Crocetta, un giorno in Procura | "Signor giudice, mi spiego..." - Live Sicilia

Crocetta, un giorno in Procura | “Signor giudice, mi spiego…”

Dai termovalorizzatori al punto interrogativo. Dalla filosofia alla scolastica. Da Micciché a Firrarello. Rosario Crocetta, chiamato in tribunale per una querela di Nello Musumeci, si difende. E trae lo spunto per condensare la summa del suo pensiero su molti argomenti caldissimi. LiveSicilia ripubblica un suo pezzo del 14 maggio scorso.

PALERMO – È il 15 aprile scorso. Al secondo piano del nuovo Palazzo di giustizia di Palermo si presenta Rosario Crocetta. L’imputato Crocetta, denunciato per diffamazione da Nello Musumeci. Il governatore non si avvale della facoltà di non rispondere e accetta di misurarsi con le domande del giudice per l’udienza preliminare Piergiorgio Morosini, del suo legale, l’avvocato Vincenzo Lo Re, e di quello della parte offesa, l’avvocato Enrico Trantino. La forma dell’interrogatorio è quella tipica del dibattimento.

Musumeci nella querela sostenne che il governatore, durante un comizio della campagna elettorale per le regionali nel 2012 lo avrebbe accusato di avere fatto un accordo sotto banco con Gianfranco Miccichè, anche lui candidato alla guida di Palazzo D’Orleans, sulla realizzazione dei termovalorizzatori. E annunciò pure che avrebbe fatto i nomi di altri personaggi coinvolti nell’affare. All’indomani Musumeci si presentò dai magistrati catanesi, che trasmisero gli atti a Palermo.

Nel corso dell’udienza di ieri l’avvocato Lo Re ha spiegato che Crocetta si limitò a esercitare un diritto di critica. All’epoca peraltro l’attuale presidente godeva dell’immunità di parlamentare europeo. L’interrogatorio del 15 aprile cadde nello stesso giorno in cui il dibattito politico era infuocato. In un passaggio della sua difesa il presidente cita infatti la contemporanea polemica che poche ore dopo avrebbe portato alle dimissioni di Antonio Fiumefreddo, neo assessore ai Beni culturali voluto in giunta proprio da Crocetta. Ecco come il presidente della Regione ha cercato di convincere il giudice Morosini, che il 23 settembre stabilirà se mandarlo o meno a processo, di non avere avuto alcuna intenzione di diffamare Musumeci.

“Abbiamo grande rispetto per il giudice che sarà chiamato a valutare se ricorrano, come riteniamo, sufficienti ragioni per disporre il giudizio a carico dell’on.Crocetta e per questo finora non abbiamo diffuse pubbliche dichiarazioni – spiega l’avvocato Enrico Trantino -. Tuttavia, la diffusione del verbale di udienza non deve indurre a mistificare la realtà. Il presidente, in campagna elettorale – prosegue il legale – ha attribuito all’onorevole Musumeci un fatto specifico e falso: aver raggiunto un accordo per la realizzazione dei termovalorizzatori della mafia. Questa asserzione é gravemente diffamatoria e certamente estranea alle dichiarazioni che possono avere la copertura della immunità parlamentare invocata da Crocetta. Siamo sereni e certi che il giudizio si svolgerà con le garanzie per tutte le parti e così anche per il successivo approfondimento dibattimentale”.

IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERROGATORIO DI CROCETTA

Avvocato Lo Re: “Lei ha reso dichiarazioni che le vengono contestate nel capo di imputazione innanzitutto nel corso di una manifestazione in un dibattito tra candidati alla presidenza della Regione tenutosi presso il Centro Pie La Torre il 2 ottobre del 2012 si legge testualmente nel capo d’imputazione “domenica nella convention che terrò farò nomi e cognomi sull’accordo tra Musumeci e Miccichè per riprendere il discorso sui quattro termovalorizzatori gestiti calla mafia.” Lei ricorda se in quell’occasione ipotizzò accordi o collegamenti tra Musumeci, Miccichè ed esponenti mafiosi interessati alla competizione per i termovalorizzatori?”.

 Crocetta: “Intanto non ho mai pensato e lo ribadisco anche in questa circostanza che l’onorevole Musumeci avesse nessun tipo di accordo coma mafia. Lo penso e lo pensavo prima, anzi nei rapporti in passato con l’onorevole Musumeci sono stati cordiali e di grande rispetto. Sarei stato persino stupido a pensare che ci fosse un accordo fra Musumeci e Miccichè per il semplice motivo che la candidatura di Miccichè era alternativa a quella di Musumeci. E tutto sommato mi favoriva perfino nella competizione, perché avrei dovuto dire un’idiozia di questo tipo che era facilmente… io non ho detto questo. Io ho fatto riferimento alla vicenda dei termovalorizzatori, che è dimostrato oggi che sono, anche nella sentenza, tanto è vero che ho mandato tutti gli atti alla Procura penale, il rapporto sulla turbativa d’asta e il rapporto sulla mafia. In ogni caso al di là di questo io sono contrario ai termoinceneritori in quanto tali al di là delle questioni specifiche legata alla vicenda dei rapporti con la mafia, che non è secondario, anzi nella mia impostazione io dico l’eolico in Sicilia non si può più fare perché è un affare di Matteo Messina Denaro. Quindi i termoinceneritori che sono stati gestiti da imprese che hanno avuto in una vicenda che in cui la mafia ha turbato sostanzialmente la gara è chiaro che noi non è un problema di secondaria importanza per gli interessi della Regione siciliana. Avevo visto questo video trasmesso da un’emittente siracusana in cui c’è Miccichè che parla in una casa, credo che sia quella dell’onorevole Bufardeci, e dice ‘al Polo la politica non interessa per niente che io sia candidato o meno non è un affare politico’. Affermazione che a me sembrano gravissime dal punto di vista etico non penale. Io pongo qui una questione etica, non penale. Non voglio offendere nessuno. Vedo una visione della politica che è antitetica al mio modo di pensare, tant’è che Miccichè dice, io posi anche la questione dei non indagati nelle liste in quella campagna elettorale, tanto e vero che poi feci espellere da tutte le liste che mi appoggiavano ogni persona su cui si avevano conoscenza, si aveva conoscenza persino di un’indagine. Voglio dire esattamente quello che chiede la legge, ma sul piano politico io personalmente posso dimenticare una precauzione maggiore rispetto a quella stessa che la legge o la magistratura possono richiedere. Miccicchè quindi dice che il problema dell’accordo col Polo non è un problema politico, ma è un problema di cose. Quali siano queste cose io altre non lo so, però fra le cose Miccichè ci mette i termoinceneritori. Dice io me ne vado da Ferrarello e da Saverio Romano, gli dico la mafia non entra, tesi molto difficile perché di fatto la mafia già era entrata come si faceva riprendere i termoinceneritori non ci poteva non partire dalla validità di quella gara. Quindi il problema era… allora io mi chiedo la domanda è una domanda che faccio perché io non sono convinto affatto, ne ero allora, poi nel corso di una conversazione ci può essere una virgola, un inceppo, dimostrò come il Polo cosa pensa il Polo perché bisogna fare in Sicilia. Quindi mi chiedo se l’accordo che c’era, se Miccichè per essere candidato bastava che parlasse di cose e parlasse dei termoinceneritori, chiedo cosa ne pensi sostanzialmente l’onorevole Musumeci e il Polo. Tento di fare uscire una posizione politica. Io non ho mai parlato di rapporti con la mafia con Musumeci, ma dei rapporti politici con l’onorevole Firrarello e l’onorevole Saverio Romano sì, perché erano nella coalizione che lo ha sostenuto. Allora mi chiedo in questa coalizione, cioè non un giudizio, io non esprimo un attacco all’onorevole Musumeci, ma un’alleanza politica che ancora oggi nonostante le vicende dei termovalorizzatori chiari non prendeva la distanze dai termovalorizzatori. Dopodiché se me lo avesse detto a me l’onorevole Musumeci una cosa del genere io avrei fatto una bella conferenza stampa e avrei detto nonostante che nella mia coalizione, nonostante che ci sia questo video che afferma questo e di cui non sono io il responsabile, perché quel video già era noto alla stampa e nessuno aveva querelato l’emittente, quel video venne trasmesso prima che io facessi la conferenza stampa al Politeama, era stato pubblicato da Miccichè. Io voglio dire deduco che non avesse neppure riferimenti diffamatori se qualcuno non aveva neppure provveduto a far sequestrare quel video e ritenerlo diffamatorio perché se fossero stati questi gli elementi io mi sarei fortemente astenuto. Ma sinceramente io dico che non ho mai pensato che l’onorevole Musumeci, io volevo quasi persino invocare una posizione per dire siamo sicuri che quei termoinceneritori non si faranno, tanto è vero che il mio governo ha proceduto diritto sulla questione. Ne ho attribuito patti scelleris fra l’onorevole Musumeci e Miccichè, che era per le ragioni persino politiche, non è che sia una… non capisca nulla di politica, capisco bene che erano persino concorrenti. Dell’altro aspetto dei rapporti con la mafia. Volevo semplicemente fare venire fuori se Saverio Romano e Ferrarello, che non sono ininfluenti nelle candidature. Sono uomini di peso che rappresentano una parte politica importante, quindi uomini importanti anche dal punto di vista politico. Dico dal punto di vista politico, quando dico uomini di peso dico dal punto di vista politico, non vorrei che anche questo diventasse un’altra diffamazione. Quindi ritenevo che questo dovesse servire a chiarire”.

