Crocetta pedinato a Filicudi| Su cosa indaga la Procura - Live Sicilia

Crocetta pedinato a Filicudi| Su cosa indaga la Procura

Rosario Crocetta, Ettore Morace e uno scatto degli investigatori

Il prolungamento della tratta Palermo-Filicudi era una "pazzia", ma "interessava" al presidente.

L'inchiesta sui trasporti marittimi
di
5 min di lettura

PALERMO– Il presidente della Regione Rosario Crocetta è stato fotografato, pedinato, monitorato nei suoi soggiorni estivi a Filicudi. Il capitolo che riguarda il governatore è uno dei più delicati dell’inchiesta su Ustica Lines. Una parte dell’informativa consegnata dai carabinieri alla Procura di Palermo è intitolata: “L’interesse del presidente della Regione Rosario Crocetta al prolungamento stagionale della tratta Palermo-Isole Eolie”.

Una tratta garantita dalla Ustica Lines dell’armatore Ettore Morace, personaggio chiave dell’inchiesta che vede sotto accusa per concorso in corruzione anche il presidente della Regione. Ha ricevuto un contributo elettorale (5 mila euro) per il suo movimento politico, ‘Riparte Sicilia’, da Morace. Crocetta ha respinto le accuse in una conferenza stampa. Nessun favore ma un contributo elettorale ricevuto alla luce del sole ed eseguito con un bonifico bancario.

Il contratto di servizio prevedeva la copertura della tratta Palermo-Eolie dal 20 giugno al 10 settembre. Negli altri mesi dell’anno le Eolie si raggiungono solo con partenza dal porto di Milazzo. La scorsa estate fu fatta un’eccezione. Per pochi giorni in più rispetto al previsto si partì ancora da Palermo perché Crocetta, “dopo avere trascorso alcuni giorni di vacanza a Filicudi – scrivono i militari – si prodigava affinché il collegamento fosse garantito tutto l’anno”.

Un servizio antieconomico per la Regione e persino per la stessa compagnia di navigazione. Alla fine i prolungamento si estese dal 10 al 20 settembre “formalmente giustificato con il perdurare, per le favorevoli condizioni meteo, di un ingente afflusso turistico”. In realtà, secondo l’accusa, “Crocetta aveva palesato ai suoi più stretti collaboratori l’intenzione di recarsi a Filicudi anche nel week end dal 16 al 18 settembre e il prolungamento del servizio gli avrebbe garantito di partire dal porto di Palermo”.

Un interesse strettamente personale avrebbe mosso il governatore siciliano? L’inchiesta ruota attorno a questo interrogativo. Pur di accogliere “i desiderata di Crocetta” l’assessorato ai Trasporti e Ustica Lines avrebbero fatto ricorso a una procedura che viene definita “insolita”. Il costo per i dieci giorni era stato stato quantificato in 220 mila euro dai dirigenti dell’assessorato ai Trasporti. Soldi che dovevano essere “scalati” dalle cosiddette “miglia omesse”. Per i bandi degli anni trascorsi non erano ancora state contabilizzate le corse saltate per le avverse condizioni meteorologiche. Crocetta, però, non era la figura istituzionale che poteva chiedere un prolungamento della tratta e allora la richiesta alla Regione sarebbe stata fatta avanzare “con un escamotage” dal sindaco di Lipari, Marco Giorgianni.

Il primo viaggio di Crocetta a Filucudi è datato 22-26 agosto. Crocetta arrivò con Massimo Finocchiaro, presidente dell’Ast e suo uomo di fiducia, ospite dell’albergo di Giuseppe Santamaria, delegato per l’isola di Filicudi dal sindaco di Lipari. Fu lui a chiamare Morace e a passare il telefono a Crocetta: “Presidente, come sta?”; “Bene, a Filicudi non si può che stare bene”. Sempre Santamaria spiegava a Morace che “ora lui (Crocetta) vorrebbe potenziare alcune cose per la linea di Palermo, gli ho detto però senza soldi non se ne canta messa”.

