Sicilia, conflitto d'interesse per Iacolino: tegola sui manager sanità

Sanità, conflitto d’interesse per Iacolino: imbarazzo sulle nomine

Sud chiama nord e Movimento cinque stelle all'attacco

PALERMO – Nella procedura per la selezione dei manager della sanità siciliana scoppia il caso del conflitto d’interesse del dirigente del dipartimento Pianificazione strategica Salvatore Iacolino. La circostanza è emersa nel corso della riunione della commissione Affari istituzionali dell’Ars, che sta portando avanti l’esame delle nomine scelte dal governo e che domani, giovedì 14 marzo, dovrebbe passare al voto sui i manager indicati da Palazzo d’Orleans. I commissari oggi avrebbero dovuto ascoltare Iacolino in audizione ma il dirigente non si è presentato a Palazzo dei Normanni motivando la sua assenza per ragioni di opportunità vista l’esistenza di un “conflitto di interessi” sulla sua persona ma che era già noto agli uffici della Regione. Una situazione che ha creato un certo imbarazzo tra i componenti della commissione guidata da Ignazio Abbate.

Dalla nomina a dirigente al conflitto d’interesse

Iacolino, nominato dirigente esterno del dipartimento Pianificazione strategica il 3 maggio 2023, un mese dopo la sua nomina ha comunicato di avere partecipato all’avviso per la selezione dei manager delle aziende sanitarie, ospedaliere e universitarie della Sicilia. A questo punto, accertato il conflitto di interessi, in Regione sono scattate le contromisure dal momento che il dipartimento guidato da Iacolino ha un ruolo in alcune fasi della selezione dei manager: il 7 luglio è arrivato il provvedimento di sostituzione firmato dal governatore, Renato Schifani, con Giovanni Bologna che guida l’Ufficio legislativo e legale della presidenza della Regione.

Sud chiama nord e M5s all’attacco

“Si tratta dell’ennesima grave contraddizione – dice il deputato di Sud chiama nord all’Ars Pippo Lombardo -. La comunicazione di Iacolino getta una tegola sul procedimento di nomina dei manager. Prima della rimozione, il dirigente era responsabile della selezione dei direttori dei partecipanti, nonché partecipante alla medesima selezione. Questa situazione, a nostro avviso, mina la trasparenza e l’integrità della procedura di nomina, mettendo in discussione la legittimità delle nomine proposte”. Sulla stessa linea Martina Ardizzone (M5s): “Un fatto gravissimo. Notare queste nomine, con queste premesse, è impensabile – afferma -. Pare che la sostituzione di Iacolino sia avvenuta tre giorni dopo la conclusione della selezione dei candidati da parte della commissione regionale, inficiando così tutta la procedura di valutazione avvenuta nei mesi precedenti”.


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