Giudice Morosini: “Lei naturalmente sta descrivendo uno scenario di confronto elettorale con le varie asperità del confronto e con i temi oggetto di questa campagna elettorale, però qui ci sono delle espressioni, almeno dalla trascrizione che ha offerto la difesa dell’incontro al Centro Studi Pio La Torre. Testualmente ‘la tesi sulla mafia, sulle infiltrazioni mafiose, io debbo dire in Sicilia non hanno mai seriamente affrontato il tema. La mafia non è qualche cosa di marginate, è nel sistema politico siciliano, per cui persino Miccichè si possa permettere il lusso di parlarne o lo stesso non so Musumeci, perché quando Musumeci c’ha dentro Ferrarello, c’ha dentro Saverio Romano, c’ ha dentro Rudy Maira, che sono gli uomini che vogliono i termovalorizzatori, che erano stati praticamente dati affidati alla mafia e ovvio che qualche cosa non funziona’. Questo è il testuale. Preso atto di queste dichiarazioni che ha fatto pocanzi c’è un modo di veicolare il tema, che è anche un tema politico importante, attraverso però degli accostamenti”.

Crocetta: “No”.

Morosini: “E gli accostamenti … allora mi spieghi cos’è”.

Crocetta: “Presidente, l’obiettivo non è dimostrare che Musumeci abbia un rapporto con la mafia, ma che dentro la sua coalizione ci sono persone che vogliono fare i termovalorizzatori nonostante che questo sia affare con la mafia. Cioè cosa voglio dire? Io se dico, per esempio, l’eolico non si deve fare per ragioni paesistiche, ed è l’aspetto in cui metto la bellezza. Il termovalorizzatore non si deve fare per ragioni ambientali ed è l’aspetto che metto per in tutela dell’ambiente. Questi aspetti diventano dominanti nel dibattito politico. Nella mia visione della politica il fatto che sia un affare della mafia, infatti cosa dice Miccichè in quella dichiarazione? Dice mafia, non mafia, a me non m’interessa, chiaramente la mafia deve essere tirata fuori solo che la mafia c’era. già dentro e quindi il tema dei valorizzatori…

Morosini: “Su questo ci siamo”.

Crocetta: “Sì, ma non voglio fare riferimento. Voglio dire che nonostante che ci sia una grave preoccupazione sul fatto che sia della mafia c’è una sottovalutazione, non dico complicità, sottovalutazione del fenomeno mafioso e quindi la scissione fra, cioè considerare che alla fine anche se … che noi dobbiamo Considerare la cosa in sé, ma non perché…”.

Morosini: “Scusi , una domanda. Quando lei intende che sui termovalorizzatori, sull’affare dei termovalorizzatori c’è dentro la mafia tecnicamente cosa intende? Al di llà di questi nomi che sono stati fatti in questo intervento. In che modo c’è entrata la mafia nei termovalorizzatori?”.

Crocetta: “Questo lo dice la sentenza del CGA”.

Morosini:  “A me interessa il suo punto di vista”.

Crocetta: “Nella turbativa d’asta”.

Morosini: “Quindi sostanzialmente, se mi sbaglio mi corregga, in qualche modo in queste procedure di evidenza pubblica di attribuzione della costruzione di impianti o di gestione degli impianti viene affidata a componenti mafiose la gestione di queste cose. E’ così o non è così? Perché io voglio intendere il suo passaggio. lo voglio capire”.

Crocetta : “La mafia che sia intervenuta nella turbativa d’asta chiaro, le modalità attraverso cui la mafia poi gestisce gli affari non sono necessariamente la partecipazione di un’impresa mafiosa a una gara o la gestione”.

Morosini: “Questo non mi sfugge”.

