La guerra dell'aeroporto | Su Gesap duello Crocetta-Orlando - Live Sicilia

La guerra dell’aeroporto | Su Gesap duello Crocetta-Orlando

Rosario Crocetta e Leoluca Orlando

Uno scontro a tutto campo, un braccio di ferro durissimo che ha un unico obiettivo: il controllo della società che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino. Il cda è spaccato e non sembra esserci un accordo per le cariche, ma la partita si incrocia con altri fronti, minori ma non per questo meno importanti.

PALERMO – Uno scontro a tutto campo, un braccio di ferro durissimo che ha un unico obiettivo: il controllo della Gesap e quindi dell’aeroporto Falcone-Borsellino, società sempre più in salute da un punto di vista economico e per questo sempre più appetibile. I passeggeri sono in aumento, gli indicatori tutti positivi, gli investimenti consistenti: una piccola Isola felice, insomma.

Sarà anche per questo che sta andando in scena da settimane un copione ampiamente previsto e che ieri ha toccato il suo apice con il rinnovo del cda: da un lato il sindaco Leoluca Orlando che ha fatto asse con l’omologo di Cinisi Giangiacomo Palazzolo, dall’altro la Regione che, mediante commissariamenti, controlla per il momento gli altri due soci pubblici, ovvero la Provincia e la Camera di Commercio. Il cda è spaccato e non sembra esserci un accordo per le cariche, ma la partita si incrocia con altri fronti, minori ma non per questo meno importanti.

Che la Regione abbia deciso di intervenire in prima persona lo si capisce anche dai nomi indicati in cda: oltre al confermato Giuseppe Todaro, ci sono l’imprenditore Tommaso Dragotto e l’ingegnere Giorgio Di Marco, con un passato alla Seus. Ma nel collegio dei sindaci figura anche Calogero Guagliano, capo di gabinetto del governatore.

CONFCOMMERCIO-TODARO
Il duello si intreccia, così come in passato, con quello in atto per il rinnovo degli organismi della Camera di Commercio, in cui a fronteggiarsi sono la Confcommercio di Patrizia Di Dio, che vuole inaugurare un nuovo corso per lasciarsi alle spalle Helg, e Confindustria. Agli industriali appartiene per l’appunto Giuseppe Todaro, confermato dal commissario Alessandra Di Liberto, come rappresentante di via Amari, cosa che ha scatenato la reazione furiosa della Di Dio. L’attacco però ha come obiettivo non tanto Todaro, quanto la decisione della Regione di fare da sé ottenendo così una maggioranza di 3 a 2 nel cda, visto che alla Provincia spettano due componenti e altrettanti toccano al comune di Palermo. Da segnalare che Todaro era inserito anche nella lista della Provincia.

LA CARICA DI AD
Altro fronte caldo è quello che riguarda la carica di amministratore delegato. Lo statuto prevede che, eletto il cda, il presidente uscente (Fabio Giambrone) convochi la prima seduta per l’elezione di presidente, vice e amministratore delegato, anche per verificare i requisiti dei due nuovi componenti. La convocazione arriverà solo la prossima settimana, ma intanto domani si terrà una nuova puntata del braccio di ferro: i soci sono infatti stati convocati in via straordinaria per discutere della proposta della Provincia di modificare l’articolo 21, ovvero quello che individua i requisiti dell’amministratore delegato. Requisiti che la Provincia considera troppo stringenti, e quindi fatti su misura, mentre i sindaci di Palermo e Cinisi si oppongono strenuamente alla modifica, tanto da essersi rivolti alla Procura e a Raffaele Cantone. Orlando, grazie all’alleanza con Cinisi, di fatto impedirà all’assemblea di apportare modifiche, visto che serve una maggioranza molto ampia. L’unica via d’uscita sarebbe un patto tra soci, che però al momento sembra improbabile. La Cisal si è detta preoccupata per lo scontro fra gli enti, oltre che per la figura del prossimo ad, e i Cinque stelle chiedono di non modificare lo Statuto.

