MISTERBIANCO – Il sindaco Nino Di Guardo torna sull’argomento discarica e, in particolare, sul caso dei compensi dei commissari, dei quali si è interessato anche il deputato nazionale del Pd, Giuseppe Berretta. “In particolare – scrive Di Guardo in una lettera – nella corrispondenza si mette in rilievo: a) che i commissari in cinque mesi hanno realizzato un utile di otto milioni di euro rispetto a un utile di 600 mila euro dell’intero anno precedente; b) che il Consiglio di amministrazione della soc. OIKOS si liquidava compensi per due milioni di euro l’anno.
Senza tornare su aspetti della questione complessiva che sono stati oggetto di interventi miei e dell’on. Giuseppe Berretta, non riesco a comprendere perché mai i cittadini debbano ignorare l’entità dei compensi dei commissari nominati per la gestione della discarica, due dei quali sono anche componenti degli organi straordinari nominati per la gestione delle due società che raccolgono i rifiuti nel Comune di Catania. Sia il Prefetto sia i commissari continuano a tacere.
I dati recentemente resi noti con la corrispondenza sopra richiamata inducono a formulare talune domande. Come mai l’utile è aumentato in modo così consistente? Cosa accadeva prima? Il maggiore utile è conseguente a un aumento dei conferimenti?E in tal caso, di quanto sono aumentati i conferimenti per giustificare un aumento così rilevante dell’utile? E perché l’utile deve avere come destinatario lo Stato e non possa essere in proporzione rimborsato agli Enti che hanno conferito?
Come sindaco di un comune che ha conferito e conferirà sino all’imminente chiusura sono interessato a risposte chiare e convincenti. Nessuno mette in discussione l’onesta personale dei commissari, anche se talune iniziative hanno suscitato non poche perplessità da me in precedenza espresse. Quanto ai compensi che il Consiglio di amministrazione si liquidava, c’è una sostanziale differenza tra esso e i commissari. Il primo era l’organo di società privata, i secondi sono stati nominati da un organo di Stato, nella fattispecie il Prefetto di Catania.
Alla diversa condizione dei commissari si collega l’interesse alla conoscenza dei compensi percepiti ed è sorprendente che il Prefetto e i commissari si ostinino a non rendere pubblico il dato da me chiesto, alimentando nell’opinione pubblica sconcerto per il loro inspiegabile silenzio. Perché tanto mistero? Perché il popolo non deve sapere? I peggiori sordi sono coloro che non vogliono sentire.