Dal Cous cous alla salsiccia | I soldi alle manifestazioni culturali - Live Sicilia

Dal Cous cous alla salsiccia | I soldi alle manifestazioni culturali

Pubblicato l'elenco dei finanziamenti per le manifestazioni "direttamente promosse". La Regione contribuisce con una quota. All'evento di San Vito la "fetta" più grossa. Ma l'assessorato al Turismo (nella foto la sede) finanzia di tutto: dalle feste religiose alla sagra della mostarda.

I finanziamenti
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PALERMO – Dal Cous cous fest alla sagra della salsiccia. Il “menu” per le manifestazioni culturali-turistiche “direttamente promosse” dalla Regione è ricco e variegato. È stato pubblicato oggi infatti il decreto dirigenziale che rende definitivo e operativo il riparto delle somme dedicate a queste manifestazioni. Circa 1,4 milioni di euro in tutto, che vengono spalmati complessivamente su una novantina di voci. Grandi eventi, piccole manifestazioni, gare podistiche, fiere. La Regione ovviamente non “copre” l’intero costo della manifestazione. Ma destina una quota di compartecipazione sulla base della valutazione compiuta da una specifica commissione.

Così, la fetta più grossa va al Cous cous fest che si è svolto a San Vito lo Capo tra il 23 e il 28 settembre scorso: per il Comune del Trapanese ecco infatti un contributo di oltre 171 mila euro. Segue a ruota “Le notti del Mito”, manifestazione che si è tenuta invece a Taormina, Siracusa, Acireale e nei Comuni dell’area etnea a fine luglio: 151 mila euro sono stati destinati all’associazione culturale “Woodstock”. Oltre 90 mila euro sono andati invece all’associazione Il Sestente, che ha organizzato l’ultima edizione del “Mito della Valel dei Templi” ad Agrigento. Il primo evento svolto nel capoluogo, in ordine di “contributo”, è il World festival on the beach che quest’anno si è tenuto in due distinte fasi: una a metà maggio e un’altra tra il 24 e il 28 settembre. Per l’associazione Albaria ecco quasi 83 mila euro. Quasi 53 mila euro sono andati invece alla manifestazione Artemusicultura 2014, che si è tenuta nel comune di Partanna dal primo agosto al 7 settembre scorso.

Gli altri finanziamenti sono al di sotto dei 50 mila euro. Anche perché l’assessorato al Turismo ha deciso di “graduare” la compartecipazione della Regione sulla base del punteggio assegnato. Per chi ha ottenuto 100 punti su cento (è il caso solo del Cous cous fest e dell’Infiorata di Noto), ecco il 47% di cofinanziamento del contributo richiesto.

Quota che scende al 37% per gli eventi che hanno ottenuto un punteggio compreso tra 90 e 99. Si tratta, in questo caso, del seminario e festa di Teatro Eco Logico che si è svolto a Roma tra il 31 maggio e il 29 giugno, delle Notti del Mito, del Mito della Valle dei Templi, del Not.fest che si è svolto a Catania, Noto, Siracusa e Marzamemi tra il 16 maggio e il 16 agosto, dell’Artemusicultura di Partanna, della “Via dei Tesori” organizzata a Palermo lo scorso primo ottobre, infine dell’evento “La Venere d’Argento” che si è svolto a Erice dal 6 al 21 settembre.

Per chi ha ottenuto un punteggio compreso tra 80 e 89, spetta una quota di compartecipazione del 27%. Quota che scende al 17% per quelle manifestazioni che hanno ottenuto un punteggio di poco al di sopra di quello minimo per ottenere il contributo (70 punti su 100). Così, in molti casi, il finanziamento è poco più che simbolico. È il caso del Festival Florio, che si è svolto a Teramo (?!) tra il 22 giugno e il 6 luglio al quale la Regione ha destinato meno di duemila euro, così come per la “Festa del carretto siciliano” che si è svolta a Trecastagni in provincia di Catania, o per l’atipico accostamento messo su a San Pietro Clarenza dove il Comune ha organizzato, tra il 13 e il 14 settembre scorso, una sagra della mostarda e un raduno delle Fiat 500.

Ma il freddo decreto fatto di nomi e numeri, in realtà, è una carrellata di diversità, di peculiarità e tradizioni del territorio siciliano. A cominciare da due dei più antichi carnevali di Sicilia: quello di Sciacca, a cui è andato un contributo di 16.200 euro e quello di Acireale (poco più di 17 mila euro). In giro per l’Isola, però, si trova di tutto. E la Regione sostiene anche, a volte, con piccoli interventi, queste manifestazioni. Come la Festa della Vendemmia di Piedimonte etneo (ecco 7.400 euro), la “settimana russa in Sicilia” (5.172 euro), la segra del pesce di Pozzallo (6 mila euro), la settimana santa a Grotte (4 mila euro), i festeggiamenti in onore della Patrona Santa Barbara a Paternò (7.800 euro) o quelli per la “Nostra principalissima patrona” di Castellammare del golfo (8.160 euro). I contributi più bassi sono andati invece al Presepe vivente di Prizzi (1.346 euro) e a Grammichele, dove hanno provato viaggiano insieme sacro e profano nella Festa di Santa Maria Maggiore del Piano che è anche la sagra della salsiccia. Ma per il comune del Catanese, ecco solo mille euro. Non bastano, forse, nemmeno per la salsiccia.

Contattato da Livesicilia, l’assessore regionale al Turismo Cleo Li Calzi spiega: “Con questo decreto abbiamo dato seguito a una circolare del gennaio scorso. Il decreto, che è un decreto di impegno e che quindi non comporta una automatica erogazione delle somme, era rimasto bloccato in seguito alle note difficoltà legate alle manovre finanziarie scorse. Da oggi abbiamo dato 15 giorni di tempo a Comuni ed enti. Entro quel termine, porteremo avanti la verifica di ammissibilità complessiva dei finanziamenti. Una verifica che verterà anche sulla data della manifestazione e sull’effettivo svolgimento dell’evento”.


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