Il passaggio successivo fu la convocazione di una riunione nell’ufficio del governatore a Palazzo d’Orleans. C’erano Ettore Morace, il direttore commerciale di Ustica Lines, Nunzio Formica, e il dirigente dell’assessorato ai Trasporti, Fulvio Bellomo. Mancava l’assessore Giovanni Pistorio per motivi di salute. Lo stesso Morace che il giorno prima della riunione diceva a Bellomo: “Vuole parlare del collegamento con le Eolie. Dobbiamo venire con delle idee… che si è innamorato di Filicudi”. “Ma perché nasce ‘sta cosa?”, chiedeva Bellomo. Risposta dell’assessore: “Non lo so perché nasce però c’è stato un contatto di Morace… mi ha mandato un messaggio Morace l’altro giorno”. Neppure Morace era d’accordo al prolungamento della tratta e lo spiegava a Giuseppe Montalto, capo della segreteria di Pistorio: “Mi dice (Crocetta) sono stato a Filicudi, troppo bella, troppo bella, dobbiamo collegarla tutto l’anno. Gli dico presidè tutto l’anno a chi portiamo? Non portiamo a nessuno”. L’armatore ne parlò con l’assessore Pistorio che aveva, pure lui, più di qualche perplessità: “Il presidente ormai è partito con sta cazzo di cosa di Filicudi… a che serve in inverno la linea Palermo-Milazzo… che cazzo vuole Crocetta… sicuramente si sarà emozionato a Filicudi che ci vuole andare tutto l’anno… e vuole poterci andare da Palermo ogni volta che gli aggrada”. Morace era categorico: “… è una cazzata, primo perché non portiamo nessuno in inverno, e secondo perché d’inverno saranno più i viaggi che sospendiamo che quelli che facciamo”.

Crocetta, però, avrebbe continuato a insistere, attirando attorno a sé una certa ironia. Il sindaco Giorgianni raccontava a Morace: “Siccome mi viene il dubbio che si sia innamorato… gli ho telefonato a Pippo e gli ho detto di telefonargli immediatamente di trovare i soldi per tutte le Eolie”.

Dopo la riunione del primo settembre Bellomo spiegò alla dirigente Dorotea Piazza, colei che ha poi collaborato con i magistrati della Procura, quali erano i desideri di Crocetta: “… lui vorrebbe che si prolungasse fino al trenta settembre e ci vorrebbero altri duecentocinquantamila euro”. Crocetta però “si è fissato che deve mantenere anche in inverno”. Piazza era perplessa, pensava ad una compensazione con i soldi da pagare a Ustica Lines. Ma bisognava frenare Crocetta: “Cerca di calmare un poco il presidente, questa cosa dell’invernale non ha senso”. Bellomo sbottava: “Non so se ha qualche amico a Filicudi… la maledizione che questa estate se ne andò a Filicudi… il tema è che noi i 250 mila euro per finire la corsa non abbiamo da dove prenderli”. Morace pensò a una soluzione a suo vantaggio: “Sia il presidente, che l’assessore che tutti quanti mi avete promesso che mi avreste pagato l’85 per cento delle spese del bando vecchio. Ora la signora (Dorotea Piazza, ndr)… ha trattenuto 16 milioni se chiamiamo un esperto che certifica e conferma che quelle spese sono dirette le linee come è, io nella felicità di incassare 16 milioni che mi servono me lo faccio io perché tu ci risparmi gli interessi io guadagno interessi ed esce gratis”.

Come è andata a finire? Sono sempre i carabinieri a ricostruire la vicenda, allegando alcuni scatti fotografici. La tratta fu prolungata e il 15 settembre Crocetta sbarcò di nuovo a Filicudi per trascorrere il week end assieme a Morace e Finocchiaro presso l’albergo di Santamaria. Alle 16.35 all’arrivo di Crocetta al porto c’erano anche i carabinieri che fotografarono l’accoglienza al presidente e il suo trasferimento in albergo. Lasciò l’isola domenica 18 settembre. “Deve pagare il presidente?”, chiedeva un’impiegata della biglietteria per gli aliscafi, gestita sempre da Santamaria. La risposta di quest’ultimo fu secca: “No, non devono pagare… sei biglietti”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI