nelle loro comunità, così da poter controllare e fermare la diffusione del Covid. Questa lettera per conoscenza è stata inviata per conoscenza al ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, l’assessore alla Salute Ruggero Razza, al garante per la protezione dei dati personali, al direttore generale dell’Asp Daniela Faraoni e al commissario per l’emergenza Covid a Palermo Renato Costa.

La lettera

I sindaci fanno presente che con la “recente riorganizzazione delle Usca e con la centralizzazione a far data dal primo luglio di tutte le unità alla struttura commissariale, le comunicazioni che pervengono ai diversi Enti da parte dell’Ufficio per l’Emergenza Covid rilevano soltanto la situazione dei nuovi positivi, avendo cura di esprimere il mero dato numerico, senza indicare le generalità o eventuali contatti dei soggetti riscontrati come positivi, con evidente impossibilità per le autorità locali di espletare le necessarie e consequenziali attività di controllo e assistenza territoriale”. “Questa circostanza – si legge ancora nella nota – impedisce di indicare alle forze dell’ordine i nominativi dei soggetti in quarantena obbligatoria e di poter attivare ogni forma di assistenza domiciliare. A ciò occorre aggiungere che la mancata indicazione dei soggetti positivi e dei contatti stretti degli stessi pone enormi difficoltà in merito al corretto espletamento dei servizi di ritiro dei rifiuti“.

“Comunità allo sbando”

“Ho chiamato due volte in prefettura, ma hanno risposto ‘Ci stiamo lavorando’ – ha dichiarato Meli a LiveSicilia. Le comunità sono allo sbando e la mancata convocazione da parte del prefetto è di una gravità estrema. Cosa ancora più grave è la mancata firma da parte del sindaco Orlando e dell’Anci. Probabilmente, questo per qualche equilibrio politico che impediscono a delle persone, che dovrebbero essere responsabili, di non assumersi delle responsabilità”.

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“La nota è stata condivisa all’interno del gruppo whatsapp che coinvolge tutti i sindaci della provincia di Palermo, con a capo il sindaco della città metropolitana Orlando che ha perfettamente letto. Però – ha raccontato Meli – per essere sicuri che fosse informato ho chiamato Antonio Rini (sindaco di Ventimiglia di Sicilia e vice presidente Anci, ndr) e l’ho messo al corrente, ma non è arrivata nemmeno la firma da parte sua. È grave come il prefetto Forlani non tenga conto della richiesta da parte di ben 52 sindaci e che ancora non ci abbia convocati”.

“Non riusciamo a fornire i nominativi”

“Le forze dell’ordine non hanno più alcun riferimento – ha spiegato Meli -. Il commissario Renato Costa riferisce che ogni sera scrive in prefettura e la prefettura dovrebbe mandare gli elenchi ai carabinieri. Visto questo ho contattato la locale stazione dei carabinieri, ma mi è stato riferito che non hanno ricevuto nulla. Prima le forze dell’ordine si rivolgevano a noi e che ci scambiavamo le informazioni tramite un gruppo whatsapp, ora non riusciamo a dare i nominativi alle forze dell’ordine con i postivi che possono andare tranquillamente a zono“.

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E ancora: “L’Usca non ci comunica più nulla, prima, invece, ci contattava per avere il tracciamento dei positivi – ha concluso il sindaco di Collesano -. A questo si aggiunge che da tempo non avviene nemmeno più il ritiro per i positivi che hanno la casa piena di spazzatura. È un grido di allarme che non viene preso in considerazione dalle massime istituzioni”.


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