Crocetta: “Quindi è il meccanismo, io cito il meccanismo. Poi è chiaro che tutto il resto dei collegamenti ci potrà essere la gestione di subappalti, perché una volta che la mafia ha manipolato l’asta poi interverrà nelle fasi successive. Io ho fatto l’amministratore, molto spesso la mafia non entrava nella fase delle ditte che presentavano l’offerta, ma entrava nel movimento terra, entrava negli affidamenti, nei subappalti, nelle forniture, in tutto questo, perché loro, anzi persino spesso, sono imprese pulite quelle”.

Morosini: “Certo”.

Crocetta: “Quindi questo… però mi pare…”.

Morosini: “In questo discorso allora. Noi abbiamo un dato di carattere generale esperienziale su tante cose che sono accadute in Sicilia negli ultimi anni, gli ultimi decenni, con varie forme di manifestazione di infiltrazione delle componenti mafiose nella gestione di vicende simili a questa. Allora in questo caso che necessità c’era per lei di accostare al nome di Musumeci, Saverio Romano, Rudy Maira e Ferrarello, per poi arrivare al discorso del…”

Crocetta:  “Per ragioni esclusivamente politiche. Le faccio un esempio concreto. In questi giorni si discute dell’assessore, possibile assessore Fiumefreddo. Oggi su Repubblica c’è un attacco politico a Fiumefreddo. E’ ovvio che la nomima di Fiumefreddo ha implicazioni politiche per me, quindi con chi, con quale coalizaione io faccio il mio programma di governo, la mia gestione, non è che senza implicazioni. Non ha implicazioni dal punto di vista del diritto perché le responsabilità sono personali, ma lo ha come fatto politico. Io ho fatto togliere candidati semplicemente indagati o rinviati a giudizio, a Trapani posso portare anche le prove di questo, semplicemente perché indagati a Trapani, in provincia di Trapani in particolare due candidati e in altre zone della Sicilia. Quindi è un metodo politico. Io dico bene, come si troverà l’onesto Musumeci, e lo ribadisco, di fronte a una coalizione che aveva chieston queste cose a Miccichè”.

Avv. Lo Re: “Posso integrare la sua domanda?”

Morosini: “Ho bisogno di capire determinate cose. Lei adesso fa una premessa molto importante sul tema sostanzialmente, uso un espressione giornalistica, delle liste pulite fondamentalmente. Lei addirittura dice per me è un motivo forte di iniziativa politica in una tornata elettorale quello di fissare un’asticella molto alta per la partecipazione alle liste”.

Crocetta: “Eccessiva persino”.

Morosini: “Non faccio una valutazione su questo perché c’è un orientamento, c’è ad esempio un codice etico della commissione parlamentare antimafia nazionale che parla di rinvio a giudizio. Lei invece addirittura… ”

Crocetta: “Vado oltre”.

Morosini: “E va bene. In riferimento a questi nominativi che lei fa dopo Musumeci riguarda il fatto che Musumeci in qualche modo è sostenuto poi da figure politiche che hanno problemi di indagini in quel momento in corso? Perché altrimenti io faccio fatica a capirla questa…”.

Crocetta: “Sì, il problema è meramente politico ed è il giudizio su una coalizione che pensa importante portare avanti i termovalorizzatori, rappresentata in quella parte, non dico tutta la coalizione ovviamente perché sarei ingiusto”.

Morosini: “Infatto lei fa nomi specifici”.

Crocetta: “Io faccio il nome specifico che è Firrarello e Saverio Romano”.

Morosini: “E Rudy Maira”.

