Danni ad area confiscata | Divelta la recinzione del cantiere - Live Sicilia

Danni ad area confiscata | Divelta la recinzione del cantiere

Un altro episodio inquietante si è registrato in via Petrarca, in un edificio confiscato anch’esso alla mafia. L’attenzione a Calatabiano è altissima.

calatabiano
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CALATABIANO – E’ stato violato, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, il cantiere appena inaugurato nel terreno confiscato al clan Cintorino in via Banco Monteforte a Calatabiano, su cui sorgerà un’area mercatale. Ignoti, approfittando dell’oscurità, hanno divelto la rete metallica che delimitava l’appezzamento, piegando in due anche i ferri che la sostenevano. Un episodio inquietante se si considera che nulla è stato portato via, né la rete, né i ferri, né il materiale già depositato all’interno dell’area. L’intenzione, quindi, non era il furto. I fatti sarebbero stati denunciati alle forze dell’ordine.

Appena due settimane prima il sindaco Giuseppe Intelisano tagliava il nastro inaugurale, alla presenza dei rappresentanti dei carabinieri della Compagnia di Giarre, dalla cui operazione, condotta negli anni ’90, sono scaturiti prima il sequestro e poi la confisca del terreno, e della Guardia di Finanza della Compagnia di Riposto. Presenti anche i sindaci del comprensorio ionico e il primo cittadino di Mascalucia Giovanni Leonardi, nella veste di presidente del Consorzio etneo per la legalità e lo sviluppo, che si occupa della gestione dei beni confiscati alla mafia. “Una vittoria per lo Stato”, così era stata definita quella giornata di festa dal sindaco Giuseppe Intelisano.

“Si tratta di un gesto che non può non far riflettere – dice il primo cittadino di Calatabiano – visto ciò che rappresenta quell’area. Non voglio essere frettoloso nelle considerazioni e spero che non si tratti di un atto intimidatorio. Comunque sia, è un gesto da condannare – prosegue Intelisano – che colpisce la ditta aggiudicataria dell’appalto ma l’intera cittadinanza. Come ho già sottolineato il giorno dell’inaugurazione, quest’area è il simbolo dello Stato che vince ma – conclude il sindaco – rappresenta anche una possibilità di rilancio per l’economia agricola locale”.

Ma non sarebbe questo l’unico episodio anomalo accaduto sempre negli ultimi giorni ad un altro bene confiscato alla mafia. Si tratta di un edificio in via Petrarca, il cui piano terra è divenuto da poco un garage per il ricovero dei mezzi comunali. Qualcuno avrebbe manomesso la serratura impedendo di fatto l’apertura e l’accesso ai luoghi. Nulla di eclatante in questo caso, ma pur sempre un segnale da non sottovalutare. Ognuno di quei luoghi, è stato detto ad ogni sequestro e successiva confisca, rappresenta la vittoria dello Stato. Un messaggio che a qualcuno potrebbe non essere piaciuto. Da oggi il livello di guardia a Calatabiano non può che essere altissimo.

 

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