Dieci punti per fissare i diritti |di chi vive in centro storico - Live Sicilia

Dieci punti per fissare i diritti |di chi vive in centro storico

Hanno protocollato al Comune una Carta dei diritti, i cittadini delle associazioni che mirano a promuovere lo sviluppo del centro storico, "Da vent'anni - affermano - è terra di conquista. Di giorno deserto, di notte un inferno".

La conferenza stampa
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CATANIA – Una storia ventennale di diritti violati e negati, che un gruppo di cittadini ha intenzione di cambiare. Alzando innanzitutto la voce e chiedendo il rispetto dei diritti fondamentali. È quanto ha fatto stamani il coordinamento di associazioni e cittadini singoli che, da tempo, lotta per fare del centro storico un luogo di cui andare fieri, di partecipazione e di fruizione pubblica. E lo ha fatto presentando alla stampa una carta: una premessa e dieci punti che fissano le regole di convivenza civile identificati dalle associazioni. Il documento, protocollato al Comune proprio stamattina, costituisce per i promotori la nuova base su cui impostare un rapporto con l’amministrazione, fino a oggi, a loro dire, sorda alle richieste.

“Oggi – afferma Piero Castronovo, dell’associazione Centro storico – abbiamo fatto un grande passo avanti perché siamo cresciuti e ci stiamo mobilitando perché davvero non ne possiamo più. Il Centro storico di giorno è un deserto e notte un inferno. È da tempo terra di conquista – aggiunge- anche a causa di un’amministrazione complice e connivente”.

Da qui la Carta dei diritti, per fissare quelli dei cittadini che vivono nel centro storico, nata in seguito a un fitto confronto e profonde riflessioni. “La carta dei diritti del centro storico – si legge nella premessa – intende fornire ai cittadini interessati ad uno sviluppo sostenibile ed armonioso di quell’area uno strumento concreto: per attuare diritti che, benché riconosciuti dalla legge, sono ampiamente violati; per conseguire immediatamente i cambiamenti materiali della realtà e rimuovere situazioni di sofferenza e di ingiustizia; per costruire alleanze e mobilitare le coscienze e per risolvere i conflitti e fornire risposte innovative ai problemi di interesse generale”.

Questi, in sintesi, i dieci punti.

1) Diritto di tutti i cittadini a non essere espropriati del centro storico della propria città, luogo privilegiato di incontri-relazioni, di memoria collettiva, di interessi comuni. Ovvero diritto ad un utilizzo sostenibile e gratuito del centro storico contro le politiche perseguite dalle amministrazioni comunali di privatizzazione del suolo pubblico;

2) Diritto a rendere effettive, e non solo sulla carta, le aree ZTL, ed ad ampliarle non in funzione dell’ampliamento di suolo pubblico concesso ad operatori privati ma per l’esclusivo transito pedonale e per la mobilità delle fasce deboli della popolazione (diversamente abili, bambini, anziani). Diritto alla libera circolazione dei mezzi di soccorso e dei residenti h.24;

3) Diritto di parcheggio a titolo gratuito ai residenti, esteso a tutti i residenti nelle rispettive circoscrizioni;

4) Diritto dei residenti del centro storico al pieno godimento degli spazi abitativi ed al libero accesso alle proprie abitazioni in pari misura e modalità di tutti gli altri cittadini. Diritto ad impedire l’annullamento del valore immobiliare delle abitazioni;

5) Diritto alla salute, al rispetto delle norme anti inquinamento acustico ed all’igiene e pulizia degli spazi destinati al pubblico;

6) Diritto alla sicurezza, alla rispetto della legalità ed ai controlli;

7) Diritto alla vita relazionale ed allo studio con individuazione di spazi ed aree a verde in cui adulti e bambini possano incontrarsi;

8) Diritto alla coesistenza ed al perseguimento dell’ integrazione tra popolazioni di diverse etnie e religioni;

9) Diritto alla massima salvaguardia a valorizzazione del patrimonio architettonico ed urbano del centro storico;

10) Diritto al riconoscimento del servizio civile svolto dai cittadini tramite sconti fiscalità comunale.

 


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