Delio Rossi chiede scusa: | "Ma ci sono troppi moralisti" - Live Sicilia

Delio Rossi chiede scusa: | “Ma ci sono troppi moralisti”

Dopo la rissa in panchina Delio Rossi, ex tecnico rosanero, chiede scusa in conferenza stampa. "Sono dispiaciuto e chiedo scusa per l'episodio alla gente di Firenze, ai miei giocatori, alla società e al Ljajic - spiega Rossi -. Ci tengo però a dire una cosa: in questo frangente ho sentito cose che mi hanno dato fastidio. Molto moralisti e perbenisti hanno dato giudizi senza aver vissuto la situazione".
Dopo la rissa
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Conferenza stampa di Delio Rossi a Firenze dopo il mercoledi nero per l’ex tecnico del Palermo, licenziato dalla Fiorentina per la rissa con Ljajic in panchina. “Per me è difficile essere qui anche perché sono venuto per salutare la città di Firenze. Non mi sono preparato niente, andrò a braccio. Non sono bravo con le parole, dirò quello che penso, tenendo però alcune cose per me. Purtroppo la mia avventura in viola si è chiusa, un’avventura in cui credo ancora e per la quale ringrazio la famiglia Della Valle. Sono dispiaciuto e chiedo scusa per l’episodio alla gente di Firenze, ai miei giocatori, alla società e al Ljajic. Ci tengo però a dire una cosa: in questo frangente ho sentito cose che mi hanno dato fastidio. Molto moralisti e perbenisti hanno dato giudizi senza aver vissuto la situazione, senza conoscere la mia storia. Una storia che è iniziata con i bambini di Foggia, gli operai, sui campi della Serie C. La mia storia dice che non ho mai dato giudizi lesivi su nessuno. Ho sempre e solo pensato a lavorare che è quello in cui credo. Sono per la cultura dell’esempio e lo sarò sempre. Non transigo sul rispetto della mia persona, del mio lavoro, della mia squadra e della mia famiglia. Detto questo chiedo scusa, sono state toccate queste situazioni. Mi ha dato fastidio il perbenismo nei confronti di un gesto comunque deprecabile. Anche parlare di un gesto da fare nello spogliatoio è sbagliato. Sarebbe forse passato per un gesto sanguigno ma non è giusto. Se un gesto è deprecabile lo è davanti alle telecamere così come dentro uno spogliatoio. Non sono Padre Pio. Non ho mai alzato le mani sui miei figli, figuriamoci su un’altra persona. Sono però state toccate certe situazione”.

“C’è un proverbio indiano – continua Rossi – che dice: ‘Prima di dare un giudizio su una persona devi camminare due giorni con i suoi mocassini’ e io credo in questo. Credo che la lingua ferisca più della spada. Io sono uno di sostanza, che crede in certe cose, ma non transigo su certe situazioni. Soprattuto per la gente di Firenze non voglio dire altro. La barca è quasi in porto, basta mettere l’ancora. Ma la palla ancora rotola e adesso serve solo che la gente di Firenze stia vicino alla squadra e alla famiglia Della Valle. Io ho sempre detto che gli allenatori e i giocatori passano, ma i colori restano sempre. Ai tifosi non voglio dire niente, certe cose me le tengo dentro. Poi se avrò voglia le dirò in un altro momento. Non penso poi sia giusto dire sto con uno o con un altro. Si può parlare giusto o sbagliato ma si deve parlare del gesto in sé e basta. Un gesto deprecabile, ma umanamente giustificabile. Offese alla famiglia? Non ho voglia di parlarne, ora sarebbero solo giustificazioni”.


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