Crocetta: “Rudy Maira. Avrebbero accettato la candidatura di Miccichè se Miccichè assicurava che si facessero i termoinceneritori. Allora il tema non diventa più politico per me perché io capisco che in una coalizione si possa discutere di accordi politici, eccetera, ma non di un tema che riguarda una scelta fortemente contestata dall’opinione pubblica siciliana, dove si insinua il dubbio della mafia e io dico bene nella coalizione di Musumeci che c’è. Poi c’è un passaggio politico in cui chiedo io a Musumeci di chiarire quando lui dice il pane si impasta con la farina che si ha. Io questo è un giudizio politico. Io dico cambiamo la farina, mica gli dico a Musumeci guarda che tu sei un criminale, sei un uomo vicino alla mafia. E’ una tesi politica. D’altra parte è una tesi politica che non riguarda solo il Polo. Voglio dire, io appartengo a una visione della politica in cui, per esempio, oggi c’è indagato l’onorevole, c’è una richiesta di arresto per l’onorevole Genovese. I giornalisti mi hanno chiesto in Parlamento: lei voterebbe per l’autorizzazione all’arresto? Io ho detto sì, perché dobbiamo rispettare la legge. Tutto qua. Dopodiché è un giudizio politico e io tento, guardi lo pongo persino in modo interlocutorio, bastava dire, bastava che l’onorevole Musumeci dicesse: io termovalorizzatori non ne voglio. Non mi riguarda per niente quell’accordo, semmai poteva guardare Miccichè e potevamo sentire persino un patto comune, invece l’onorevole Musumeci preferisce portarla su un piano giudiziario. Io ho avuto bel altre offese da tanti altri che hanno riguardato spesso anche la mia vita privata, non ho mai denunciato nessuno e quindi non c’era in me, voglio dire, la volontà di offendere. Cioè, anche su questo non c’era assolutamente la volontà di offendermi Musumeci per il semplice motivo che io ho avuto sempre stima di Musumeci e quando ci siamo incontrati in diversi tempi con Musumeci, quando lui era presidente dell Provincia, io sindaco, poi deputato europeo, ci siamo scambiati solo complimenti. E’ un incidente probabilmente che è stato causato dal fatto che io e Musumeci non abbiamo avuto mai possibilità di chiarire, però lo dico con sincerità sul mio onore e sulla questione del giuramento che ho fatto che io non ho mai pensato che l’onorevole Musumeci potesse avere un patto. Infatti lì c’è una confusione nella registrazione, non era l’accordo, è stata riprodotta persino male quando si dice dell’accordo fra Miccichè, non è questo penso la pagina”.

Avv. Lo Re: “Sì, verso metà”.

Crocetta: “C’è un accordo sia dalla parte di Musumeci che da parte di Miccichè di rendere la realizzazione… ma sono punti interrogativi e dove era ‘sto accordo? Se permette, è un ragionamento, se vogliamo, scolastico che appartiene a una certa filosofia. Se l’onorevole Miccichè per avere l’accordo con Saverio Romano, Rudy Maira e Ferrarello, basta che fa i termovalorizzatori. Lo stesso tema è riproponibile, lo stesso teorema si ripropone, il ragionamento filosofico si ripropone per l’accordo con Musumeci, ma è un pour parler politico. Non ho detto che Musumeci ha fatto un accordo con i termovalorizzatori, in cui dice se c’hai questi personaggi allora smentisciti, smentisci quel video, smentisci quelle posizioni di quegli uomini, bastava questo”.

Morosini: “Lei all’inizio di questo interrogatorio, rispondendo alla domanda dell’avvocato Lo Re ha detto programmaticamente che questa per lei non era una questione politica, era una questione di etica”.

Crocetta: “Sì, ma per me etica e politica sono la stessa cosa. Non vorrei che questo… se intendiamo politica come scontro, no”.

Morosini: “Certo, ma questo è evidente”.

Crocetta: “Politica nel senso della polis etica. Io vorrei che il mio punto di vista fosse chiaro”.

Morosini: “E’ chiarissimo. Ma direi che il dato forte di questa indicazione va anche oltre l’etica, e la legalità che lei tutela quando fa una battaglia contro i termovalorizzatori, o mi sbaglio?”.

