Latitante in Repubblica Ceca compare a Palermo con 3 kg di droga

Mafia e cocaina: i misteri del latitante nella Palermo della droga

Ricercato numero uno in Repubblica Ceca, è comparso in città

PALERMO – Latitante numero uno in Repubblica Ceca, è comparso a Palermo con un carico di droga. Ondrej Kara, 46 anni, è stato arrestato nei giorni scorsi in viale Regione Siciliana.

Da regista di una rete criminale che smerciava droga nell’Europa dell’Est e in Svizzera a corriere di un carico di 3,5 chili di cocaina. Uno dei tanti corrieri che portano stupefacenti a Palermo, dove c’è un’impennata dei consumi.

In città vengono smerciati dieci chili di cocaina al mese. Il canale di approvvigionamento principale resta la Calabria, seguita dalla Campania. Tra il 2013 e il 2014 sono stati arrestati 12 corrieri, quasi tutti incensurati.

Non lo era Kara, che fingeva di essere un polacco morto, latitante dal 2020, e che deve scontare tredici anni di carcere.

Ai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria ha raccontato che un amico, tale Fabrizio, lo ha aiutato a trovare lavoro come buttafuori nei locali. Poi gli ha chiesto un favore: portare dei soldi a qualcuno. Prima tappa a Montelepre per incontrare un ragazzo di vent’anni e poi a Messina.

Il latitante e la droga

Qui ha incontrato un uomo con un’Audi a cui ha dato i soldi. Prima di rimettersi in viaggio lui e la compagna sono andati in bagno. Ed è ora che qualcuno avrebbe nascosto nel suo Fiat Doblò i tre chili e mezzo di cocaina.

Strano visto che erano nascosti nel sistema di areazione. Insomma non è stata un’operazione di pochi minuti.

A chi era destinata la droga? La Procura di Palermo sta ricostruendo gli spostamenti del ceco che vive in Sicilia da qualche mese. Non solo nel capoluogo siciliano, si è mosso anche in altre città.

Ci sono le famiglie mafiose dietro gli affari della cocaina. Ogni mandamento gestisce gli acquisti, le consegne e lo spaccio. I soldi si fanno così oggi. Le conferme arrivano dai blitz.

La nave madre della cocaina

L’estate scorsa i finanzieri hanno sequestrato a largo largo delle coste agrigentine la Plutus, considerata la nave madre da cui sono stati trasbordati 5,3 quintali di polvere bianca su un peschereccio.

È stato più ingente sequestro di stupefacenti avvenuto in Italia. Una volta piazzata sul mercato la droga avrebbe fruttato 850 milioni di euro.

La nave era partita da Santo Domingo per poi fare tappa a Trinidad e Tobago e successivamente nel porto di Las Palmas (Gran Canaria – Spagna). Da qui ha attraversato lo stretto di Gibilterra ed è giunta infine nel Canale di Sicilia, in attesa del motopeschereccio salpato dalle coste calabresi.

Una volta abbandonato il carico di droga, la motonave ha tentato di riprendere il largo in direzione della Turchia, ma è stata bloccata. La Sicilia era una tappa, come lo era per il numero uno dei ricercati in Repubblica Ceca. Da latitante a corriere della droga.


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