Crisi, materie prime più care| I panificatori: "Costretti a chiudere"

Crisi, materie prime più care| I panificatori: “Costretti a chiudere”

Il presidente provinciale di Confartigianato Palermo, Nunzio Reina: "Gli artigiani vengono trascinati nel baratro. Basta con la finta solidarietà, in città in pochi mesi hanno chiuso sedici panifici e altri venti vogliono cedere l'attività".

L'allarme di Confartigianato
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PALERMO – Sedici panifici hanno chiuso a Palermo dall’inizio dell’anno, altri venti panificatori sono in attesa di cedere la propria attività o di abbassare per sempre le saracinesche. Una situazione di fronte alla quale il presidente dell’Associazione Provinciale Panificatori di Palermo aderente a Confartigianato, Antonino Buscemi, manifesta la forte preoccupazione della categoria. Alla base delle difficoltà, il continuo rialzo delle materie prime necessarie per la produzione di pane e diversi prodotti da forno.

“I rialzi più significativi che subiamo in modo irrefrenabile continuamente e giornalmente vanno dalla farina alla semola di rimacinato. A questi incrementi dei prezzi delle materie prime – spiega Buscemi – si aggiungono quelli che riguardano l’energia elettrica, il gas e l’acqua. Tutto ciò sta obbligando tanti piccoli artigiani panificatori a chiudere o a vendere l’attività perché non ce la fanno più e la concorrenza dei supermercati e della grande distribuzione rende pesantissima una situazione che sta assumendo toni drammatici. Nonostante questo, gli artigiani della panificazione della provincia di Palermo, si sono fino ad adesso impegnati a far fronte agli aumenti e, a costo di comprimere i profitti, si sforzano per non scaricare il peso sui consumatori che sono i migliori testimoni della qualità dei prodotti artigiani. Tuttavia, se questa rincorsa agli aumenti non cesserà, le aziende di panificazione, che hanno cercato di mantenere un corretto rapporto qualità-prezzo contenendo il costo dei prodotti, si troveranno in seria difficoltà: non potranno mantenere gli attuali prezzi del pane e dei prodotti da forno, non potranno continuare ad essere competitivi sul mercato. Si spera in un intervento sia nazionale che regionale per risolvere le problematiche che attanagliano la categoria”.

“Un problema che fondamentalmente riguarda diverse categorie dell’Artigianato – precisa il presidente provinciale, Nunzio Reina – perché l’aumento delle materie prime e la tassazione stanno trascinando i titolari delle piccole imprese nel baratro. Poi ci si chiede come mai in soli nove mesi si siano verificate più di mille cancellazioni dal registro dell imprese. Gli artigiani – prosegue Reina – non hanno bisogno dell’ipocrita solidarietà delle istituzioni quando chiudono, hanno bisogno di interventi preventivi in grado di scongiurare il peggio e gesti insani. Lo stato di sofferenza in cui versano – conclude – viene sottovalutato puntualmente, ma ciò porterà alla scomparsa di altre decine di imprese a Palermo

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