Crocetta: “Ma non dal punto di vista penale o giuridico perché io vorrei che anche il mio pensiero, fra l’altro queste cose anche le ho dichiarate sempre, ho fatto due libri su questo. Io non considero l’etica separabile dalla politica perché ritengo che la politica senza etica diventa soltanto un esercizio cinico del potere. Quindi per me la questione dei termovalorizzatori è politica nel senso etico del termine, perché cosi come la questione dell’eolico oltre che essere sull’impatto paesistico e per me etica perché riguarda la bellezza, ma anche riguarda i rapporti con chiarezza che vengono a diversi organi di investigazione in cui c’è un rapporto di Matteo Messina Denaro sull’eolico. Io non considero separabile, dopodiché non e che tutti quelli che vogliono fare l’eolico sono dei criminali mafiosi e assassini. Può darsi che non sanno neppure dei patti e delle questioni in cui, si inseriscono. Io ho l’abitudine di pensare in modo essenziale, non me ne sono andato in una Procura a fare denunce. Ho fatto delle valutazioni politiche rispetto al fatto che una coalizione che ci siano dentro alcuni uomini che nonostante che ci siano tutte queste problematiche legate, oltre a quell’ambientale perché sono termoiriceneritori di vecchia generazione che andrebbero fatti in zone perfettamente integre, sotto l’Etna, paesistico, eccetera, che questa una parla di quegli uomini non considerassero importante il fatto che ci possa essere stata inserita la mafia e quindi è di sottovalutazione che parlo. Io ritengo che la lotta alla mafia in Sicilia, cioè le questioni che riguardano la Sicilia sia ampiamente sottovalutato. Negli anni ’80 si diceva che noi dobbiamo separare lo sviluppo dalla legalità perché non è detto, come fa l’Inghilterra, per esempio, quando non concede a un boss mafioso palermitano l’estradizione, come potrebbe fare ii Libano rispetto ad alcune cose, perché ci sono molte tesi in questo campo, però è stata la politica che ci ha portato negli anni poi 80 ai cavalieri del lavoro, i famosi cavalieri dell’apocalisse mafiosa di cui parlava Pippo Fava. Quindi io faccio ragionare tutto politico, che potrei essere estremo, persino estremistico, perché è il mio modo di pensare, persino il mio modo di essere. Io c’ho dedicato tutta la mia vita a questa impostazione e non ho mai pensato, né detto, che l’Onorevole Musumeci avesse fatto un patto scellerato con la mafia, ne penso che sarebbe capace persino di farlo per quando io lo conosco. Io guardi con umiltà so essere semplice e umile e so anche chiedere scusa nel momento in cui una cosa può essere convocata, però le ripeto che l’onorevole Musumeci a mio avviso ha capito male”.

Morosini: “Allora cosa intendeva dire quando nel prosieguo di questo intervento lei ad un certo punto dice le seguenti parole: ‘C’è un accordo sia da parte di Musumeci che da parte di Miccichè di riprendere la realizzazione dei quattro termovalorizzatori gestiti mafia’”.

Crocetta: “Guardi io da parte di Musumeci se l’avessi detto, non sono neppure , l’ho detto col punto interrogativo. Nei senso che, non sono le trascrizioni a volte… perché in una conversazione c’è il tono, ci sono le pause c si guarda nel contesto globale dell’analisi di tutto il ragionamento. Il mio ragionamento e globale”.

Morosini: “Però lei lei prima dice: ‘Non mi voglio sparare tutto questa mattina perché domenica sera al Politeama farò nomi, cognomi, circostanze, prove in cui…’ e poi fa il discorso dell’accordo”.

Crocetta: “Infatti cosa è venuto fuori? Soltanto il video di Miccichè. Quindi la mia intenzione era chiara, anche in quel momento non intendevo assolutamente offendere l’ Onorevole Musumeci, cioè assolutamente no. Quando dico dirò al Politeama l’ho detto al Politeama. Cosa ho detto al Politeama? Questa è la tesi, Dentro quell’alleanza politica ci sono queste persone che vogliono queste cose. Allora a questo punto io mi chiedo quella coalizione vuole o no questi. termoinceneritori”.

Morosini: “Ma lei sostanzialmente che l’accordo per andare avanti sui termovalorizzatori con Musumeci c’è”.

Crocetta: “No”.

Morosini. “Non dice questo? ‘C’è un accordo sia da parte di Musumeci che da parte di Miccichè di riprendere la realizzazione dei termovalorizzatori’”.

Crocetta: “Ho fatto un punto interrogativo, presidente. Presidente io ho sollecitato una posizione. Ho detto e ripeto il mio ragionamento è stato persino scolastico. Musumeci, filosofico, non giuridico,

Avvocato Lo Re: “Deduttivo”.

Crocetta: “No, è la filosofia, è scolastica. Quindi era finalizzato a fare uscire una posizione politica creando, cioè su un tema considero persino centrale.

Morosini: “E’ un tema forte in campagna elettorale anche”.

Crocetta: “Signor Presidente, guardi che io non ho inteso mai né offeso l’onorevole. Io volevo una presa di posizione forte considerato che Miccichè aveva fatto uscire l’ombra di possibili accordi che potevano avvenire sulle elezioni, non sulla politica, ma sulle rose, in particolare sui termoinceneritori. Mi chiedevo se questo fosse stato uno dei temi di un possibile accordo. Musumeci precisa no e io da quel punto non ho più criticato, né posto il problema a Musumeci. Se l’avessi fatto dopo mi si sarebbe potuto dire bene nonostante le smentite tu gli attribuisci a Musumeci un programma che non ha sostanzialmente vuoi fare trapelare, dimostra anche persino la mia buona fede totale. Sinceramente glielo dico”.

 

 

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI