TRAPANI – Dal sogno all’incubo. Sono ore di caos in casa Trapani Shark. Tutto è partito da una indiscrezione, poi confermata, sulle dimissioni di coach Jasmin Repesa dalla guida tecnica dei granata che al momento viaggiano al quinto posto della serie A di basket nonostante i cinque punti di penalizzazione.
Tifosi davanti al PalaShark
Il possibile addio di Repesa ha messo in moto la tifoseria granata che si è riversata davanti al PalaShark per chiedere chiarezza al club e al patron Valerio Antonini. Il patron, ormai in rotta con il Comune per la vicenda del PalaShark, giorni fa ha parlato di un “ridimensionamento” dei progetti sportivi, sia nel calcio che nel basket, e ora i tifosi chiedono di conoscere le reali intenzioni della società.
Se però nel caso del calcio la carenza di risultati ha svuotato lo stadio Provinciale, nel secondo la storia è diversa. Palazzetto dello sport sempre pieno e ruolino di marcia da schiacciasassi della squadra di Repesa, però, non sono bastati per assicurare un clima di serenità al club. A nulla è servita anche la storia vittoria di Milano contro l’Olimpia.
D’Orta: “Cercheremo di rimettere le cose a posto”
Repesa ha così rassegnato le dimissioni a pochi giorni dal ritorno dalla sfida contro Treviso “ma sono state ovviamente respinte dal presidente – ha spiegato il direttore sportivo granata Valeriano D’Orta alla Tgr Rai Sicilia -. In queste ore si cercherà di rimettere le cose a posto”. Qualche segnale di insofferenza il coach granata lo aveva lanciato già dopo il successo contro Reggio Emilia: “I rumors hanno inciso sui giocatori. Vivere con questo stress e con le voci di nuove possibili penalizzazioni non è facile”.
L’incubo di Trapani
In questo clima la squadra prova a trovare la concentrazione per la trasferta di Treviso fissata per domenica. Resta da capire chi siederà quel giorno sulla panchina di Trapani. Un’intera città cresciuta a pane e basket ora vive la paura che una ribalta a lungo sognata, dopo l’epica stagione della Serie A1 nella stagione 91/92, e finalmente ritrovata, adesso svanisca ancora una volta.

