Denaro in cambio di favori: condannato l'ex sindaco di Trapani - Live Sicilia

Denaro in cambio di favori: condannato l’ex sindaco di Trapani

I giudici gli hanno inflitto 4 anni e sei mesi

TRAPANI – I giudici del Tribunale di Trapani hanno riconosciuto l’ex deputato regionale ed ex sindaco di Trapani, l’avvocato Girolamo Fazio, colpevole del reato di corruzione e lo hanno condannato a 4 anni e sei mesi. Pronuncia di assoluzione per i reati di traffico illecito di influenze e violazione di segreto d’ufficio. Con questa sentenza si è chiuso un troncone dell’indagine “Mare Monstrum” la cosiddetta “tangentopoli del mare”. La richiesta dei pm era stata di nove anni.

I giudici hanno riconosciuto Fazio colpevole per avere fatto “mercimonio” del proprio incarico di parlamentare all’Ars. E questo a favore degli armatori Vittorio ed Ettore Morace, i proprietari della compagnia navale veloce Liberty Lines (ex Ustica Lines), e dell’ex amministratore delegato della ditta “Stefania Mode”, Aldo Carpinteri. Pena inflitta più bassa rispetto a quella chiesta dai pm, in quanto per i giudici la corruzione non ha riguardato l’induzione a compiere atti non leciti. Il deputato Fazio ha ottenuto denaro e favori per mettersi a disposizione delle due compagini imprenditoriali.

Condanna, comunque, pesante perché la pronuncia ha anche riguardato l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, la confisca di somme per 200 mila euro e non solo. L’ex deputato dovrà risarcire anche l’assemblea Regionale Siciliana e la Presidenza della Regione, che si erano costituite parti offese nel processo.

I giudici, il collegio era presieduto dal giudice Agate, a latere Bandiera e Cantone, hanno disposto la trasmissione degli atti alla Procura per l’ipotesi di falsa testimonianza, per le posizioni dell’avvocato Carlo Morace, nipote e cugino rispettivamente di Vittorio ed Ettore Morace, e del dirigente dell’Irsap, ingegnere Pietro Re.

L’avvocato Lillo Fiorello: “Faremo ricorso in appello”

Registriamo che l’onorevole Fazio è stato assolto perché il fatto non sussiste dai reati di traffico di influenze illecite e rivelazione di segreto d’ufficio – sottolinea Lillo Fiorello uno dei legali di Fazio – registriamo altresì che il tribunale di Trapani non ha ritenuto sussistente l’ipotesi di reato sostenuta dalla Procura della Repubblica di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, ritenendo invece sussistente l’ipotesi di corruzione per l’esercizio della funzione, unico reato molto più lieve per il quale andremo avanti in Appello”.


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