DRAGOTTO
Voci di corridoio vedevano in Giuseppe Todaro l’uomo scelto dalla Regione per la carica di ad, ma sarebbe necessario modificare lo Statuto. In caso contrario, bisognerà guardare altrove. La Provincia ha indicato l’ingegnere Giorgio Di Marco, in pensione e con un passato in Rfi e in Seus, e l’imprenditore Giovanni Dragotto, dato per molti in pole position. Ma anche qui non sono mancate le polemiche: Dragotto è a capo di una delle aziende più grandi e floride della Sicilia, che però lavora anche con e dentro l’aeroporto, da qui il sospetto di un possibile conflitto di interessi. Non è un mistero comunque che l’imprenditore sia in ottimi rapporti con Crocetta, tanto da avere scelto a marzo uno dei consulenti del governatore, Sami Ben Abdelaali, per il cda della Sicily by car.

“Quando qualcuno viene nominato, c’è sempre qualcuno che ha qualcosa da ridire – spiega Dragotto – se ci fosse un conflitto di interesse, non accetterei alcuna carica e comunque sto ancora valutando se accettarla. L’Aniasa media nelle gare tra aziende e aeroporti, non c’è alcun rapporto diretto e confermerà però che non c’è un conflitto di interessi, ma comunque da qualche giorno io non sono più il presidente della mia azienda. La carica di amministratore delegato? Sono molto combattuto, non posso dividermi: migliorare l’aeroporto sarebbe una grande sfida, ma la mia azienda ha bisogno di me”. E riguardo al rapporto con Crocetta aggiunge: “Penso che la Provincia abbia avuto un suggerimento da parte di Crocetta e lo ringrazio. E’ un grande governatore, è una persona onestissima, c’è un rapporto di stima: so che sta facendo tante cose alla Regione, ma un uomo solo che lotta affronta una sfida difficile e complessa. L’ho frequentato ed è pulito, mi piace molto. Sami? E’ una persona molto preparata: non mi interessa il passato delle persone, mi interessa quello che sa fare. Lui è intelligentissimo, capacissimo, un mediatore che parla quattro lingue, ci ha aiutato moltissimo in questi quattro mesi, mi sostituisce spesso e volentieri”.

LE REAZIONI
“È inaccettabile il comportamento della Regione sul rinnovo del Cda della Gesap, sia perchè viola in modo palese il principio della governance democratica sia perché alcune nomine sono in pieno conflitto di interessi. Dopo aver commissariato la Provincia e la Camera di Commercio di Palermo, adesso pensa di commissariare la Gesap”. Lo dice il presidente del Consiglio comunale di Palermo, Totò Orlando. “Il Consiglio comunale – aggiunge – farà quanto è nelle proprie funzioni affinchè questo non avvenga. La Gesap ha bisogno di una governance seria, che garantisca la buona gestione dei servizi aeroportuali e la crescita dello scalo di Palermo importante volano per lo sviluppo della città e del territorio”.

“Era ora che si rinnovasse il cda della Gesap. Ci auguriamo che i nuovi componenti abbiano a cuore le sorti della società, piuttosto che litigare per le poltrone di comando”. Lo dicono in una nota i consiglieri comunali Idv di Palermo Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti. “L’inizio ci sembra in continuità con il passato, al netto dell’ultimo anno e mezzo in cui, a onor del vero, la società ha fatto registrare risultati sufficienti – dicono Caracausi e Occhipinti – questa società però ha bisogno di un rilancio in grande stile, avendo tutte le potenzialità per realizzarlo. Siamo favorevoli alla modifica dello statuto circa i requisiti dell’Amministratore Delegato, ma solo se le modifiche consentiranno l’individuazione di un soggetto che abbia maggiori competenze e qualità rispetto a quelle richieste oggi. Attendiamo inoltre di sapere quali saranno le nuove determinazioni dei soci circa la privatizzazione dello scalo, verso cui confermiamo di essere assolutamente contrari a meno che non si segua un percorso di quotazione in borsa della società. Percorso che sarebbe più trasparente e garantista”.


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