PALERMO – La protesta delle opposizioni a seguito dell’inchiesta che ha coinvolto l’ex presidente della regione Totò Cuffaro, il deputato Saverio Romano e altri 16 indagati, prosegue. Davanti a Palazzo d’Orleans, il fronte alternativo progressista, composto da tutte le forze alternative al governo Schifani, torna alla carica chiedendo a gran voce le dimissioni del governatore Schifani.
La Vardera: “Schifani deve dimettersi”
“Mi sento di dare solidarietà a Totó Cuffaro e alla Dc – ha commentato ironicamente Ismaele La Vardera, leader di Controcorrente – perché il presidente Schifani ha utilizzato con loro un trattamento diverso rispetto a quello che accade con gli indagati degli altri partiti”.
“Ovviamente la Dc andava fatta fuori politicamente – ha precisato – ma ci aspettiamo che il passo venga fatto anche con gli altri partiti. Il pesce puzza sempre dalla testa, come si dice a Palermo, ed è quindi Schifani che deve prendersi le sue responsabilità e dimettersi”.
Di Paola: “L’alternativa esiste”
Della medesima opinione è il coordinatore regionale dei 5 stelle, Nuccio Di Paola. “Siamo qui, e questo è un segnale importantissimo, per dare speranza ai siciliani, perché un’alternativa possibile a questo governo esiste e si deve costruire – ha detto -. Cerchiamo tutti insieme di portare avanti un percorso che finalmente liberi la Sicilia da questo centro destra”.
Faraone: “Questo governo sta affossando la Sicilia”
“Credo che si debba mandare a casa questo governo a prescindere dalle vicende giudiziarie, che sono sicuramente pesanti e che non riguardano soltanto la Dc ma tutto l’arco delle forze politiche che sostengono Schifani – ha aggiunto invece Davide Faraone, deputato di Italia viva -. Questo governo deve andare a casa perché sta affossando la Sicilia. In tema di sanità, di trasporti, di Pnrr. Schifani vada a casa e liberi la regione dall’imbarazzo e dal malgoverno”.
Montalto: “Ridare dignità alla Sicilia”
“Noi oggi siamo qua per chiedere finalmente per la Sicilia un po’ di giustizia con le dimissioni del governo – ha spiegato Pierpaolo Montalto, segretario regionale di Sinistra Italiana -. Un governo di indagati che non può scaricare le proprie responsabilità solo sulla Dc di Cuffaro. È ora che vadano a casa per ridare un po’ di dignità alla Sicilia”.
Barbagallo: “Negligenza del governatore”
“C’è una culpa in vigilando di Schifani dall’inizio della legislatura perché tutti questi fatti gravissimi sono accaduti per una negligenza del governatore – ha specificato Anthony Barbagallo, segretario del Pd in Sicilia – Riteniamo che non ci siano più le condizioni di credibilità di questo governo regionale e che, per questo, Schifani debba andare a casa”.
Giambrone: “Dimissioni di tutta la giunta”
“Siamo qui certamente per chiedere le dimissioni non di una parte della giunta ma di tutti i suoi componenti a partire dal presidente Schifani – ha sottolineato il consigliere comunale Fabio Giambrone, portavoce regionale di Europa Verde -. È tempo di costruire con tutte le forze politiche necessarie e che vogliono contribuire, in termini di programma e in termini di contenuti, un’alternativa al governo Schifani”.
Oddo: “Restituire la parola agli elettori”
Tra le forze politiche presenti alla manifestazione anche una delegazione del Partito socialista italiano. “La revoca delle deleghe agli assessori della Dc è un pannicello caldo – ha commentato Nino Oddo, vicesegretario nazionale del Psi -. Altri assessori sono inquisiti, così come vari deputati e lo stesso presidente dell’Ars”.
“Rispetto allo scioglimento del 2008, dove solo il presidente Cuffaro era inquisito, oggi la situazione è oggettivamente più grave, in quanto i settori e le persone coinvolte interessano varie forze politiche coinvolte nel governo della Regione. Chiediamo con forza che questa deriva morale venga chiusa restituendo la parola agli elettori”.
