Demolizioni, parchi e interventi a San Berillo: ecco il Pnrr catanese

Demolizioni, parchi e interventi a San Berillo: ecco il Pnrr catanese

Una seduta che si fa infuocata dopo l'intervento dell'assessore Trantino.
CONSIGLIO COMUNALE
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CATANIA – Nessuno spostamento del Villaggio Santa Maria Goretti, ma un probabile intervento su San Berillo, l’ipotesi di demolizione della palestra di piazza Lupo, un parco urbano a Monte Po e uno a Librino, una pista ciclabile che colleghi il quartiere satellite con la Playa di Catania e, da lì, con il centro della città, la rifunzionalizzazione della ex scuola Brancati, l’abbattimento di una delle due torri di Massimino, per evitare un nuovo Palazzo di cemento. Idee, più che progetti. Il piano del Comune sui fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) al momento sembra essere meno di un libro dei sogni. “Sono idee – ribadisce l’assessore ai Lavori pubblici Enrico Trantino – Stiamo valutando se è possibile portarle avanti, non sono un punto di approdo. È un work in progress. Non ci siamo sottoposti a un preventivo assenso da parte del Consiglio comunale perché sarebbe stato come dire ‘Non siamo all’altezza‘”.

È attorno a questo tema, quello della mancata condivisione con il senato cittadino, che ruota buona parte della seduta straordinaria convocata a Palazzo degli elefanti per discutere proprio del Pnrr. Una pioggia di milioni di euro (186 per l’area metropolitana di Catania) che andranno a destinazione solo se entro il 7 marzo il Comune avrà i progetti pronti da presentare. In caso contrario, in assenza di proroghe, l’occasione sarebbe persa. “Oggi, in questo contesto, sprecare 50 milioni di euro è un attimo“, ricorda il consigliere Giuseppe Gelsomino di Catania 2.0. Le richieste di tutti gli eletti si somigliano: essere coinvolti, sapere cosa ha in mente l’amministrazione, su cosa si sta lavorando. “Qual è lo stato dell’arte”, sintetizza il pentastellato Graziano Bonaccorsi.

La seduta straordinaria, del resto, era stata chiesta da Angelo Scuderi in qualità di presidente della commissione Lavori pubblici. “Non vedo niente di straordinario in questo appuntamento – commenta Salvo Di Salvo – Mi sarei aspettato, su questo tema, un coinvolgimento del Consiglio comunale che, anche in questa occasione, è venuto meno”. L’intervento di Di Salvo è un crescendo: “Non avete alcun rispetto di questo consiglio comunale, pensate di gestire tutto da soli – prosegue all’attacco dell’assessore Trantino – Non vi è un’opera pubblica realizzata da voi, neanche una fontana“, dice. Forse riferendosi alla famosa fontana del Tondo Gioeni inaugurata dall’ex sindaco Enzo Bianco (oggi consigliere di opposizione) e dalla sua giunta, di cui Di Salvo faceva parte.

Se il buongiorno si vede dal mattino, non è certo un buon segno – aggiunge Lidia Adorno, del Movimento 5 stelle – Abbiamo già perso venti milioni di euro dei fondi Rigenerazione urbana, e la responsabilità è politica: di chi non è riuscito a portare in aula i bilanci in tempo”. Perché uno dei criteri per l’accesso a questi finanziamenti era l’avvenuta approvazione, entro i primi di giugno 2021, del bilancio consuntivo 2019. Adempimento portato a termine dal Consiglio solo a ottobre 2021. “Con il bilancio stabilmente riequilibrato approvato dal ministero a ottobre 2020 – risponde Trantino – Non c’erano i tempi tecnici per rispettare quella scadenza”.

“In tutta questa seduta – aggiunge l’assessore – non ho sentito una sola proposta. Ma è normale. L’amministrazione si assume la responsabilità delle sue scelte, non è obbligata a confrontarsi con il consiglio. È una questione di grammatica politica”. Trantino passa poi a elencare le idee citate. Ma ormai il dado è tratto. O meglio: l’accusa è lanciata. E proprio mentre il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Castiglione si allontana dall’aula per convocare una nuova conferenza dei capigruppo, quando sullo scranno più alto siede temporaneamente Angelo Scuderi, gli animi si infiammano. Scuderi vorrebbe chiudere la seduta, ma Di Salvo chiede di intervenire sull’ordine dei lavori, vuole chiedere quanti soldi sono previsti per San Berillo e se rientri nei progetti dall’amministrazione l’Oasi del Simeto. Scuderi insiste per chiudere. Sbottano tutti (online). Qualcuno grida a Scuderi: “Se lei non lo sa fare, allora si alzi“. È un momento di caos.

Castiglione torna, tenta di mettere ordine. Sebastiano Anastasi, capogruppo di Grande Catania, ricorda: “Abbiamo voluto un Consiglio straordinario, abbiamo sentito le proposte dell’assessore che poi ci ha invitato a fare le nostre proposte. Almeno fatecele fare“. E Trantino: “Pensate che il governo convochi il parlamento prima di assumere decisioni importanti? Soprattutto se i tempi sono così stretti. Se mi volete chiedere la creazione di un gruppo di lavoro, io non ho problemi a farlo. Ma il Consiglio non è lo strumento adatto allo scopo”. Ci vuole Enzo Bianco per ricordare che “è il Tuel, il testo unico per gli enti locali, a stabilire quali sono le competenze della giunta e quali quelle del Consiglio”. La materia urbanistica, per esempio, è competenza del Consiglio.

“Sono d’accordo – risponde Enrico Trantino – E trovo interessante che queste osservazioni vengano dall’ex sindaco e da un ex assessore della sua giunta, che non mi pare su molti temi a suo tempo si siano confrontati con il Consiglio comunale”. Giuseppe Castiglione chiude la seduta prima che la lite continui.


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