Crocetta all'Ars: “Fate presto” | Ardizzone bacchetta il governatore - Live Sicilia

Crocetta all’Ars: “Fate presto” | Ardizzone bacchetta il governatore

La manovra va approvata entro il 31 dicembre. Ma ancora non è giunta in parlamento.

PALERMO – La Finanziaria ancora non c’è. Eppure, il presidente della Regione Crocetta lo aveva promesso: “Entro martedì invierò la manovra in parlamento. Ho già comunicato l’approvazione del testo in giunta al presidente Ardizzone”. Che attende, ma adesso è davvero tardi. Perché anche oggi le commissioni sono state convocate invano. E adesso sono in tanti a non nutrire più un grande ottimismo sull’approvazione del testo entro il 31 dicembre. In tanti, insomma, sembrano orientati a chiedere al governo di arrendersi, e lavorare a un esercizio provvisorio, anche breve, di un mese.

Ma Crocetta ieri ha rilanciato, con una frase che appare da un lato paradossale, dall’altro un vero e proprio “ricatto morale”: “Non credo che l’Ars voglia lasciare senza stipendi trentamila persone…”. Insomma, se non arriveranno gli stipendi, la responsabilità sarà dell’Ars. Ma il paradosso sta in due fatti: la Finanziaria che l’Ars dovrebbe approvare, all’Ars non è mai arrivata. E poi, mentre il presidente invita a far presto, organizza nei prossimi due caldissimi giorni, manifestazioni del suo Megafono a Palermo e Catania.

“Qui ancora non è arrivato niente”, ribadisce oggi il presidente della Commissione bilancio all’Ars Vincenzo Vinciullo. “Ormai siamo ben oltre la zona Cesarini. Noi – aggiunge – dal canto nostro siamo pronti e già da tempo. Io ho deciso di convocare la commissione per sabato 24 e anche lunedì 26. Ma se ancora non abbiamo il testo, come facciamo a prevedere i tempi di approvazione?”.

Anche perché, fatto che pare al momento restare solo sullo sfondo, l’approvazione delle leggi in parlamento (e ancor più il discorso vale per ddl delicatissimi come quelli della manovra finanziaria), deve seguire il regolamento dell’Ars. Per farla breve, ammesso che la Finanziaria e il bilancio arrivino stasera, il testo dovrà comunque andare dapprima alle commissioni di merito: in questo caso, certamente la Commissione Lavoro e la Commissione affari istituzionali. Queste, dovranno fissare un termine per gli emendamenti: indicativamente 48 ore. E siamo già a venerdì 23. Ammesso che tutto vada bene, il testo dovrà poi andare in commissione bilancio la vigilia di Natale. Lì potrebbe cominciare la discussione generale, ma anche in quel caso bisognerà aprire il termine per le proposte di modifica. Considerato il Natale, saremmo già almeno al 27 o al 28 dicembre. A quel punto, la commissione bilancio dovrà votare il testo, approvarlo e trasmetterlo in Aula, dove potrebbe giungere non prima del 29. Anche in quel caso, dovranno essere fissati i termini per gli emendamenti in Aula: altre 48 ore. Siamo al 31 dicembre. E in quel momento – se tutto filasse liscio – dovrebbe iniziare la discussione certamente non semplice di documenti fondamentali come bilancio e Finanziaria.

Saremmo, insomma, quasi oltre i termini. E del resto, già le Sezioni riunite della Corte dei conti avevano bacchettato il governo regionale a causa degli evidenti ritardi nella presentazione dei documenti finanziari. Certo, ci sarebbe un escamotage: quello che ha consentito anche in altri esercizi finanziari, di – per usare un termine non tecnico – “lasciare aperta la seduta” per alcuni giorni e approvare così bilancio e finanziaria in quelle giornate in cui la Ragioneria è chiusa. Insomma, un margine c’è. Ma il problema, più che “tecnico” è di merito. Diversi deputati sono già preoccupati del fatto di dover esaminare un intero bilancio, fatto di tabelle, tagli e finanziamenti, praticamente in poche ore. E così, in tanti probabilmente chiederanno – in una conferenza dei capigruppo da convocare verosimilmente per domani – il ricorso all’esercizio provvisorio. “Il presidente Crocetta – conferma il presidente Vinciullo – deve prendere in considerazione anche questa ipotesi. E certamente non per colpa dell’Ars, che attende i documenti da giorni”.

