"Cure negate, giustizia per Giuseppe" - Live Sicilia

“Cure negate, giustizia per Giuseppe”

Striscione all'ospedale Garibaldi
di
1 min di lettura

“Giustizia per Giuseppe, medici assassini ancora al loro posto. Giustizia e cure negate, vergogna”. Sono alcune delle frasi scritte sullo striscione esposto davanti al nuovo ospedale Garibaldi del rione Nesima di Catania da Irene Sampognaro, moglie dell’architetto Giuseppe Marletta, di 43 anni, entrato in coma in quel nosocomio un anno fa dopo l’asportazione di due punti di sutura metallici applicati dopo l’estrazione della radice di un dente. L’uomo è adesso ricoverato in un centro di riabilitazione, tracheomizzato, alimentato con un sondino e affetto da piaghe da decubito. “Per mio marito – afferma Irene Sampognaro, 40 anni, insegnante, madre di due figli, uno cinque e una di un anno – voglio le migliori cure del mondo. Lo Stato dice di essere per la vita ma poi ti abbandona”.

Per questo la donna afferma di “capire il caso Englaro” e annuncia, in caso di “mancate risposte dalle Istituzioni” di “portare all’estero” suo marito per praticargli l’eutanasia: “questa – sostiene – non è vita”. “Io sono per la vita, ma quella vera – osserva Irene Sampognaro – e sono disposta a tornare indietro sulla mia decisione soltanto se lo Stato si farà carico della cura e dell’assistenza ai massimi livelli”. Sulla vicenda sono pendenti due inchieste: una interna aperta dall’azienda ospedaliera Garibaldi e l’altra avviata dalla Procura della Repubblica di Catania.

“Nella comprensione per il dramma provato dalla famiglia Marletta, a cui l’Arnas Garibaldi ha sempre dimostrato la più ampia solidarietà per quanto accaduto, appare doveroso affidarsi al lavoro delle autorità competenti, certi che in breve tempo possa essere fatta piena luce sulla vicenda”. Lo afferma, in una nota, la direzione generale dell’azienda ospedaliera di Catania sulla protesta inscenata davanti il nosocomio dalla moglie dell’architetto entrato in coma dopo l’asportazione di due punti di sutura metallici applicati in seguito all’estrazione della radice di un dente.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI