Dehors, ecco il nuovo regolamento |Il Comune decide i colori dei tavoli - Live Sicilia

Dehors, ecco il nuovo regolamento |Il Comune decide i colori dei tavoli

L'amministrazione elabora una nuova bozza per piazzare sedie e ombrelloni e chiudere una vicenda che si trascina da mesi. La città sarà divisa in quattro zone.

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PALERMO – Ventidue articoli, più una norma transitoria, per trovare una soluzione definitiva alla vicenda dehors che si trascina ormai da mesi, mentre i commercianti invocano regole certe in vista dell’estate. Ecco uno dei banchi di prova della giunta Orlando, chiamata a mettere un punto fermo in una vicenda travagliata: vietati i gazebo e assodato che questi non si potranno più usare a Palermo, da mesi si dibatte su un nuovo regolamento che stabilisca norme precise per chi invece vuole allestire pedane, ombrelloni, sedie e tavolini.

Ma l’amministrazione comunale, finora, si è scontrata a più riprese con Sala delle Lapidi e le associazioni di categoria, tanto da spingere il sindaco a indicare proprio nei dehors uno dei punti qualificanti dell’azione della nuova giunta. La nuova bozza di regolamento, con tanto di norme tecniche, è stata presentata lunedì scorso dal sindaco e dall’assessore Giovanna Marano alla conferenza dei capigruppo e, secondo l’accordo raggiunto, potrebbe trasformarsi in un maxi emendamento a uno dei due testi presentati: la bozza dell’ex assessore Marco Di Marco e quella elaborata invece dalla commissione Attività produttive. Oppure come modifica al vecchio regolamento. Toccherà ora al consiglio confezionare l’atto, anche se Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia, avverte: “Il testo va profondamente rivisto, lo modificheremo”.

Il terzo testo, frutto di numerose mediazioni e scritto dagli uffici di via Ugo La Malfa accogliendo numerose proposte della commissione Attività produttive presieduta da Paolo Caracausi, prevede tutta una serie di novità assolutamente inedite. Partiamo dalla durata, anzitutto: archiviata l’idea di una concessione che duri undici mesi e mezzo, adesso si potrà optare per una stagionale (della durata massima di un anno) e di una continuativa di tre anni. Gli uffici dovranno dare una risposta entro 90 giorni ai commercianti, anche con una conferenza di servizi (per gli assenti verrà dato per scontato l’assenso), ed è prevista anche una fase transitoria: i commercianti avranno tre mesi per adeguarsi alle nuove norme e chi ha già presentato domanda potrà correggerla. Chi invece ha una concessione scaduta, potrà chiedere la prosecuzione d’attività.

I dehors non dovranno comunque occupare più di 50 metri quadrati ed essere più “lunghi” di 12, oltre a essere delimitati da una segnaletica orizzontale verde che il commerciante apporrà a sue spese. Severe anche le distanze da rispettare: bisogna lasciare due metri di marciapiede libero e piazzare tavoli e sedie a un metro e mezzo dagli arredi pubblici e a 2 dalle piste ciclabili, il che renderà complicato prevederli per esempio in via Maqueda. Tra una concessione e l’altra dovranno esserci almeno 75 centimetri.

Nelle strade e piazze pedonalizzate va lasciata una corsia per i mezzi di soccorso di almeno 3,5 metri e non si potrà andare oltre la metà della carreggiata. Nelle Ztl ci vuole il parere dell’ufficio Traffico, mentre nel centro storico dalle 20 all’una di notte si potranno piazzare manufatti, ma con apposite ordinanze comunali. In inverno si potranno piazzare bombole per il riscaldamento di non più di 15 chilogrammi.

C’è poi la questione strisce blu. Il regolamento non prevede la loro occupazione, ma da questo punto di vista sarà decisivo il prossimo tavolo tecnico con l’Asp. I commercianti, al momento del rilascio della licenza, hanno anche un nulla osta sanitario per cui, secondo alcuni, non sarebbe necessario rilasciare anche una seconda autorizzazione per la somministrazione all’aperto. Ma il rischio è che vengano elevate comunque le multe, nonostante il commerciante sia (per via della normativa europea) un Osa, ovvero un operatore del settore alimentare. La soluzione potrebbe essere quella di lasciare ad eventuali controlli sanitari il compito di accertare eventuali irregolarità, elevando le dovute sanzioni, ma su questo si cercherà l’accordo con l’Asp. Nel caso di occupazione delle strisce blu, si dovranno però risarcire Amat e Apcoa con conguagli economici o altri stalli a pagamento in altre zone, ma è allo studio l’ipotesi di limitare la cosa alle sole Ztl. Previste anche le multe, con la chiusura di cinque giorni per chi intralcia il traffico.

“Questo nuovo regolamento – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – va rivisto profondamente e l’Aula in alcune parti lo dovrà aggiustare. Faccio notare che la vicenda delle zone blu è prioritaria, non si può pensare di votare il regolamento senza prima sapere cosa ne pensa l’Asp. Secondo i contatti che ho avuto, c’è un’apertura dell’Asp ma bisogna prima accelerare il confronto con loro e poi si potrà portare il regolamento in Aula. Sono due questioni che vanno di pari passo. Altrimenti sarebbe una fuga in avanti. Inoltre serve anche il piano per la pedonalizzazione, che quantomeno va presentato prima e non dopo. Chiederò ufficialmente all’assessore di presentarcelo e in base a questo vi lavoreremo, non possiamo nemmeno pensare di mettere troppi dehors vicini. Vanno sentite anche le associazioni di categoria. Infine sulla norma transitoria dobbiamo ascoltare il parere dei commercianti, tre mesi sono troppo pochi: presenteremo un emendamento per passare a sei mesi. La delibera deve riguardare il suolo pubblico complessivamente, non solo la vicenda dehors”.

Una delle novità più importanti, però, è la suddivisione della città in quattro zone: il centro storico, le borgate marinare, la fascia costiera e la zona residenziale. Per centro storico si intende quella porzione di città che va da via Lincoln a Palazzo dei Normanni, passando per via Cavour. Qui gli ombrelloni potranno essere solo in legno scuro e il telo a scelta fra bianco opaco, avorio e crema; tavoli, sedie e divanetti dovranno essere in ghisa o ferro battuto, con divanetti che potranno essere al massimo per due persone. Le borgate marinare comprendono invece Acquasanta, Arenella, Vergine Maria, Mondello e Sferracavallo, quindi la parte nord della costa. Gli ombrelloni dovranno essere in legno scuro ma di colore bianco puro o blu cielo; tavoli, sedie e divanetti dovranno essere in stile floreale, per adeguarsi allo stile liberty delle ville, ma gli arredi potranno essere neri, bianchi o blu. La fascia costiera è invece a sud e va da Acqua dei Corsari all’Acquasanta. Gli ombrelloni, oltre che in legno, potranno essere anche in metallo scuro, il telo sempre bianco puro o blu cielo; neri, bianchi o blu dovranno essere invece sedie e tavoli. Infine la zona residenziale, che riguarda tutto il resto della città. Qui gli ombrelloni potranno essere bianco opaco, avorio o crema; nessuna prescrizione per sedie e tavoli, purché siano in linea con il decoro urbano. Le pedane potranno essere montate, ma solo nelle Ztl o per colmare i dislivelli, ma dovranno essere facilmente smontabile.

“Il nuovo regolamento dovrebbe riguardare il suolo pubblico in ogni suo aspetto, non soltanto i dehors”. A dichiararlo in merito alla bozza di regolamento realizzata dall’Amministrazione comunale, è il presidente di Confartigianato Palermo, Nunzio Reina. “La nuova normativa, prima di andare in consiglio dovrebbe essere discussa punto per punto con le associazioni di categoria, per tutelare gli interessi delle imprese che non devono chiudere a tutti i costi. Ci chiediamo se un’impresa già esistente sarà garantita dal nuovo regolamento, che non prende minimamente in considerazione che i gazebo possano essere trasformati in dehors e non tiene conto di quei locali che si trovano in strade con carreggiate strette o nelle traverse del centro storico. Si tratta di una bozza che deve essere profondamente corretta sul fronte del suolo pubblico generale, con regole fisse e certe per tutti e valide per l’intera città. Temiamo – prosegue Reina – che alla fine, la scelta per la quale opteranno molte aziende sarà quella della chiusura. E in quel caso – conclude – sarebbero inutili anche la manifestazioni di solidarietà da parte di chi si renderà artefice dell’ennesimo tracollo dell’economia palermitana”.

“Sono molto contento che finalmente si sia avviato il percorso per definire l’annoso problema dei dehors in città – dice Roberto Helg, Presidente di Confcommercio Palermo -. Mi auguro che Commissione e Consiglio lavorino alacremente per una rapida soluzione della questione, per la quale Confcommercio è disponibile a dare il proprio contributo”.


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