Damiano Damiani |Il ricordo del regista - Live Sicilia

Damiano Damiani |Il ricordo del regista

Il mondo del cinema ha detto ieri addio a Damiano Damiani, uno degli emblemi della regia e dell’impegno civile nell’ambiente cinematografico italiano. Regista, attore, sceneggiatore e scrittore, a Damiani si devono alcune delle pellicole più famose del Bel Paese tra le quali “Il giorno della civetta” e “La Piovra”. (QUI la fotogallery) Si è spento ieri a Roma all’età di 90 anni dopo oltre un decennio di lontananza dal set.

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Il mondo del cinema ha detto ieri addio a Damiano Damiani, uno degli emblemi della regia e dell’impegno civile nell’ambiente cinematografico italiano. Regista, attore, sceneggiatore e scrittore, a Damiani si devono alcune delle pellicole più famose del Bel Paese tra le quali “Il giorno della civetta” e “La Piovra”. Si è spento ieri a Roma all’età di 90 anni dopo oltre un decennio di lontananza dal set.

Damiano Damiani nacque a Pasiano di Pordenone nel 1922 e dopo gli studi all’Accademia di Brera, a Milano, esordì nel mondo del cinema nel 1947 con il documentario “La banda d’Affori” al quale nel 1954 seguirà la pellicola “Le giostre”. Dopo quasi sei anni di lontananza dalla macchina da presa, durante i quali lavorò come sceneggiatore, nel 1960 presentò il suo primo lungometraggio dal titolo “Il Rossetto” rivestendo nuovamente il ruolo di regista. La pellicola, ispirata ad una storia vera, narrava della storia di una giovane donna che dopo aver assistito ad un omicidio si innamorava del killer il quale, invece, era interessato ad utilizzarla unicamente per mettersi in salvo.

Dopo il successo di questa prima pellicola, nello stesso anno Damiani dirigerà “Il Sicario”, un film noir che rappresenterà il primo esempio del suo cinema impegnato, incentrato sia sulla forma artistica che sulla denuncia sociale, in questo caso di una borghesia interessata unicamente al proprio benessere economico ed avvezza all’uso della violenza per il perseguimento dei propri scopi. Dal 1962 in poi sarà un periodo estremamente florido per la sua produzione ed infatti proprio del ’62 è “L’isola di Arturo”, tratto dall’omonimo romanzo di Elsa Morante e del 1963 invece è “La rimpatriata”, con Walter Chiari, incentrato ancora sullo status della borghesia contemporanea, mostrato grazie all’incontro di alcuni amici che trascorreranno il tempo a parlare di ciò che sarebbero potuti diventare.

Nel 1966 Damiani esordirà con il genere spaghetti western e la pellicola “Quién Sabe?”, ancora chiaro riferimento all’impegno civile del regista, narrando la storia di un bandito convertitosi alla giustizia che si prodigherà ad aiutare i più deboli. Due anni dopo sarà proprio l’impegno civile di Damiani ad ispirare l’adattamento cinematografico de “Il giorno della civetta”, tratto dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, in cui in una Sicilia dominata da corruzione, omertà e mafia, sarà protagonista il coraggio di un carabiniere intenzionato a far prevalere la giustizia e l’equità. Nella pellicola saranno protagonisti Francesco Nero e Claudia Cardinale, attori estremamente apprezzati da Damiani e per questo motivo spesso chiamati anche per altre pellicole. Sarà questo il caso di “Confessione di un commissario di polizia al Procuratore della Repubblica”, “L’istruttoria è chiusa: dimentichi”e “Perché si uccide un magistrato” dei quali sarà protagonista proprio Francesco Nero.

Nel 1984 Damiano Damiani si aprirà al mondo del piccolo schermo raggiungendo l’apice della notorietà televisiva con la serie “La piovra”, uno spaccato dell’Italia contemporanea e della grande influenza mafiosa proprio sulle istituzioni. Il pubblico si appassionò immediatamente alle vicende del commissario Corrado Cattani, interpretato da Michele Placido, tanto che la serie continuerà per altre nove stagioni seppur con registi diversi. L’ultimo prodotto di Damiani è datato 2002 ed è la pellicola “Assassini dei giorni di festa”, lungometraggio nel quale un gruppo di teatranti in rovina decide di recitare il ruolo di parente, nelle veglie funebri di persone sconosciute, nella speranza di rubare qualcosa.

Damiano Damiani fu più volte insignito di numerosi riconoscimenti per le proprie opere ed infatti ottenne la targa d’oro nel 1968 al David di Donatello, il Premio Alitalia nel 1987 sempre al David di Donatello, il Gran Premio al Moscow International film festival del 1971 e la Concha de oro al festival internazionale del cinema di San Sebastiàn del 1962. Alla sua regia si ascrivono quasi quaranta pellicole che salgono a cinquanta comprendendo la sua collaborazione anche in veste di sceneggiatore, attore e scenografo.

 


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