Crediti delle imprese verso lo Stato |compensabili col Fisco - Live Sicilia

Crediti delle imprese verso lo Stato |compensabili col Fisco

Fiumefreddo (in foto), amministratore dell'azienda che riscuote i tributi: "C'è patto per fermarci". In Sicilia 23 miliardi di evasione in 8 anni.

I dati di Riscossione
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PALERMO – Ammonta a 23 miliardi di euro l’evasione in Sicilia, dato monstre che si riferisce agli ultimi otto anni. A rivelarlo è Antonio Fiumefreddo, amministratore unico di Riscossione Sicilia, l’agenzia controllata dalla Regione che si occupa di recuperare i tributi. Fiumefreddo spiega che sono cinque le categorie dove si concentra l’evasione maggiore: commercializzazione delle carni e del pesce, movimentazione terra, appalti e trasporti. “Settori – afferma l’amministratore di Riscossione – infiltrati dalla mafia. Non è vero come qualcuno ripete che la mafia paga le tasse, non le paga affatto”.

E Riscossione Sicilia ha messo in piedi un maxi operazione da 12 miliardi per compensare i crediti che le imprese vantano nei confronti della Pubblica amministrazione con i debiti che le stesse aziende hanno col Fisco e con altri enti. L’iniziativa è supportata dal gruppo parlamentare del M5s dell’Assemblea regionale: la presentazione in conferenza stampa a Palermo, con Fiumefreddo e i parlamentari M5s Giancarlo Cancelleri e Angela Foti. A partire dal 6 giugno in ognuna delle sedi di Riscossione presenti nei nove capoluoghi di provincia sarà attivo uno sportello “Ripartimpresa”, al quale potranno rivolgersi i cittadini per chiedere la compensazione. Lo sportello, in conferenza di servizio con le amministrazioni interessate, chiederà agli enti debitori la certificazione dei crediti vantati da imprese e professionisti per le prestazioni fornite mai pagate.

La richiesta potrà essere fatta dai cittadini in modo gratuito a ‘Ripartimpresa’ e anche tramite il sito internet di Riscossione Sicilia, oppure attraverso i propri commercialisti. Secondo i dati di Riscossione le aziende che in Sicilia vantano un credito nei confronti della pubblica amministrazione sono 46.118, di queste 28.723 operano nel settore dell’edilizia, 16.567 in quello dei servizi e 828 in quello industriale. I professionisti coinvolti sarebbero circa 50 mila unità, ma è solo una stima in assenza di numeri certi. Potranno essere compensati Iva, contributi previdenziali, Ici, Tari, Tasi, e perfino le multe automobilistiche.

Per l’avvocato Fiumefreddo “è doveroso riconoscere che il M5S è stata l’unica forza politica a caldeggiare l’operazione nel silenzio generale, ancorché in Commissione bilancio all’Ars io abbia provato a richiamare l’attenzione di tutti”. “Riscossione non poteva non prenderla in considerazione – aggiunge l’amministratore unico – visti gli enormi vantaggi che comporterà per le aziende e per l’economia isolana e anche in considerazione del fatto che con questa operazione si adempie a un obbligo di legge. Riscossione Sicilia è un’istituzione e lavora per tutti”. Cancelleri sottolinea che “la richiesta della compensazione debiti/crediti delle imprese era stata avanzata da noi anche in occasione delle ultime finanziarie, ma l’emendamento relativo è stato sempre bocciato”. Mentre in Lombardia, spiega Fiumefreddo, “la compensazione è nell’ordine del 60%, in Sicilia l’anno scorso il dato è risultato pari a 114 mila euro”.

“Qui in Sicilia – osserva Foti – la compensazione prevista con legge dello Stato è rimasta praticamente lettera morta”. La compensazione debiti/crediti potrebbe dare fiato anche a Riscossione Sicilia, ridando ossigeno ai suoi asfittici bilanci, visto che la società beneficerà per ogni operazione andata in porto dell’aggio dell’8 per cento. “Se dei 12 mld dovessimo compensare 1 miliardo, Riscossione incasserebbe 80 milioni di euro”, afferma Fiumefreddo. Per Cancelleri “12 miliardi è una cifra spaventosa, se solo si riuscisse a compensarne una parte, l’intera economia isolana ne trarrebbe un enorme beneficio, evitando anche il possibile tracollo di numerose imprese; non sono poche, infatti, quelle che sono andate incontro a fallimenti per mancanza di liquidità, in attesa di pagamenti da parte della pubblica amministrazione che in Sicilia non arrivano mai”. La Sicilia è tra le Regioni più lente a pagare le imprese. Nell’elenco dei 500 enti più veloci a saldare le pendenze con le aziende, stilato dal MEF e relativo al 2015, appena undici sono in Sicilia, con il primo (Comune di Gravina di Catania) solo all’86° posto. “I vantaggi di questa operazione – sostiene Cancelleri – sono molteplici. E non solo per i titolari delle imprese. A beneficiarne saranno anche tantissimi dipendenti, su cui spesso finiscono per riverberarsi i ritardi dei pagamenti ai loro datori di lavoro. Senza contare che in caso di fallimento sarebbero i primi a finire per strada”. L’azzeramento dei debiti previdenziali, secondo il M5s, “consentirà a tantissime imprese di risalire sulla giostra degli appalti, da cui erano state estromesse a causa del durc (il documento che attesta la regolarità contributiva) non in regola”. “E’ assurdo – commenta Cancelleri – il governo Crocetta mendica le briciole da Roma e poi ignora il tesoretto che custodisce in casa”.

Per l’amministratore unico di Riscossione Sicilia, inoltre, “una certa politica trasversale” e “il sindacato politicizzato che anziché tutelare i lavoratori frequenta troppe le segreterie di partito” remerebbero contro la società. “Il patto per bloccare la società esiste ancora”, afferma Fiumefreddo, nominato amministratore unico dal governatore Rosario Crocetta pochi giorni dopo la decadenza del vecchio Cda per via delle dimissioni dei due consiglieri nel pieno della discussione all’Ars della manovra finanziaria, poi approvata.

“L’applicazione delle modifiche alla legge 602/1973 per creare quei meccanismi di compensazione tra crediti e debiti nei rapporti tra Regione, aziende e professionisti è certamente positiva e viene incontro alle esigenze di migliaia di imprese siciliane che da anni versano in difficoltà a causa dei crediti che vantano con l’Amministrazione regionale, peccato però che l’ottima idea di attuarla dopo che per anni è stata disattesa non sia affatto originale, in quanto sta tutto scritto nell’articolo 18 del disegno di legge n. 765 “burocrazia zero”, che ho presentato nel giugno 2014, che giace in Commissione e che il governo regionale troppo distratto e assente mai ha provato ad adottare”. Lo afferma non senza una punta di polemica il vice presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino.


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