PALERMO – Hanno scavalcato la recinzione metallica, rimosso la statua di Giovanni Falcone dal basamento e, dopo averla rovesciata per terra, ne hanno staccato la testa per sfondare una vetrata. Nella scuola che di Falcone porta il nome, nella parte più interna dello Zen, quartiere di Palermo, non ci sono stati altri danni: nessuna porta rotta, nessun oggetto danneggiato. A essere preso di mira è stato solo il busto che raffigura il magistrato simbolo della lotta alla mafia, ucciso nella strage di Capaci del 23 maggio 1992.
La scuola ‘Giovanni Falcone’ in questo periodo non ospita lezioni, ma è aperta per attività amministrative, e la scoperta è avvenuta questa mattina, all’apertura dell’istituto. Dopo la pausa del fine settimana, iniziata venerdì, un assistente amministrativo è arrivato alle sette e mezza e ha subito visto quello che era successo: la statua rovesciata per terra e sfregiata, la testa utilizzata per sfondare uno dei vetri d’ingresso. L’assistente ha avvertito la dirigente scolastica della scuola, Daniela Lo Verde, che ha chiamato gli agenti del commissariato San Lorenzo.
Tra i corridoi della scuola il personale amministrativo ha la faccia tetra e non vuole parlare, ma qualcuno ci tiene a manifestare la sua amarezza per quello che è successo. A parlare invece è Lo Verde: “Forse chi odia la correttezza rappresentata da Falcone ha voluto mandare un messaggio, un modo per ricordare che ci sono anche i nemici della legalità, che ce l’hanno proprio con simboli come Falcone e Borsellino. Non a caso l’anniversario della strage di via D’Amelio è vicino”.
Lo Verde si dice “sconfortata” per l’accaduto, ma non crede che l’attacco sia rivolto in particolare contro l’Istituto Giovanni Falcone, anche per il rapporto particolare che la scuola ha sviluppato con il quartiere: “Escludo del tutto che siano stati i miei alunni. Qui tutto il personale si spende per quella che è una vera missione professionale, pochi fanno attenzione all’orario o alla fatica. I nostri professori puntano tutto sul prendersi cura di ogni ragazzo che varca il nostro portone d’ingresso. Con i ragazzi, poi, abbiamo iniziato un percorso di cultura della legalità e della bellezza che ci sta dando molte soddisfazioni”.
Sulla vicenda è stata aperta una indagine e intanto sono arrivati i messaggi di sdegno da parte del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e del sindaco Leoluca Orlando: “Oltraggiare la memoria di Falcone è una misera esibizione di vigliaccheria”, scrive su Twitter il premier, seguito dal capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato: “Hanno distrutto la statua di Falcone a Palermo. Un gesto vigliacco, come sono i mafiosi, ma che non fermerà le sue idee “, dice il deputato dem.
“Il danneggiamento e il vilipendio della statua dedicata a Giovanni Falcone sono atti gravissimi, ancor più grave perché rivolti anche a danneggiare una scuola che svolge da anni una importante opera di sensibilizzazione e formazione sociale – dice Orlando -. Appena informato mi sono messo in contatto sia con la Dirigente scolastica sia con le Forze dell’Ordine, auspicando che si possa risalire al più presto agli autori di questo gesto vile.Allo stesso tempo ho disposto che le maestranze comunali si adoperino per il pronto restauro della statua e un sopralluogo sarà svolto in questo senso domattina”. Sulla vicenda è intervenuta anche Maria Falcone, sorella del magistrato, che si è detta “costernata” per quanto accaduto.