E l’opposizione è già sulle barricate. “Il presidente della Regione Crocetta – dice il capogruppo di Cantiere popolare, Toto Cordaro – smetta i panni del sobillatore del popolo e, se ci riesce per una volta dopo quattro anni, si ricordi di essere il capo del governo della Regione siciliana. Lo stesso presidente, che per quattro anni non è stato in grado di fare approvare la Finanziaria se non dopo mesi di esercizio provvisorio – prosegue Cordaro – ed è di conseguenza il primo responsabile del disastro economico e sociale, che in questa gestione lui e il suo governo hanno provocato, eviti di continuare a fare proclami senza fondamento. Appena ieri ha annunciato al mondo intero che la Finanziaria era già stata approvata dal governo e che bisognava, al fine di evitare conseguenze peggiori, che il Parlamento facesse il suo dovere entro il 31 dicembre. Peccato che ancora adesso, in questi minuti, recatici responsabilmente in Commissione bilancio, scopriamo che neanche un solo foglio è stato trasmesso all’Assemblea regionale. Questo – insiste Cordaro – è semplicemente vergognoso e irresponsabile. Stia certo il presidente Crocetta che la nostra opposizione a differenza di quanto non fa la sua maggioranza, è pronta a studiare le carte e ad esitare, quando ci sarà nel rispetto della legge, la Finanziaria entro il 31 dicembre”. Una Finanziaria che ancora non c’è.

*Aggiornamento ore 16.50
“In occasione dell’ultima Conferenza dei capigruppo il governo ha assunto l’impegno formale di presentare entro la settimana oramai trascorsa i disegni di legge di bilancio e di stabilita dal contenuto essenziale e tecnico. Ad oggi 20 dicembre devo purtroppo constatare che gli stessi non sono ancora pervenuti in Assemblea”. E’ un passaggio della missiva indirizzata al governatore Rosario Crocetta dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che l’ha letta in aula. “Nell’esercizio del mio ruolo istituzionale mi sono sempre preoccupato di contemperare le esigenze di celerità spesso rappresentate dal governo con quelle di garantire il rispetto delle prerogative istituzionali delle Commissioni parlamentari e dell’Assemblea nella sua interezza – scrive Ardizzone – Nel caso in specie a fronte della richiesta di un celere esame dei testi i governativi devo riscontrare un inammissibile ritardo nella presentazione degli stessi, elemento questa che non si concilia con quella richiesta di assunzione di responsabilità che Lei stesso richiede”. E ancora: “Ritengo, pertanto, a questo punto assolutamente necessaria la presentazione, congiuntamente ai documenti finanziari, del disegno di legge di esercizio provvisorio proprio per evitare quella interruzione dell’attività amministrativa che porterebbe un grave nocumento alla società e all’economia siciliana, con particolare riferimento alla necessità di assicurare le risorse finanziare idonee a garantire la proroga dei precari”.

Ardizzone ricorda che “in diverse dichiarazioni rese alla stampa” Crocetta “ha ritenuto di richiamare questa Assemblea al senso di responsabilità così da consentire l’approvazione dei disegni di legge di bilancio e di stabilità entro il 31 dicembre”. “Come lei sa e ha avuto modo di apprezzare da ultimo in occasione dell’esame del disegno di legge di assestamento, – scrive Ardizzone nella lettera al governatore – questa Presidenza si è sempre assunta l’onere, spesso gravoso, di garantire l’approvazione di disegni di legge importanti per la Regione entro tempi rapidi. Il tutto però nel rispetto del regolamento e del ruolo dell’Assemblea nelle sue diverse articolazioni”. “Un onere che questa Presidenza non può assumersi è quello relativo alla presentazione dei disegni di legge di bilancio e di stabilità – prosegue Ardizzone – onere che, per espressa previsione costituzionale, grava sul governo. Al riguardo i tempi di presentazione dei predetti disegni di legge sono scanditi in modo puntuale dalla normativa vigente (d.lgs 118/2011, all. 41/1 paragrafi 4.1 e 9.2), e sono abbondantemente trascorsi; allo stesso modo anche la presentazione del Defr è avvenuta con notevole ritardo rispetto ai termini previsti”.


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