Sicilia, sui direttori generali sanità nuovo test Ars per il centrodestra

Sui direttori generali della sanità nuovo test all’Ars per il centrodestra

Curriculum inviati al Parlamento, martedì il voto della prima commissione

PALERMO – Nuovo stress test all’orizzonte per l’architrave che regge il governo all’Ars. Martedì la commissione Affari istituzionali dovrà esprimere il proprio parere su ciascuno dei 18 manager designati dal governo Schifani e così per il centrodestra sarà l’ennesimo banco di prova. L’elenco dei prescelti ha infatti lasciato diverse ruggini tra gli alleati e non sono escluse soprese su qualche nome contestato da pezzi della maggioranza, anche se negli ultimi giorni il presidente della Regione ha lavorato per ricucire gli strappi incontrando FdI, Lega, Dc e Movimento per l’autonomia.

I numeri in Commissione

Pallottoliere alla mano, la coalizione di governo sulla carta può contare su sei voti ai quali si aggiunge quello della presidenza affidata al democristiano Ignazio Abbate, che sarebbe decisivo in caso di parità. Pd, M5s e Sud chiama nord, infatti, contano cinque commissari che diventerebbero sei con il soccorso dell’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. A questo punto le opposizioni potrebbero approfittare dei mal di pancia del centrodestra per piazzare qualche colpo. Sud chiama nord, ad esempio, nei giorni scorsi si è schierato contro la nomina di Giorgio Giulio Santonocito, ex dg dell’Asl Roma 5 (competente sull’ospedale di Tivoli dove un incendio nel dicembre scorso ha causato la morte di tre persone) al Policlinico di Messina. Il deputato deluchiano Giuseppe Lombardo ha inoltre annunciato le barricate in commissione su tutte le nomine dei direttori generali della sanità.

Il presidente della commissione Affari istituzionali dell’Ars Ignazio Abbate

Direttori generali, curriculum inviati all’Ars

Il plico con i curriculum dei 18 designati commissari, che diventeranno direttori generali una volta concluso l’iter, è già arrivato sul tavolo di Abbate e martedì 20 febbraio si apriranno i giochi. Si voterà su ogni singolo nominativo e in caso di mancato parere favorevole su alcuni dei direttori generali della sanità il governo avrà davanti due strade: cambiare nome o insistere andando al voto in aula, ma la seconda ipotesi si rivelerebbe un azzardo per l’Esecutivo visti gli ultimi ko sul ddl ‘salva-ineleggibili’ e sulla riforma delle Province.


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